mercoledì 27 agosto 2014

Sono rientrati tutti....


La missione è finita, sono tutti rientrati: andate nella pace eterna.

Con il ritrovamento del Tenente Valentini, delle due scatole nere e l'autopsia al Celio, possiamo ritenere conclusa la missione di questi sfortunati aviatori che stavano allenandosi a fare sempre meglio il loro mestiere.
Ogni lavoro umano ha in sè i germi del pericolo e dell'imprevisto, ad ogni angolo di strada può venirci incontro il destino comune ai mortali, nonostante la perizia e la passione che si possono profondere nel compiere il proprio lavoro.
Si parlerà di errore umano o di guasto tecnico o, addirittura, di tragica fatalità: resterà un solo fatto incontrovertibile e sarà quello che quattro vite nel fiore degli anni sono state reclamate dal Creatore di quel cielo che loro solcavano per difendere deboli e inermi.
La missione è finita: andate nella pace eterna e vegliate anche su di noi che possiamo solo pregare affinchè le vostre anime volino, spedite, verso la luce eterna.

lunedì 18 agosto 2014

Delirio grafico sanguigno...meditate gente, ma donate!!

Oggi non sono io il protagonista, ma l'amica (reale e non virtuale) e poetessa per diletto Celestina Premi che, tra le mille buone qualità e virtù di cui è naturalmente dotata, annovera anche quella di essere una donatrice di sangue presso la sezione A.V.I.S. di Mede.
Intendiamoci, anche se per motivi di salute o familiari uno non può più donare, l'averlo fatto anche una volta sola, a mio parere, gli fa meritare la medaglia di donatore ad honorem...a prescindere! Come direbbe Totò.
Mi piace sottolineare che il testo è di Celestina Premi e Orazio Nullo non ha dovuto far altro che escogitare una bella confezione.
Perciò, se potete, se siete in forma, se state bene...non abbiate paura a donare il sangue: tanto il nostro fluido vitale si rigenera completamente, già di suo, ogni quindici giorni e perciò un prelievo a scopo di donazione non gli fa ( e non vi farà ) nè caldo nè freddo.
Meditate gente, meditate....ma anche donate!!!

lunedì 11 agosto 2014

Notte d'agosto - da "BRICIOLE DI SOGNI NELLO SGUARDO" 2013 Youcanprint

BRICIOLE DI SOGNI NELLO SGUARDO
racconti di Claudio Montini
ed. Youcanprint  2013
Foto Orazio Nullo (c) 2013
NOTTE D'AGOSTO

<< In amore, vince chi fugge >> disse la televisione, ma le carte sul tavolo la ignorarono.
La notte restava appesa al cielo fuori dalla finestra, il mare baciava con noncuranza la spiaggia e gli scogli indifferenti a tanto affetto.
Con il sonno che tardava ad arrivare, i pensieri prendevano volentieri la strada che si era lasciata alle spalle, spronata dall'entusiasmo delle ferie e dalla voglia di rivedere il mare: la lingua batte dove il dente duole e la testa e il cuore non sono certo da meno.
Il solitario, ormai, si era arenato nell'ennesimo impasse: allora, con gesti che sapevano di sconfitta e rassegnazione, ammucchiò le carte con una mano e spense il televisore con l'altra risolvendosi a seguire la mamma che, già da un po', faceva legna nel bosco.
Non che russasse forte, no: semmai sobbolliva come la salsa di pomodoro per il ragù prima di metterla nei vasetti per l'inverno col basilico che, però, lei preferiva coi pinoli, con il pecorino o col parmigiano, con l'olio di riviera pestato nel mortaio di pietra, come usava fare la nonna.
Coricandosi, sorrise alla pruriginosa malizia che le attraversò il cuore quando, sospirando in silenzio, si lasciò cullare dal pensiero che, se lui fosse stato lì al posto della mamma, dormire sarebbe stato sicuramente l'ultimo dei loro problemi: forse, solo l'alba li avrebbe colti a recuperare le forze candidamente abbracciati a Morfeo, teneramente accucciati nel suo regno dei sogni.
Ecco dove erano andati a finire i pensieri con tutta la testa; da laggiù reclamavano anche l'attenzione dell'anima e del cuore ma l'istinto e il buonsenso, questa volta, non volevano cedere al ricatto delle solite questioni irrisolte, per avvelenarsi i giorni di vacanza.
Certo, a quell'ora della notte, lui era sdraiato accanto alla moglie, ignara della fortuna di avere tanto pane, perché i denti li aveva dismessi o non li aveva mai avuti.
Nell'inconsapevolezza del sonno, quella manifestava tutta la sua insofferenza verso l'intruso indeciso ad andarsene, invitandolo a girarsi per smettere di russare, sebbene non avesse ancora nemmeno posato la testa sul cuscino.
Ma, se davvero stavano così le cose, perchè non prendeva l'automobile e correva giù a Bordighera, tanto per cominciare?
Il resto sarebbe venuto di conseguenza......
Complice il buio, le palpebre si erano fatte un poco più pesanti e impedirono alle piccole lacrime di ruzzolare per le guance.
Tuttavia, il sonno stava concludendo la sua conquista, ma nulla potè contro quel gran sospiro che le usci dal cuore e che mamma, nel dormiveglia, scambiò per un augurio di buonanotte, che ricambiò chiamandola col nome di suo padre.
Sorrise pensando a domani, che per l'orologio era già oggi: sarebbe stato un'altro giorno ma di vacanza, con tanti amici che aspettavano da un'anno di rivederla, con il sole e la spiaggia e il profumo del mare che stemperava le tensioni e restaurava l'energia per correre incontro alla vita e a un altr'anno in quella galera di pianura umida, malsana e inquinata.
Per l'amore c'è tutto il tempo che si vuole quando non hai nient'altro a cui pensare, pensò prima di varcare la soglia del regno dei sogni.
Ferie, vacanze, villeggiatura, per lei, significavano immergersi in un'ambiente assolutamente diverso e lontano dal proprio, bevendone e assaporandone ogni singola goccia e ogni singolo istante come se non ci fosse mai stato altro che quello, prima e dopo.
Così si ricaricava per affrontare l'autunno e l'inverno, sosteneva: ma quello era un'alibi perfetto per una fuga.
Invece, in tutte le cose della vita, tra cui l'amore, fugge solo chi ha paura di non essere in grado di svelare la propria umanità senza reticenze coi suoi limiti,con le sue doti con le sue emozioni.
Ignorava tutto ciò, nelle ore che crescevano fino a farsi alba di un sole appoggiato sul filo che cuce il cielo al mare; aveva ritrovato l'amore senza pensarci troppo e non sapeva più farne a meno: il buon giorno sarebbe apparso sul cellulare, suonando campanelle nel cuore.
Quanto sarebbe durato e dove l'avrebbe portata, non lo sapeva dire: la notte d'agosto non le suggerì previsioni nè consigli.