di Claudio Montini
"Ci vuole un fisico bestiale, per resistere agli urti della vita" cantava qualche decennio fa Luca Carboni, transfuga dagli Stadio e dall'ala protettiva di Lucio Dalla: non potevamo sapere quanto profetiche sarebbero state le sue parole. Peccato che per pudore o per memoria corta congenita degli abitanti dello Stivale, nessuno ricordi quelle parole o si faccia fuorviare dal ritmo di allegra marcetta che aveva il brano del cantautore bolognese: ascrivendolo alla categoria burletta in musica nessuno bada alle parole, meno che mai i sociologi da salotto televisivo e quelli da Speaker's Corner virtuale elettronico (facebook e compagnia cantante), dove anche il garzone del droghiere (ammesso che ne esistano ancora) o il coglitore di frutta a cottimo si improvvisa analista di dinamiche politiche internazionali e astrofisica. L'estate, o meglio questa parte dell'estate è da tempo immemore dedicata al riposo, alla vacanza, allo svago, alla cultura o allo studio per chi deve recuperare debiti formativi in sessione autunnale; chiude tutto, chiudono le serie televisive, i giochi a premi, il campionato di calcio e di altri sport di squadra, chiudono anche i negozi in città e, se potessero, anche le città stesse (tranquilli ci stanno già lavorando...), si riduce il personale di controllo perchè anche loro hanno diritto alla licenza e di far vedere ai figlioli che non sono solo una fotografia insieme alla mamma nel salotto buono di casa. Così, mentre le strade per il mare e per i monti, le feste della birra e le sagre di tutta la verdura e i fritti misti possibili e immaginabili, i concerti per rimbambire chi resta a casa e far abbaiare di noia i cani si riempiono di eterogenei gruppi di persone ostinatamente decisi a divertirsi, ecco che chi ha deciso di fare soldi sulla pelle degli altri nascondendo sotto la prima pelle della crosta terrestre marciume venefico e cancerogeno per togliere un problema a uno, senza che nessuno possa fermarlo, condannandone a morte centomila o forse più fino all'implosione della nana gialla intorno a cui orbita questo sasso dotato di campo magnetico e atmosfera prossima ad essere irrespirabile.
Vi abbiamo trasmesso, per la serie "La sconfitta del giorno", la notizia dell'avvio dei lavori di sbancamento e allestimento dell'impianto di ricovero del cemento amianto (discarica di manufatti in asbesto e cemento amianto) che Acta s.r.l. aprirà e renderà entro un anno a partire da ora nel comune di Ferrera Erbognone, provincia (o Area Vasta come da settembre si dovrà dire) di Pavia, regione Lombardia (sarà la discarica di amianto più grande della regione, dopo Brescia), Italia del nord, Europa del sud, nonostante sia stato presentato ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale contro la concessione alla costruzione, sebbene esistesse il via libera della Commissione Regionale di controllo sull'impatto ambientale e la sentenza del Consiglio di Stato che confermava quella decisione di Regione Lombardia. Le carte, dunque, sono in regola anche perchè il T.A.R., accogliendo il ricorso, si è scordato di inserire la "clausoletta" di blocco preventivo di ogni attività del presunto futuro cantiere, che ha già da tempo la sua bella recinzione regolamentare, i cartelli con gli avvisi di sicurezza e Caterpillar e Perlini da cava pronti a far ruggire i propri cavalli vapore.
Siamo d'estate, tutti hanno bisogno di vacanze, anche i comitati e i giudici e poi...."pecunia non olet", il denaro non puzza...nemmeno l'amianto, vetrifica soltanto i polmoni! Ma, cosa volete mai che sia per quei poveracci campagnoli che da almeno quarant'anni respirano i vapori di benzina e chissà cos'altro della Raffineria del Po, gioiello petrolchimico di Eni Refining & Marketing? Sicuramente il cagnolino a sei zampe ne ha seppelliti più lui di gente giovane che un buco fatto dove c'erano risaie e pioppeti e che, in dieci anni, sarà riempito e coperto come se niente fosse...
Grazie Lombardia: non sarai mai la mia tomba: mi faccio cremare e spargere le ceneri sul Cervino!
(c) 2016 Testo di Claudio Montini
(c) foto condivisa dall'articolo di Paolo Calvi sul numero odierno de La provincia pavese (Gelocal- gruppo Espresso-laRepubblica) condiviso su facebook
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