giovedì 18 giugno 2015

Lungo il Ticino (per i pavesi "canal") con Barbara Agradi - Radio Patela Magazine



IL MIO FIUME



di Barbara Agradi
 

Me ne vado, passeggiando assorta
lungo il fiume a me tanto caro,
tra colori e profumi di robinie in fiore, ginestre,
rose canine, a cui si mesce
l'odore acre, dell'acqua che scorre.

Guardo l'incedere lento della corrente
qui è là si formano spirali,
sono gorghi pericolosi
trascinano giù nel subdolo ignoto,
cosi come nella vita,
quando incontri dolori devastanti....

Chiudo gli occhi,
non voglio pensieri tristi a farmi compagnia....
ascolto solo la memoria:
risate cristalline, schiamazzi giovanili,
motivetti cantati pedalando in bicicletta,
pochi soldi in tasca ma che allegra compagnia!

Venivamo a Ticino a cercar refrigerio:
fanciulle in fiore e curiosi giovinetti,
ci tuffavamo nel fresco fiume blu,
schizzi d'acqua si levavano come farfalle in volo
colpendo questa o quella giovinetta,
contrassegnando così, la nascente simpatia.

Il fiume argenteo sembrava ridere sornione,
pareva quasi rallentar la corrente....
per evitare brutti incidenti!
Oh Ticino mio caro, quanti amori hai visto nascere 
tra le fresche fronde delle tue rive
o su di una barca, dove cullati
si andava dolcemente alla deriva.....

Quante storie caro fiume potresti raccontare,
storie di vita vera: di lavandaie infreddolite e affaticate, 
di pescatori felici di poter sfamare figli e nipoti, 
di raccoglitori di sassi bianchi destinati alle vetrerie,
e purtroppo, anche di anime disperate,
che tra le tue acque han trovato pace!

Invece amico mio caro, quelle storie le conservi
nel tuo scrigno segreto che alla fine della corsa, 
consegnerai solo, a sua eccellenza il mare....

Riapro gli occhi: quanto silenzio intorno.......
i tempi sono cambiati,
l'acqua inquinata non è più balneabile,
qua è là vedo solo qualche nostalgico pescatore..
uno si gira, mi guarda e dice:
" perché quell'amaro sorriso?"
In silenzio lo saluto con un cenno di mano,
e mi avvio verso casa!

Testo: (c) Barbara Agradi

(Diritti riservati@) 18/06/2015
Foto: (c) 2014 Orazio Nullo   "Ticinum Papiae"
 
 
Per un'attimo, lungo per tutto il tempo che ho dedicato alla lettura, sono stato pochi passi dietro a te, a passeggiare...drera "canal" me che as disa a Pavia a la moda di paves uriginari: ho visto quella gioventù, ho respirato quei profumi inconfondibili, ho sperimentato quei fremiti tanto naturali quanto, un tantinello, proibiti che una punta di nostalgia, anche se non ho vissuto proprio quei giorni, ha reso più gustosi del vero. Ho infine condiviso l'amarezza perchè è stato dimenticato, ignorato, maltrattato come se le cose dei tempi andati siano solo da rottamare e da scartare. Grazie, lady Barbara Agradi, per averci concesso di passeggiare con te, in riva a Ticino e in riva ai ricordi.
 
Claudio Montini, Orazio Nullo e la redazione di Radio Patela Magazine
 
(c) 2015
( Traduzioni per i non pavesi...."Andà drera canal": passeggiare lungo il Ticino; "paves uriginari": nativo di Pavia città; "me c'as disa a Pavia, a la moda di...": come si dice a Pavia, secondo l'uso di (dire/fare), come è soliti dire/fare...).

1 commento:

  1. Un tuffo nostalgico nel passato per un triste risveglio nel presente!

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