mercoledì 28 giugno 2017

Ospiti illustri: "IL TEMPO DI UNA CAREZZA" di Massimo Pistoja secondo Francesca Piovesan

Il tempo di una carezza
di Massimo Pistoja
Intermedia Edizioni
richiedetelo via facebook all'autore:
 ve lo invierà con tanto di dedica.
Ospiti Illustri: Francesca Piovesan con Massimo Pistoja


Massimo Pistoja
Il Tempo di una Carezza
INTERMEDIA edizioni 


di Francesca Piovesan

note a margine di Claudio Montini


Il tempo di una carezza è la nuova raccolta poetica di Massimo Pistoja, la quale già dal titolo evidenzia la cifra di fondo dei suoi versi, che come una carezza accompagnano il lettore in un viaggio tra anima e sensi in grado di condurre ad una vera e propria rinascita interiore. Infatti le immagini del poeta trasmettono un senso di profonda serenità, la quale nasce dall'aver rielaborato e superato i propri dolori, la sofferenze, e dall'aver compreso come la vita valga sempre la pena di essere vissuta appieno, in un atteggiamento di apertura e disponibilità verso l'altro, riuscendo a cogliere le meraviglie dell'universo che di certo celano un'entità superiore "Perché eternità/ è il nostro respiro". L'amore viene concepito come una forza vitale in grado di dare un senso profondo all'esistenza: "Dimmi come posso/incontrare il mare,/se già lo respiro negli occhi tuoi." Un amore tenero, ma anche passionale, poesia esso stesso:"Solo ora, mi abbandono al calore della passione,/rovente come l'amore per la poesia". Entrano, poi, nella poetica di Pistoja note sensoriali intense e delicate ad un tempo: "Profumato come un fanciullo/carezzato dal borotalco", "Il sapore di fragola/ci lascia sorseggiare/l'eternità del nostro amore." Questi ultimi versi , poi, odorano di una certa sensualità. Non mancano, inoltre, richiami a tematiche universali come la concezione del Tempo che in quanto "storia si ripete" e ci fa sentire "fermi nel tempo", ma che può farsi sogno di un futuro diverso ("sedersi fra le stelle/sulla vetta del grattacielo/seduti a sognare") o magia "portavoce del futuro". Forse ciò che di più straordinario vi è nel Tempo sono le meravigliose tracce che questo lascia nelle grandi opere umane: "Templi amati/rimangono,/paladini eterni/della gloria." Emerge un senso di fiducia nell'uomo capace di magnifiche imprese, dunque, ma anche di cogliere, nel suo piccolo, colori, profumi, suoni che gli fanno apprezzare questo tempo, il tempo che ci è dato. E così il lettore è accompagnato per mano dal poeta in un percorso di graduale vivificazione, che lo porta ad una visione serena e limpida della realtà, al senso di Tutto. Dolcezza, levità, morbidezza, musicalità sono le note formali che degnamente sostanziano il senso profondo di questi versi.

(c) 2017 Testo di Francesca Piovesan

 Fatevi del bene! Fatelo vostro!
di Claudio Montini
Il poeta Massimo Pistoja
Quanto dura il tempo di una carezza? Quanto è lieve, quanto è intenso, quanto conta e quanto costa? C'è solo un modo per scoprirlo: farlo vostro e frugare le pagine e le righe e i suoni e i colori e le suggestioni che le parole di Massimo Pistoja (attivo su molti social network, ma specialmente su facebook dove, in chat privata o con un messaggio, potrete chiedere che vi invii una copia autografata del suo agile ed elegante volume) sapranno suscitare dentro di voi, trascinandovi dolcemente e semplicemente là dove brillano i colori della vita (non a caso titolo della sua precedente opera e della associazione culturale che ha fondato). Sarà un viaggio piacevole e ricco che durerà, apparentemente, il tempo di una carezza ma riverbererà i suoi benefici effetti a lungo nel vostro mondo interiore. Fatevi del bene: contattatelo su facebook e assicuratevi una copia de IL TEMPO DI UNA CAREZZA Intermedia Edizioni! Massimo Pistoja ve lo invierà con tanto di dedica autografa.

