Speranze tradite
di Claudio Montini
Domani è un altro giorno, si vedrà: oggi è già il passato, la distanza tra ieri e le mie spalle non la misuro in metri oppure in ore perché è già storia remota, immutabile, pronta per essere dimenticata e neppure buona per condire le insalate di aneddoti da reduci di cui amiamo pascerci. Sarà la stessa cosa per gli sconosciuti prigionieri di una nave in mezzo al mare, per gli sconosciuti che si arrangiano sotto un ponte o un androne o un corridoio di stazione con una coperta di cartone, per chi veglia le macerie di una casa o di una vita rese ancora più dolenti e intollerabili dall'indifferenza e dall'ignavia di burocrati meschini e ottusi, per chi incontra la malattia sul suo cammino e vede, progressivamente, svanire ogni presenza e ogni risorsa dello Stato intorno a sé, come se fosse un peso morto di cui questo vuole a tutti i costi liberarsi, mentre finge di tendergli una mano perché nell'altra porta roncole e forbici e lenti d'ingrandimento e lacci. Sarà lo stesso anche per chi la fa franca, per chi ruba uno stipendio insinuandosi tra le pieghe e le smagliature della legge, per chi uccide per un capriccio egoista di infante mai svezzato, per chi vende veleno spacciandolo per una porta del paradiso, per chi monetizza la vita e le disgrazie altrui. Eppure io mi sento inutile per non essere riuscito a migliorare la vita delle persone cui voglio bene, per non sapere come affrontare questo maledetto domani che non scopre mai le sue carte e ti chiude tutte le porte in faccia, per essermi arrabbiato con chi non ha colpa del suo stato e del fatto che non si rende conto del lavoro oscuro portato avanti affinché tutto sembri normale. Sì, sono stanco e comincio a invidiare tutti quei nomi appesi al muro, quelli che loro stessi non leggeranno più, quelli che sono andati non si sa dove e neppure a fare cosa, quelli che non sono mai tornati a dirci com'è perché (probabilmente) è talmente bello il posto dove sono che non vale la pena perdersene alcun istante. Dovrò imparare, di nuovo, ad aspettare il mio turno.
©2019 testo di Claudio Montini
©2017 Immagine di Orazio Nullo "Betrayed hopes" Atelier des pixels collection