lunedì 25 aprile 2016

Preghiera del ribelle per amore Teresio Olivelli, amore per la patria e per la libertà

Signore, facci liberi
 
Signore,
che fra gli uomini drizzasti la Tua Croce,
segno di contraddizione,
che predicasti e soffristi la rivolta dello spirito
contro le perfidie e gli interessi dei dominanti,
la sordità inerte della massa,
a noi, oppressi da un giogo oneroso e crudele
che in noi e prima di noi ha calpestato Te,
fonte di libere vite,
dà la forza della ribellione.
Dio che sei Verità e LIbertà, facci liberi e intensi:
alita nel nostro proposito, tendi la nostra volontà,
moltiplica le nostre forze,
vestici della Tua armatura.
Noi Ti preghiamo, Signore.
Tu che fosti respinto, vituperato,                                                       
tradito, perseguitato, crocefisso,                                                        
nell'ora delle tenebre ci sostenti la Tua vittoria:
sii nell'indigenza viatico, nel pericolo sostegno,                                       
conforto nell'amarezza.
Quanto più s'addensa e incupisce l'avversario,
facci limpidi e diritti.
Nella tortura serra le nostre labbra.
Spezzaci, non lasciarci piegare.
Se cadremo fa' che il nostro sangue si unisca
al Tuo innocente e a quello dei nostri Morti
a crescere al mondo giustizia e carità.
Tu che dicesti: "Io sono la resurrezione e la vita"
rendi nel dolore all'Italia una vita
generosa e severa.
Liberaci dalla tentazione degli affetti:
veglia Tu sulle nostre famiglie.
Sui monti ventosi e nelle catacombe delle città,
dal fondo delle prigioni,
noi Ti preghiamo:
sia in noi la pace che Tu solo sai dare.
Dio della pace e degli eserciti,
Signore che porti la spada e la gioia,
ascolta la preghiera di noi
ribelli per amore.
 
Teresio Olivelli (Bellagio, 7 gennaio 1916 – Hersbruck, 17 gennaio 1945) è stato un docente e partigiano italiano, medaglia d'oro al valor militare; è stato recentemente dichiarato venerabile dalla ChiesaCattolica; la causa di canonizzazione è tuttora in corso. Olivelli era un professore universitario di Diritto presso l'Università di Torino che aveva aderito al Fascismo convinto di poterlo riformare dal suo interno, fino a sintonizzarlo sulla dottrina cattolica; ciò che vide con l'ARMIR nella disastrosa campagna di Russia nel 1942-1943 (era un ufficiale degli Alpini, volontario nella Brigata Julia, impiegato sul fronte del Don), gli aprì gli occhi sulla natura della dittatura totalitaria per cui aveva combattuto.Dopo l'8 settembre 1943, venne arrestato dalle forze di occupazione, ex alleate, naziste e tentò varie volte l'evasione per entrare tra le file dei partigiani. Quello che patì da ribelle per amore della libertà e della dignità dell'essere umano, come lui stesso scrisse in un foglio clandestino nel 1944, rafforzò la sua fede, la generosità e il coraggio con cui portò avanti i suoi ideali che dovrebbero essere, ancora più di ieri, anche i nostri di italiani del terzo millennio e il suo esempio di abnegazione dovrebbe essere ancora sprone sferzante che susciti energie nuove e non già sterili e vuote invettive, al riparo delle nostre casette o nascosti dietro i nostri schermi iridescenti di elettroni.

(c) 1944 Testo di Teresio Olivelli "Signore, facci liberi" altrimenti detta preghiera del ribelle 
            tramite profilo facebook  del reverendo don Paolo Ciccotti, sanctae romanae ecclesiae.
(c) 2016 Testo della nota di Claudio Montini
(c) Foto di Teresio Olivelli da Google Images Database 
(c) 2015 "Tribute to the soldiers" electronic painting by Orazio Nullo
 

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