(c) 2017 Testo della nota di Claudio Montini


venerdì 23 giugno 2017

Per le vacanze, separate i parolai dagli statisti

Il setaccio estivo


di Claudio Montini

E' arrivata l'estate anche per le stelle, non solo per il sole che brucia sulla pelle e macera la fronte e le ascelle; è una fortuna che sottovalutiamo quella di poterla ancora vedere, respirare, camminare e guardare ognuno come gli pare e piace. Ci è costata parecchio sangue e troppa fatica, troppo silenzi e sguardi abbassati e rimorsi trattenuti per dimenticare quante volte i nostri diritti, su tutti quello alla felicità in un esistenza dignitosa, siano stati calpestati, irrisi, dimenticati. Non possiamo nè dobbiamo più camminare con la testa voltata all'indietro, lamentandoci del presente: è il momento di reclamare quello che ci spetta come cittadini e come esseri umani senzienti e intelligenti; non siamo nè servi nè sudditi sciocchi e rassegnati! E' giunto il momento per cui chi comanda o intende comandare questo scellerato, sgangherato, umiliato, svilito Paese a forma di stivale, rimpinzato di gente che se ne vuole andare o che non ci vuole stare, di gente che sfrutta e si ingolfa le tasche con la pena e la fame e i vizi di coloro che potrebbero essere suoi fratelli, di gente che prova comunque a tenere accesa la fiammella della speranza di essere terra promessa e culla del buono e del bello, domandi invece di promettere, risponda in vece di insultare, proponga e disponga e dimostri che si può fare l'Italia e anche gli italiani così come l'Europa della Nazioni, prime e uniche ma unite come pari e come mai prima d'ora. Siamo tanti e tutti diversi in questa valle di lacrime, ciascuno con la sua croce e ciascuno con la sua pepita o la sua pietra preziosa in una tasca, magari nascosta, degli stracci che indossa per coprire le pudenda; siamo tanti e abbiamo tutti pochi bisogni uguali e troppe necessità diverse; siamo tanti perchè la nostra intelligenza e la nostra fantasia hanno alimentato e sostenuto il progresso tecnologico, filosofico e politico con cui abbiamo sconfitto e bruciato falsi miti, superstizioni e ignoranze varie: due teste sono meglio di una, è vero, ma se sono senza idee non servono a nulla. Tante teste fanno soltanto confusione se non ce n'è almeno una che sappia cosa fare e la sappia spiegare, raccontare, organizzare; tocca dunque alla politica questo compito, tocca alle nostre teste distinguere quelle più adatte setacciando i parolai dagli statisti: un parolaio pensa alla prossima poltrona da conquistare, alla prossima tornata elettorale, uno statista al benessere della sua e delle generazioni prossime e precedenti. Se andate in vacanza, portate con voi il cervello e usatelo: è gratis e vi servirà in autunno se andremo a votare la nuova classe dirigente.

(c) 2017 Testo di Claudio Montini
(c) 2016 Immagine di Orazio Nullo "Under the same flag"- Atelier des pixels collection

mercoledì 21 giugno 2017

Prima dell'alba della maturità

Buona notte prima degli esami... 

