IL GATTO DELLA TELEVISIONE
QUARTA PUNTATA
di Claudio Montini
Con
mia somma sorpresa, non mi annoiai nè mi assopii e, anzi, ebbi
l'impressione di ritrovare una certa vigoria: più d'una volta mi
capitò di tenere il tempo battendo la mano sul materasso; verso la
fine della trasmissione, addirittura, mi parve di avvertire un
formicolio alle gambe: un'autentico miracolo e mi commossi, non solo
perchè stavano passando "My Way" di Frank Sinatra con
quelle parole che sembravano state scritte per me e per lui.
Mi
asciugai i goccioloni che avevano attraversato imperterrite e furtive
le mie vecchie gote; poi, al termine della sua seconda esibizione,
applaudii Miccium per ringraziarlo di quell'ora lieve e lieta che mi
aveva offerto: era da parecchio tempo che non mi capitava di avere la
mente così sgombra da pensieri, rimorsi, ricordi, ansie varie sul
domani o sul dopo...
Lui
si inchinò manco fosse Laurence Olivier e, siccome pareva averci
preso gusto, mi sorprese ancora una volta.
«A
me è venuta sete...una bella ciotola di latte intero, di quello che
lascia i baffi banchi di crema e di panna...sì, me la sorbirei
proprio volentieri! Vieni dietro la mia coda, così ti fai un
cicchetto, un bel drink anche tu...ne hai davvero bisogno hai una
cera...come dire? Cadaverica...» e aggiunse un miagolio che pareva
una risatina ironica, mentre balzava giù dal letto e si dirigeva
verso la porta.
«Ehm....Miccium...non
dimentichi qualcosa?»
«Cosa?
Le cannucce che sono entrate e uscite da te? Ma dai...Alzati e
cammina, come disse un falegname palestinese che ha fatto una brutta
fine....però alla fine ha avuto ragione lui!»
Ho
dato un'ultima occhiata fuori dalla finestra, al Giugno che
imbiondiva i campi di orzo e faceva rosse le ciliege che avevamo
messo a cavallo delle orecchie da bambini, prima di mangiarle ridendo
e sputando lontano i noccioli per vedere chi arrivava più lontano,
che scaldava l'aria con un vento tiepido e profumato di fieno; ho
spostato il lenzuolo e sono sceso dal letto andando ad aprire la
porta al gatto che guardava la televisione: al piano di sopra ci
stavano aspettando e io avevo bisogno di un drink piuttosto robusto.
(c) 2016 Testo inedito di Claudio Montini da un'idea di Silvio Curti
(c) 2016 Immagine di Orazio Nullo "Television cat show"
Questo racconto, che ho voluto pubblicare in quattro parti, è nato per l'impulso e la volontà di un caro amico che è anche un mio lettore affezionato; il ricordo su cui è basato, quello del gatto che guardava la televisione solo se c'era "Superclassifica Show" è tutto suo e lo ha gentilmente condiviso con me, chiedendomi di inventare una bella storia che lo contenesse. Io ci ho provato e spero che vi sia piaciuto; ringrazio ancora una volta Silvio Curti per l'amicizia e perchè, come me e Orazio, sa che i sogni alimentano la fantasia ma la realtà, spesso supera entrambe le cose.
Claudio Montini
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