martedì 26 marzo 2019

Il ponte di ferro sul fiume Po: classe 1916, classe di ferro!Ora è chiuso al traffico: si aspetta il crollo...


Ora si teme il collasso 
di Claudio Montini
Il ponte è stato chiuso totalmente al traffico veicolare dalle ore 20:00 (GMT+1) del 26 marzo 2019 per gravi problemi strutturali: i sensori e i test effettuati hanno evidenziato una ulteriore fatica del metallo nella struttura del manufatto che collega la Lomellina e l’Oltrepò pavese. L’infrastruttura avrebbe dovuto, a breve, essere sottoposta a un urgentissimo lavoro di manutenzione e ristrutturazione di cui si parlava già dall’epoca in cui Orazio Nullo e Claudio Montini realizzarono questo filmato (maggio 2012 e, dopo pochi mesi, l’amministrazione provinciale fu costretta ad adottare provvedimenti restrittivi per la circolazione stradale, limitando il transito alle sole autovetture e ai motocicli): non si era ancora intervenuti per ragioni finanziare ovvero mancanza di fondi da parte di Provincia, Regione e persino Stato Centrale! Ora siamo giunti alla chiusura definitiva: forse, ci si aspetta che crolli da sé come quello di Genova…

Testo di Claudio Montini (c) 2019 
Video (c) 2012 di Orazio Nullo & Claudio Montini

venerdì 8 marzo 2019

International woman's day 2019

Si fa presto, per un giorno, a festeggiare l'altra metà del cielo e a dimenticarsene (o peggio) per il resto dell'anno: è come aggiungere una manciata di anelli alle catene che lo rinserrano per concedergli l'illusione della libertà. Ma i colori della vita sono stati dati proprio a loro, alle donne: a noi maschietti è rimasta l'invidia, sciocca e micidiale e miope, per questa scelta e anche mezzo litro di sangue in meno. Infatti, quando si gonfiano i muscoli (o altre cavità organiche), il sangue necessario defluisce dal cervello, lasciandolo al buio.

© 2019 Immagine di Orazio Nullo "Women without chain" - testo di Claudio Montini

giovedì 7 marzo 2019

Siete miei testimonial....!!!

Video chi legge…!!

di Claudio Montini

Da tempo, per sbarcare il lunario, penso che mi piacerebbe inventare programmi televisivi: anzi, mi piacerebbe crearli, scriverli e anche condurli. Ma a dirla tutta, non saprei nemmeno da che parte cominciare! Allora, oggi, nel sottoscala della mia follia, in preda a un lucido delirio depressivo, quello stato in cui scegli consapevolmente di buttarti in una impresa della quale non riesci neppure a immaginare un esito, ma che senti tua e inderogabile, complice della carta per appunti riciclata (è il dorso intonso di una fotocopia di un documento inutilizzabile) e una ottima biro dall'inchiostro nero come la notte che trovo in certi angoli dell'anima e Maria Angela cullata dalle braccia di Morfeo, quindi intenta a un profondo sonnellino pomeridiano (il che significa pace e tranquillità apparente in tutta la casa), ho buttato giù questi appunti che manderò all'editore di una televisione locale (la sola che ci sia in provincia di Pavia) sperando che non mi rubino l'idea, che non la cestinino come spam e che mi diano una chance come autore e (soluzione auspicabile) come conduttore dello show letterario. Perché i libri si scrivono, si leggono, si amano e si odiano ma non si vendono da soli: non parlano, bisogna parlarne, fare sapere al mondo che esistono e che possono fare qualcosa di buono per gli altri. Charles Dickens, che scriveva per mestiere e chiedeva spesso anticipi al suo editore senza avere nemmeno uno straccio di idea (amava la vita agiata e un poco al di sopra dei propri mezzi, come Gabriele D'Annunzio qualche anno dopo di lui), lasciò scritto che le sue storie avrebbero fatto il loro dovere e lui sarebbe stato felice come l'uomo più ricco del mondo se esse avessero alleviato le pene di uno solo dei suoi lettori. Non ho ancora ben chiaro quale sarà il palinsesto dello spettacolo letterario e divulgativo che sta coagulando nella mia fantasia: sarà la solita bolla di sapone che domattina esploderà al risveglio, resterà lettera morta, o resusciterà un format che andava in onda nel primo pomeriggio (prima della sosta tecnica delle trasmissioni fino alla ripresa con la Tv Dei Ragazzi) sul Canale Nazionale Rai fino alla prima metà degli anni Settanta del XX secolo (la televisione dei professori, dei democristiani e quella di Ettore Bernabei in bianco e nero ancora più moderna e intelligente di quella attuale, che la scimmiotta senza successo). Accontentatevi di leggere quel che segue con relativo beneficio d'inventario: se la va, ha le ruote! 

La bottega del parolaio (titolo provvisorio)

In collaborazione con i librai del territorio suggeriremo libri da leggere con una breve sinossi, affiancata dalla foto della copertina e alcune note sull'autore: tre romanzi per grandi e piccini, due saggi e una raccolta di poesie scelti nei cataloghi di grandi e piccoli editori, nazionali e internazionali, ma anche tra gli esordienti e gli autopubblicati, privilegiando gli autori e gli editori della provincia di Pavia. Ci sarà uno spazio dedicato ai classici e agli indimenticabili della letteratura italiana, dietro suggerimento anche di insegnanti e bibliotecari ed intellettuali; uno spazio, invece, sarà dedicato all'autopromozione ovvero gli autori o gli editori che vogliano presentare titoli a loro cari, acquisteranno uno spazio di max 3 minuti per presentare il proprio lavoro (l'acquisto dovrebbe garantire loro la creazione di un video promozionale da riutilizzare anche nelle puntate successive); un altro ancora parlerà dell'industria culturale in senso lato: ovvero si occuperà degli aspetti pratici, quali tipografia, grafica, editoria e distribuzione ivi compresi i ruoli delle biblioteche e le rassegne letterarie, non trascurando il calendario degli eventi prossimi venturi.
Durata per puntata prevista tra i trenta e quaranta minuti

© 2019 Testo di Claudio Montini
© 2017 Immagine di Orazio Nullo "Television cat show"