di Claudio Montini

Il cuore vorrebbe sempre essere altrove, questo è un dato di fatto, a fare comunque il suo mestiere fino a che qualche accidente esterno non ne interrompa il ritmo. Anche quando la più grande gioia lo invade. La testa no, la testa è ingannatrice: se soffre non te lo dice e, quand'anche lo faccia, è tardi per rimediare o, persino impossibile provarci; mescola troppo sovente paura e illusione, fede e ragione, sentimento e infatuazione tanto da non saper più cogliere la differenza tra una truffa da quattro soldi e una buona occasione: eleva castelli in aria, disegna schemi e percorsi sull'acqua o sulla sabbia in riva al mare e basta un'onda anomala del destino a spazzare via tutto. Complice la memoria, genera dubbi e mostri che non puoi dominare: dunque, lascia che sia l'istinto di sopravvivenza, lo stomaco e la fame sua degna compare, a indicare la rotta da seguire, a portarti la dove si possono saziare e rimpinzare sensi e tasche vuote cogliendo quei successi che la tua preparazione, da sola, non basta a farti meritare. Io rimando i sogni a domani: sono troppo stanco per inseguirli, sono troppo vecchio per crederci ancora; ho sottovalutato la mia gioventù e ora pago, col rimorso del tempo perduto, con la mediocrità tutte le potenzialità che non ho espresso seguendo il pensiero dominante e non ciò che sentivo dentro. Oh sinapsi, mie sinapsi vi lascio libere di cedere al delirio onirico che precede l'alba della maturità.

(c) 2017 Testo di Claudio Montini
(c) 201 Immagine di Orazio Nullo "Reading chain reaction" - Atelier des pixels collection

domenica 18 giugno 2017

Novità nella bottega del parolaio: fatevi del bene!


Tramite Amazon e la piattaforma di direct publishing KDP, è uscito ieri un nuovo e-book:

Settemila giorni e una notte 
di Claudio Montini
(2017)
Una storia breve, che i fedelissimi di questo blog avranno già incontrato e ricorderanno, basata sul connubio tra prosa e poesia: per chi crede ancora nell'amore, per chi non lo fa più ma non ha di meglio da fare, per chi è in cerca di un sogno per riavviare la speranza di ricominciare. L'amore clandestino si consola sulle ali della poesia e sulle prospettive della villeggiatura in riva al mare: al domani qualche santo provvederà, ogni giorno ha la sua pena e, talvolta, anche qualcuna di troppo...perciò viva la vacanza!
E' il secondo "volume" della collana I Racconti del Signor Nessuno creata apposta per KDPAmazon; il primo è Gli amici del club della frasca sempre per Kindle Amazon (formato Mobi), uscito nel 2015.
Buona lettura ( a buon prezzo, 3 euro) a tutti! Fatevi del bene e fatelo a me: costa meno di una scatola di iniezioni e fa anche meno male!!
Claudio Montini
(c) 2017 testo di Claudio Montini
(c) 2017 foto da amazon.it/libri/claudiomontini







giovedì 15 giugno 2017

Il programma di LAUMELLUM 2017

Ci sarà del bello e del buono in Lomellina...grazie a una regina



PROGRAMMA DI SABATO 17

ore 14:00 conferenza “Dietro le quinte della rievocazione: studi sulla vita longobarda” presso la chiesa-oratorio di San Rocco e apertura del campo storico di living history ai turisti;
dalle ore15:00 apertura del punto ristoro in piazza Castello;
dalle ore 15:00 visita guidata al complesso basilicale di Santa Maria Maggiore sulle tracce dei Longobardi a Lomello;
dalle ore 15:30 laboratori didattici per bambini;
dalle ore 16:00 apertura del mercato medievale;
ore 16:30 visita guidata con la regina Teodolinda alle bellezze longobarde del borgo antico;
ore 18:45 arrivo della regina Teodolinda in attesa della venuta di Agilulfo;
ore 19:15 incontro di Teodolinda e del duca di Torino Agilulfo secondo la narrazione di Paolo Diacono;
ore 20:00 Grande banchetto antecedente agli sponsali (su prenotazione);
dalle ore 21:15 “Notte bianca longobarda” che culminerà al suo termine con il matrimonio reale (combattimenti, mercato medievale, spettacolo dal titolo Milan l'è bela, ma Lumé… (Turisti per caso alla Corte di Teodolinda) a cura di Teatro in Laumellum, punti ristoro, musici, giochi con il fuoco).

