venerdì 29 luglio 2016

Letti & Piaciuti: IL MARE DEI SOLDATI E DELLE SPOSE di Roberto Giardina - ed.Bompiani (2010)

Roberto Giardina
IL MARE DEI SOLDATI 
E DELLE SPOSE
ed. Bompiani 2010

I PARTICOLARI CHE 
DIVERTONO GLI DEI

di Claudio Montini

E' noto che esiste la verità storica, quella desunta dai documenti e dalle testimonianze raccolte sul campo, così come esiste una verità dei romanzi, quella che narratori in ogni epoca hanno contribuito a costruire e codificare mescolando ragione e sentimento coi ricordi personali e familiari.
Roberto Giardina ne IL MARE DEI SOLDATI E DELLE SPOSE ed. Bompiani (2010) identifica, senza nominarlo esplicitamente, quasi dandolo per scontato, il Mare Mediterraneo centrale e il canale di Sicilia evocando la moltitudine di popoli che si sono affacciati sulle sue spiagge, in una storia che attraversa tutto il secolo breve per chiudersi poco dopo la caduta del Muro di Berlino e la riunificazione della Germania, cioè alla sua spiaggia dove il secondo millennio doveva terminare il suo viaggio (per dirla con l'autore stesso). Il giornalista e scrittore siciliano, pardòn palermitano residente a Berlino (GER), riporta i racconti di cui la madre e gli zii lo hanno reso partecipe ma di cui non ha saputo o potuto chiedere conto al nonno, vero protagonista, insieme alla pietas virgiliana che solo i siciliani e i lampedusani sanno sfoggiare, di un gustoso e magistrale affresco dell'epopea della Quarta Sponda ovvero dell'illusoria avventura coloniale italiana in Libia, avviata nel primo decennio del XX secolo dell'era cristiana. Nonno Antonio è figlio del suo tempo e si adatta ad esso con la coerenza del giunco che si piega per fare passare la piena; ma ancor di più è figlio della sua isola, Lampedusa, in cui il padre è maestro elementare, e del mare che la circonda perchè in esso cresce, si fa ragazzo e uomo e marito e padre in cerca della sua spiaggia, consigliato e spesso guidato dalle donne che incontrerà, spose o figlie o amiche, le quali lo lasceranno sedere al tavolo da gioco cui il destino lo ha invitato: non per vincere o rifarsi delle perdite ma per scoprire quale tipo di partita avesse disputato, gioco serio o da carusi, cui non si chiede il saldo.
Vivrà l'inutile strage dello sbarco dei bersaglieri italiani a Tripoli e la guerra con l'Impero Ottomano, prima ancora che Benedetto XV venga eletto e pensi a quella definizione della Prima Guerra Mondiale, come funzionario del Banco di Roma; funzionario integerrimo delle dogane, passerà attraverso il fascismo conoscendo il conte Volpi, governatore della Libia prima di Italo Balbo e i generali Badoglio e Graziani; scamperà, andando in pensione e ritornando in Sicilia con tutta la famiglia, alla disfatta militare italo-tedesca in Africa settentrionale: ma il richiamo del mare dei soldati e delle spose che, come la figlia Rina, l'hanno attraversato in cerca di fortuna lo riporterà sulla sua isola, Lampedusa, creduta un paradiso mentre era un luogo in cui tutti erano stati condannati a vivere. Un inferno. Era tornato perchè dall'inferno non si può fuggire. Si evade, ma non per sempre. Fuggiasco e carceriere insieme, aveva finito per tornare. Non ci sono prigioni più sicure di quelle che ti danno l'illusione della libertà. (pag. 377 )
IL MARE DEI SOLDATI E DELLE SPOSE e le sue spiagge sono il teatro storico, perduto e dimenticato dove si muovono e vivono e muoiono, amano e soffrono e si illudono della propria forza personaggi realmente esistiti con altri immaginati o soltanto sfiorati dal flusso della Storia e perciò sepolti sotto la sabbia del deserto che come il Mediterraneo preserva a lungo, per secoli o millenni. O distrugge in fretta, a capriccio. [...] Sono i particolari che divertono gli dei. (pag. 393)
Con un italiano semplicemente splendido, perchè privo di autocompiacimento e retorica gratuita e ardite impalcature perifrastiche, preciso e funzionale come un'orologio svizzero, gustoso e pieno ma anche lieve fragrante al punto di sentire le scene addirittura coi cinque sensi, Roberto Giardina racconta quel che accadde in quella parte trascurata della storia italiana, citando col rigore storico dovuto fatti e personaggi ma prendendosi la libertà di umanizzare questi ultimi, ovvero attribuendo loro pensieri e sensazioni, come può permettersi un narratore, un novelliere, un romanziere e non uno storico.
Infatti, come sigla nell'ultima riga della postfazione l'autore siculo palermitano residente a Berlino e di là corrispondente per alcune testate nazionali, è tutto vero ma non tutto è autentico in un romanzo che ha, da un lato, regole e tempi suoi propri ma, dall'altro, rimane ancora lo strumento didattico più potente per formare un'idea priva di pregiudizi e per fare luce sul passato senza stancare o annoiare.
IL MARE DEI SOLDATI E DELLE SPOSE di Roberto Giardina edito nel 2010 da Bompiani, una volta avviata la lettura, sarà in grado di farvi accomodare davanti a un grande schermo e seguire un film immaginario ma vero, realistico ma non crudo, in cui ogni dettaglio parla anche senza dire nulla perchè quel che manca l'aggiunge automaticamente la fantasia, dove anche la punteggiatura e le frasi e i dialoghi sono carichi di significato ma hanno un ritmo che lascia a chiunque il tempo di assimilarli e, persino, viverli. Dopo poche pagine, si perde l'ansia di giungere al capitolo successivo o di guardare a che punti ci si trovi del volume: si è dentro la storia di Giardina e nella Storia che i sussidiari o libri di storia spesso trascurano, si finisce per comprendere anche meglio molte vicende e molti aspetti della nostra società attuale, si finisce per amare ancora di più la Sicilia e l'Italia. La memoria è una nave senza più doghe e senza più chiglia che, prima o poi, giunge a una spiaggia o torna alla sua spiaggia: questo è il particolare che diverte gli dei, specialmente quello del mare.


© 2016 Testo di Claudio Montini
© 2016 Foto della copertina Orazio Nullo

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