Seconda Puntata
Nel buio della noia, sei stata il lampo che ha illuminato le macerie di una vita parcheggiata su un binario morto, senz'altra ambizione di attendere l'esito degli eventi.
Ero malato, morto senza essere steso eppure respiravo ancora: ma lasciavo che le ore e i giorni scivolassero addosso alle mie membra, sperperando il tempo e le meningi inseguendo rimorsi e miraggi stantii.
Credevo di essere caduto in un pozzo senza fondo e senza luce, dalle pareti viscide: complice una convalescenza lunga che mi costringeva all'inattività, la mente libera dalla fatica dei muscoli cercava disperatamente di evitare quei bilanci che, dopo nove lustri in questa valle di lacrime, è naturale stilare.
Naturale fino a un certo punto: ora mi rendo conto che deve trattarsi di masochismo congenito ai bipedi umani, diretta conseguenza della dittatura della ragione a scapito di istinto e sentimenti, non senza la complicità di tutte le parole che conosciamo votate ad alzare confortevoli e confortanti cortine fumogene.
Dopo tanto correre e faticare, il caso e il mio corpo, insospettabilmente fragile, mi avevano costretto ad avere tempo per fare il punto della situazione, senza rimandare, distogliendo lo sguardo dal domani e rivolgendolo alle regioni inesplorate del mio cuore e ai misfatti compiuti nel passato: mi dovevo occupare di tutto quanto avevo deliberatamente ignorato.
Non tanto per certificare la mia mediocrità, quanto per trovarne una via d'uscita.
Seconda puntata