PROGRAMMA di DOMENICA 18 GIUGNO

dalle ore 10:00 apertura del campo storico di living history, del mercato medievale e dei punti ristoro;
dalle ore 10:30 laboratori didattici per bambini;
ore 10:30 corteo reale;
ore 12:00 matrimonio di Teodolinda e Agilulfo al campo storico;
ore 15:00 arrivo della regina Gundeberga e di re Arioaldo;
dalle ore 15:00 visita guidata al complesso basilicale di Santa Maria Maggiore sulle tracce dei Longobardi a Lomello;
dalle ore15:00 laboratori didattici per bambini;
ore 15:30 spettacolo dal titolo Milan l'è bela, ma Lumé… (Turisti per caso alla Corte di Teodolinda) a cura di Teatro in Laumellum;
ore 16:15 visita guidata con la regina Teodolinda alle bellezze longobarde del borgo antico;
ore 16:30 reclusione della regina Gundeberga nella torre della rocca;
ore 17:15 processo alla regina Gundeberga;
ore 18:00 giudizio di Dio per provare l'innocenza della regina Gundeberga;
ore 18.30 chiusura della manifestazione.

(C) 2015 video di Claudio Montini e Orazio Nullo
(c) 2017 testi di Pro Loco Lomello - Lomello (PV)/www.facebook.com/events

mercoledì 14 giugno 2017

Costituzione della Repubblica Italiana - Articolo 20

ARTICOLO 20

Il carattere ecclesiastico e il fine di religione o di culto d'una associazione od istituzione non possono essere causa di speciali limitazioni legislative, nè di speciali gravami fiscali per la sua costituzione, capacità giuridica e ogni forma di attività.

Testo tratto da "Costituzione della Repubblica Italiana" ed. 2011 distribuita da "La Provincia pavese" con il numero del 17 marzo 2011 festa dell'unità nazionale, della costituzione, dell'inno e della bandiera.
(c) 2015 Immagine Orazio Nullo "Brain teaser" - Atelier des pixels collection

lunedì 12 giugno 2017

Laumellum 2017: festa della memoria longobarda

La macchina che riavvolge il tempo
di Claudio Montini

Se potessimo disporre di una macchina che riavvolge il tempo e ce lo mostra come se fosse un film, magari tridimensionale, potremmo anche verificare di persona se le cose sono andate davvero come racconta Paolo Diacono nella Historia Langobardorum: ma ci perderemmo il gusto e il piacere di visitare il teatro della vicenda che ha visto una regina, in fuga dalla capitale del proprio regno (Pavia, dove il defunto consorte aveva incontrato la fine dei suoi giorni, forse, in seguito a una congiura di palazzo), prendere marito con una autonomia sconosciuta al resto della Storia precedente e successiva conservando il trono, le leve di comando e ricompattando il popolo coi suoi duchi intorno alla monarchia. Non solo: non capiremmo la grandezza e la saggezza politica di questa regina, in odore di santità e di leggenda, che è riuscita persino a traghettare il popolo da cui, sostanzialmente, era stata adottata dall'arianesimo al cattolicesimo romano. Probabilmente questo aspetto è più da storici che da turisti, probabilmente non emergerà con chiarezza durante la due giorni di festa longobarda, 17 e 18 giugno 2017, durante i quali il centro storico (o meglio il cuore e nucleo storico) di Lomello, in provincia di Pavia si trasformerà in un angolo di Alto Medioevo per rievocare le nozze di Theudelind con Agilulf, la confusa e triste vicenda della prigionia della regina Gundeperga (figlia di Theudelind e a lei succeduta) con il gran finale del "Giudizio di Dio" che sancirà, grazie alla vittoria del campione che rappresenta Gundeperga, la liberazione della stessa e la caduta delle accuse di alto tradimento. Merito dei volontari e dei figuranti coordinati da Pro Loco Lomello, cui potete richiedere ogni informazione visitando il blog che hanno qui su blogger (www.prolocolomello.blogspot.com): ci saranno momenti di animazione teatrale, accampamenti allestiti da associazioni dedite alla rievocazione storica medievale, ci sarà (nella serata di sabato, ma occorre tassativamente prenotare) il banchetto nuziale con le portate che furono servite anche allora, ci saranno bancarelle di artigiani e di commercianti come non era inusuale accadesse in quel tempo.
Vi aspettiamo e vi aspettano tutti a Lomello!

