martedì 16 giugno 2015

La vittoria al ballottaggio è una vittoria di Pirro.

Bisogna saper

perdere... 

...ma vincere ai ballottaggi, è una vittoria zoppa.

 



di Claudio Montini

 
E' la democrazia, bellezza: e tu non puoi farci niente!
Si sono tenuti i secondi turni per l'elezione dei sindaci in un certo numero di comuni italiani e, come al solito, hanno vinto tutti e anche quelli che hanno perso faranno ricorso al giudice per effetturare il riconteggio delle schede. 
Solamente noi e le giovani democrazie africane e sudamericane siamo capaci di complicare le cose semplici: Winston Churchill, l'ho letto stamane in un articolo di fondo relativo alle elezioni del sindaco di Voghera (Pavia, alta Italia), se gli avessero detto che la sua vittoria era stata di 11 (undici) voti, avrebbe seraficamente ribattuto che ne aveva portati a casa dieci in più di quelli utili per governare.
Se è vero che il potere logora chi non ce l'ha, come sosteneva Giulio Andreotti, è altrettanto vero che non basta conquistarlo abbindolando la gente con promesse di latte e miele o spaventarlo con le lacrime e il sangue da sputare addebitabili solo agli avversari: bisogna essere in grado di gestirlo nell'interesse di tutti, anche degli avversari.
La Grecia è un triste ma attuale esempio di come le promesse non bastino, il "tutti a casa quelli che hanno sbagliato", l'orgoglio cieco dell'alternativa che ha idee campate in aria e spera che il resto del mondo gli dia una mano a cavarsi dai guai, dei quali conosce solo una parte delle implicazioni e delle dimensioni.
Abbiamo avuto Berlusconi e Prodi e non abbiamo capito nulla; Monti è stata la peggiore sciagura toccata alla Reubblica Italiana perchè, oltre tutto, ha dimostrato quanto inetti siano i cosiddetti "professori" una volta messi alla prova dei fatti, cioè costretti a sperimentare sul campo le teorie cervellotiche e fantasiose con cui fanno i pavoni ai congressi e ingolfano le teste, gia vuote di loro, degli studenti universitari spesso in balìa delle loro ugge.
Ci restano due strumenti per sperare di cambiare le cose: il telecomando e la scheda elettorale nonostante la crescita del partito astensionista.
Spegnere la televisione e aprire un buon libro o, al limite, un giornale per scegliere di sapere senza farsi indottrinare; dall'altro lato, turarci il naso e andare a votare anche scheda bianca o nulla, perchè se anche i signori Nessuno, come me, smettono di votare muore la democrazia e chi vuole il potere potrà comprarsi votanti professionisti (sta già accadendo con i simpatizzanti e gli iscritti ai vari partiti e partitini) e fare il bello e il cattivo tempo, come si teme facciano le organizzazioni criminali in alcune parti d'Italia.
...legalizzare la mafia, sarà lo slogan del duemila.
Bambini venite parvulos, c'è un'applauso da fare al baubau...
Così cantava Francesco De Gregori nel 1989 nel penultimo brano dell'album 17.03.1989 (l'ultimo brano era Dr. Dobermann), intitolato appunto Bambini Venite Parvulos.
Ho paura che ci siamo già arrivati da tempo.
    

Testo (c) 2015  Claudio Montini           foto Google Pictures 2012

Nessun commento:

Posta un commento