Homo homini lupus
di Claudio Montini
Sono trascorsi oltre settant'anni da quei tempi in cui l'uomo ha dimostrato di essere la bestia più feroce e infame di tutto il creato, una volta di più. Non culliamoci nell'illusione che una efferatezza di tale portata non fosse mai accaduta e che non potrà mai più accadere, nei quattromila anni precedenti e in quelli successivi: è tuttora in corso, con la sola differenza che non c'è più bisogno di campi di concentramento, carri bestiame piombati e camere a gas. Basta un click, un colpetto di polpastrello, un comando vocale e si spostano armate in giacca e cravatta, armate di mazzette di banconote o blocchetti di assegni o carte di credito a plafond illimitato che a loro volta muovono pedoni dal grilletto facile, chiudono fabbriche, interrano o spandono rifiuti tossici, regalano paradisi chimici ai moderni schiavi della lussuria che fanno sfoggio di perbenismo in pubblico e si pasciono di oscenità invereconde in privato, incravattano incauti bisognosi ricattati da banchieri con una piastrina di silicio al posto del cuore per farli strisciare nella polvere, fino a ridurli a brandelli. Non hanno più bisogno di filo spinato, reticolati elettrificati, docce finte e forni crematori: hanno continenti interi a disposizione e braccia e sangue e organi e tessuti organici da spartirsi per organizzarsi l'eternità: la chirurgia e l'alta finanza faranno il resto, la politica e la malavita il lavoro sporco, la paura della bomba atomica cementerà l'indifferenza e accorcerà la memoria. Quando si spegnerà anche la luce e la voce di coloro che hanno ancora quelle cifre sulla pelle, forse, non basteranno più le fotografie nè i filmati e neppure le opere d'ingegno che si sono alimentate dei dati oggettivi di quei trucidi momenti: homo homini lupus ebbero a dire nell'antichità classica (romana nello specifico) e noi, la mia generazione in particolare perchè è quella che ha goduto più di tutte del benessere scaturito dalla lotta a quell'orrore, siamo condannati a rivivere tutto quanto perchè non ci rendiamo conto che nelle periferie, nelle banlieuses, nelle are marginali e dismesse va già in onda da tempo.
© 2018 Testo di Claudio Montini
© 2017 Immagine di Orazio Nullo "Shoah memorial day"