(c) 2017 testo Claudio Montini
(c) 2017 foto dalla pagina facebook dell'evento "La grande festa longobarda- Laumellum 2017"

venerdì 9 giugno 2017

Buona notte al seggio e buona fortuna, Italia!

Buonanotte al seggio

di Claudio Montini

Era troppo bello per essere vero: rimettiamo in soffitta l'indignazione e il "Turiamoci il naso e andiamo a votare" di montanelliana memoria, quando il giornalismo politico era ancora una cosa seria e non un megafono messo in mano a leccaculo seriali; sarebbe ora di aprire gli occhi, di toglierci le fette di salame da 80 euro dagli occhi, prendere la mira con cura quando decidiamo di sparare cazzate o distribuire biglietti di sola andata per Vaffanculopoli: ovvero, nello stesso istante in cui ripetiamo a gran voce l'invito del predicatore di turno, poniamoci l'interrogativo riguardo a chi dovrebbe essere il sostituto o che cosa si sarebbe fatto al posto del defenestrando o, meglio ancora, proviamo a enucleare un pensiero o una bella idea se non un piano vincente e alternativo da proporre e non solo anteporre oppure opporre. Insomma, smettiamola di delegare ad altri il compito di pensare con la nostra testa, solo perchè legittimati da un'urna o da una votazione pagata due euro oppure, non avendo il problema di combinare il pranzo con la cena, possono permettersi di pontificare e sproloquiare a piacimento nel crogiolo delle vanità e delle falsità, virtuali fin che si vuole care le mie anime belle, ma capace di far danni anche nel mondo reale. L'accordo tra i Tre Porcellini, il Grillo Sparlante, il Grande Fratello e Pinocchio da Fiora è saltato, si è spezzato, è stato disatteso, cancellato annullato nel segreto dell'urna di quel parlamento che avrebbe dovuto essere smembrato e addomesticato dalla riforma mancata e monca: lo spirito di Montecitorio, o meglio, la maledizione di Montecitorio, il fantasma del Transatlantico di Montecitorio (così si chiama il corridoio enorme, come un salone delle feste che consente di raggiungere l'aula dove si vota, la sala stampa e la bouvette dove gli affannati onorevoli possono ristorarsi dalle fatiche del pigiar bottoni e scambiarsi opinioni, favori e chissà cos'altro...non a caso lo chiamano anche il corridoio dei passi perduti), anzi, i fantasmi della prima Repubblica (ma quando mai è cominciata la seconda?), si sono materializzati in un manipolo cospicuo di cosiddetti "franchi tiratori" che hanno affossato, affondato, annullato, mandato a picco, respinto con ghigno sdegnoso il progetto di legge elettorale ricopiato sul modello vigente da decenni, e in ottima forma, nella Repubblica Federale di Germania. L'azione condotta con sprezzo della Patria che riempie loro le tasche da costoro che fatico a chiamare "onorevoli", tanto quanto quelli che pontificano senza vergogna per far vedere che esistono al proprio padrone di partito, squalifica oltremodo tutta la classe dirigente politica italiana che vorrebbe candidarsi alla guida della Nazione: non sarebbero nemmeno capaci di condurre un'assemblea di condominio o un consiglio scolastico a livello di scuola materna poichè, nonostante l'età e gli studi, hanno dimostrato di comportarsi come gli alunni di quest'ultima. Alessandro Pavolini, eminenza grigia del fascismo e ministro per la cultura popolare, fece scrivere sui quaderni dei balilla alcune frasi significative, dei "memento", che lessi su un sussidiario dell'ultimo anno delle scuole elementari che ho frequentato alla fine degli anni '70: oltre a "si serve la patria anche facendo la guardia a un bidone di benzina" (cosa che ho fatto una decina di anni dopo), c'era "Non ti lamentare del governo, perchè è quello che hai voluto anche tu". Da trentatre anni posso votare i miei rappresentanti al parlamento, dove si legifera e si dirige lo stato: voglio continuare a farlo e, pertanto, chiedo che la smettano di fare pagliacciate altrimenti il mio voto andrà all'Union Valdotaine o al SudTiroler Volkspartei o a una di tutte quelle liste sconosciute che fioriscono sui tabelloni elettorali come i funghi nel sottobosco per le piogge autunnali o primaverili. Vorrei, ma rimarrà un sogno di inizio estate, che gli italiani abbiano il coraggio di scriverlo sui social di cui paiono essere assidui frequentatori, commentatori implacabili, algidi e rigidi censori di comportamenti altrui; vorrei che questo intento mio lo mettessero anche in pratica tutte le volte che saranno chiamati a esprimersi con una matita e una scheda elettorale; vorrei vedere pagare chi sbaglia e sentire che ha perso e ha sbagliato e, dunque, si ritira a fare un'altro mestiere. Sognare in fondo non costa nulla: buona notte e buona fortuna, Italia!

(c) 2017 Testo di Claudio Montini
(c) 2017 Immagine di Orazio Nullo "Good Luck and good night Italy" 

martedì 6 giugno 2017

Mi regalo un sonetto per il compleanno: auguri Claudio!



CINQUANTUNO

di Claudio Montini

Dieci lustri più altri dodici mesi
senza rendersi conto d'averli spesi,
sprecati, ingannati o vanamente attesi

lottando, faticando, ridendo e amando
uomini e donne, idee e sogni simili al mondo
intero o a misura di dove si capiti, nascendo.

La fortuna è contare dare e avere, interessi compresi
oppure alzarsi e gridare "Sono vivo e sto scalciando"?
Nè l'una nè l'altra: oltre la vetta sono solo gradini scesi
verso la soglia dove il conto e l'oste ci stanno aspettando.


(c) 2017 testo di Claudio Montini
(c) 2016 immagine di Orazio Nullo

lunedì 5 giugno 2017

L'unico comandamento universale


Pentecoste 2017: basta martiri!
  
di Claudio Montini

Oggi il mondo cristiano e cattolico si trovava a festeggiare la Pentecoste, un'evento successivo al sacrificio del Figlio di Dio, che accomuna tutte le confessioni che si rifanno al Creatore che si è presentato alle sue creature sotto le spoglie di un artigiano, uomo tra gli uomini seppure dotato di poteri inimmaginabili tali da sconfiggere la morte e aprirci le porte di un'altra vita, più giusta e libera da ogni pregiudizio o laccio morale o materiale. Persino il successore di Pietro, di colui che lo rinnegò tre volte e che divenne comunque la pietra testata d'angolo su cui edificò la Sua comunità di credenti (perchè questo vuole dire la parola ecclesia, che ha un significato addirittura più ampio del greco kòinè), papa Francesco, al Circo Massimo in Roma, ha pregato insieme a tanti e ad altri alti rappresentanti di diverse confessioni giusto per celebrare, una volta di più, la discesa dello Spirito Santo sugli  apostoli che si accingevano a diffondere quell'unico comandamento che Cristo aveva ripetuto loro fino alla noia, fino alla nausea come quella che aveva sperimentato quando gli bagnarono le labbra con l'aceto sulla croce, fino alla morte del corpo fisico (non prima di avere rimesso i peccati al ladrone che gli faceva involontaria compagnia e, in un attimo di lucidità, aveva compreso l'ingiustizia patita dal falegname nazareno): amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi. Del resto, aveva promesso loro che non li avrebbe mandato soli in missione, che li avrebbe dotati di qualcosa che avrebbe fornito loro tutto ciò di cui avrebbero avuto bisogno, prima di tutto la comprensione altrui: loro dovevano soltanto mettersi buoni sandali e andare così come erano, senza armi o bisacce. Non possiamo abituarci al male, così come non possiamo lasciarci convincere che chi chiama Dio in un modo diverso debba essere la rappresentazione del Male sempre e comunque, un'appestato da tenere a debita distanza oppure da usare come tiro al bersaglio di tutti i nostri mali: le mele marce ci sono in ogni cesto e gli scorpioni o le serpi velenose si annidano e prosperano nei nostri stessi seni, pronti ad avvelenarci per il proprio tornaconto. Come a Manchester, Londra, Manila, o Kabul...Cominciamo a domandarci a chi interessa questo stato di tensione, a chi fa comodo instillare paura goccia a goccia senza soluzione di continuità, chi sta guadagnando da questa prigione dalle sbarre invisibili che stanno costruendoci intorno: ricominciamo da quell'unico, primo, solo, immenso, semplice comandamento trasmesso da duemila anni e che non smette di interrogarci e di spronarci. Ama il prossimo tuo come te stesso, amatevi gli uni gli altri...o, almeno provateci.


(c) 2017 testo di Claudio Montini
(c) 2016 Immagine di Orazio Nullo " Cathedral on the sea" - Atelier des pixel collection

sabato 3 giugno 2017

La festa della repubblica scampata allo scempio

La storia si ripete: al voto, al voto!
di Claudio Montini

Dopo mesi di brindisi, ubriacature e festeggiamenti vari (scissioni comprese) legati alla sconfitta elettorale dell'allora (ma anche attuale) segretario del Partito Democratico e, incidentalmente per scippata poltrona, Presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi che si è visto bocciare (a mezzo referendum) dal popolo italiano la riforma costituzionale cui teneva così tanto, la montagna politica ha partorito un topolino sul novello asse Roma-Berlino (per andare bene in Europa bisogna piacere ai pronipoti dei Nibelunghi...). Con buona pace dei Sud Tirolesi che con tigna fascista ci ostiniamo a chiamare Alto Atesini, non fosse altro per quel milione o poco meno di giovani anime ritornate anzitempo al creatore a causa del piombo reciprocamente vomitatesi addosso durante la prima inutile strage, lo Stivale Italico si avvia a diventare l'ennesimo land della riunificata Germania: infatti, le principali forze politiche italiane pare abbiano trovato di proprio gusto e reciproca soddisfazione l'adozione del sistema elettorale tedesco, ovvero una legge elettorale basata sul sistema proporzionale che assegna seggi in parlamento ai soli "concorrenti" che conquistino almeno il 5% dei voti validi espressi e il diritto di formare il nuovo governo a chi ottiene la maggioranza degli stessi, senza alcun tipo di premio o calcolo astruso di residui statistici il cui destino è il macero o l'inceneritore. In realtà, penso che siamo di fronte all'ennesima pagliacciata balneare cui la classe politica italiana non ha mai rinunciato affatto, come certi governi monocolore democristiani degli anni '70 del XX secolo cui si prestò, per carità e amore di patria, anche l'ultimo cavallo di razza della politica italiana, nonchè gentiluomo e onest'uomo, che fu Amintore Fanfani il quale, se non ricordo male, si ritirò a vita privata assai disgustato da quella esperienza che vide poi la nascita della stagione del pentapartito d'ispirazione craxiana, andreottiana e forlaniana. Attenzione, non fraintendetemi: nessuno degli attuali protagonisti (si fa per dire...) auspica un ritorno al proporzionale al fine di editare un pentapartito 2.0 o un  pentapartito Millennum Edition; per fare ciò dovrebbero essere dotati di una cultura giuridica e di una saggezza tattica che si sono disperse con lo scioglimento dell'Assemblea Costituente nel 1947 e con la morte di Alcide de Gasperi qualche anno dopo. Questi figli del copia e incolla, oltre ad essere convinti di superare lo "sbarramento" a passo di carica, lo sono anche di essere in grado di conquistare la manciata di voti in più tale da legittimarli, da subito dopo le operazioni di scrutinio, alla formazione del nuovo governo e alla salda guida del Paese verso il sole dell'avvenire per entrare in un'era di benessere e prosperità; non sanno dire nè diranno mai come raggiungeranno gli obbiettivi, poichè a loro preme soltanto occupare la stanza dei bottoni escludendo ed estromettendo dissenzienti, non allineati e liberi pensatori (ammesso e non concesso che ne esistano ancora...). Se da un lato, il metodo proporzionale omaggia e soddisfa il principio della libera espressione e della piena rappresentatività politica incastonato e ribadito a più riprese nella Carta Costituzionale della Repubblica Italiana, dall'altro lato, la soglia di ingresso in parlamento fissata al 5% non contrasta con detti principi dal momento che si configurerebbe come mero dettaglio tecnico inscritto nella legge ordinaria con cui il parlamento stesso determina la propria composizione, cosa prevista fin dai primi articoli della costituzione stessa. Lo "sbarramento" duro e puro è visto come uno strumento per liberarsi di fronde e cespugli e possibili incagli in sede legislativa ed esecutiva ma anche per limitare il numero di bocche da sfamare che attingono alla generosa greppia statale, aumentando così la quantità di "foraggio" immagazzinabile per alimentare i vari organi che fanno vivere i partiti, anche quelli che si proclamano differenti dal modello classico novecentesco. Risulta evidente, dunque, al netto dei proclami di sapore esclusivamente propagandistico, che dell'Italia e degli Italiani ai signori politici non importi un beneamato fico secco: basta solo fare mente locale al tempo intercorso tra il referendum costituzionale e il periodo auspicabile per il voto, ovvero quest'autunno, nel quale sarà già maturato il rateo pensionistico parlamentare e anche quello relativo al finanziamento pubblico ai partiti politici che Enrico Letta aveva annunciato come abolito a apposito provvedimento legislativo di cui si sono perse le tracce. Quanti altri provvedimenti molto più utili si sarebbero potuti studiare e varare per semplificare la ricostruzione nelle regioni terremotate, per la lotta alla disoccupazione e alla povertà, per costringere il resto d'Europa a fare la propria parte nel ben più ampio e doloroso tema dei migranti? Il Job'sAct  ha fallito (la disoccupazione è ancora ai livelli del governo Monti); il referendum ha fallito ( agli italiani la costituzione piace così com'è: tanto non la conoscono....ma non ditelo in giro!!); le banche sono malate o sono fallite trascinando con sè i risparmiatori; l'Alitalia è fallita e l'Ilva sta per farlo: però, mi ostino a pensare che non è sempre colpa degli italiani che pagano, stanno zitti e si tengono cocci altrui. Eppure sarà ancora così, accadrà lo stesso circuito di eventi che è andato in onda il 2 giugno 1946 quando si scartò la monarchia in favore della repubblica e quando, nel 1948, quest'ultima entrava nel pieno di poteri e capacità e prerogative: gli Italiani ricostituiranno la verginità a quegli stessi individui che hanno provveduto a toglierla loro mettendoli proni, anche senza mani giunte, frugando nelle loro tasche e stordendoli di belle parole e promesse scritte sull'acqua che hanno smesso di imbottigliare in ampolle simboliche.

(c) 2017 Testo di Claudio Montini
(c) 2016 Immagine di Orazio Nullo "Electoral promises" - Atelier des pixels collection