Il quaderno magico
di Claudio Montini
LA
NEVE DEI GATTI
Se
marzo si facesse gentile
e
si cambiasse lesto in aprile,
scrosciando
vita dal cielo
a
destar anche il più gracile stelo
avrei
nostalgia d’una passeggiata
in
tua compagnia fino al lago Pelota
dove
la superficie increspata
e
le foglie lucenti celano impulsi viventi
e
bramosi d’una calda giornata
per
sbocciare rigogliosi e possenti.
L’almanacco
appeso al muro
richiama
al presente e annuncia il futuro:
la
Befana è decollata da una settimana
con
tutte le feste appiccicate alla sottana;
la
finestra mostra l’orizzonte ricamato di brina,
indifferente
alla nebbia la sera e la mattina,
ai
mercanti di neve o a una bella candelora
che
in quaranta dì, dall’inverno, ci porti fora.
Fingo
di sonnecchiare acciambellato
sul
cuscino col mio nome ricamato
dalla
vedova che m’ha adottato,
dal
giorno d'autunno in cui, stremato,
nella
legnaia mi son rifugiato;
che
curioso esemplare
d’una
razza capace nello stesso momento
d’uccidere
e amare,
mai
per necessità o istinto
sempre
per calcolo e divertimento
dimenticando
chi non ha vinto:
partecipai
ad ogni suo sentimento
quando
posai il mio sguardo baffuto
nel
suo buffamente accigliato
e
ne apprezzai il distendersi improvviso.
Potevo
ancora fidarmi d’un sorriso?
La
mia fame aveva già deciso
perchè
l’ospitale istinto femminile aveva intuito,
in
modo assai preciso,
quanto
l’ennesimo viaggio m’avesse sfinito:
mi
rifocillai con voluttà
temendo
moine a commento della mia voracità,
ma
non udii da lei alcuna banalità
perchè
altri compiti l’attendevano più in là.
Ah
sì, se marzo si facesse gentile
vestendosi
a festa da aprile,
ascolteresti
mille suoni diversi
d’animali
che vivono senza temersi
come
quella notte al lago Pelota
quando
udimmo i racconti della vecchia trota.
La
saggia e longeva creatura pinnata,
che
a tante reti e molti ami era scampata,
rivolse
un appello a tutti i presenti
affinchè
si continuasse a celebrare
la
notte speciale in cui ci si poteva parlare,
senza
paura di fraintendimenti
anche
se le piante, ogni giorno, lo fanno
compatendo
gli uomini che non lo sanno.
Qualcuno,
fuori e sopra di noi, dettando
le
leggi che regolano il mondo
concesse
una notte d’assenza
all’istinto
della sopravvivenza,
affinchè
ciascuno capisse la ragione
d’ogni
gioia e d’ogni tribolazione.
Le
parole di Rita la vecchia trota,
regina
indiscussa del lago Pelota,
suonavano
amare come un’addio
ma
inebrianti come il fruscìo
della
tiepida brezza che sveglia
nella
carne e nel sangue la voglia
di
donare e donarsi alla vita
per
lasciare sempre aperta la partita.
La
luna, spettatrice assisa tra le stelle,
ispiratrice
delle storie più belle,
riverberava
luce sottile per l’intera valle
tramando
l’oscurità come i fili d’uno scialle:
nei
nostri occhi balenò un luccichìo
che
rivelò e unì il tuo desiderio al mio,
avvolgendoci
in un sogno antico
eterno
come il bene d’un vero amico.
Ma
i sogni sono amalgama di vento e neve dei gatti
che
dura un bel niente: lo sanno anche i matti.
Non
coltivo più fantasiose illusioni
e
non medito proditorie azioni:
in
grembo alla vedova silenziosa
ricambio
le sue carezze con le mie fusa.
Mi
tormentino dolcemente le memorie:
son
certo che sto per viver nuove storie.
Tornino
pure senza fretta Marzo e Aprile,
perchè
mi aggirerò ancora in cortile
miagolando
grazie alla luna
per
ogni briciola di fortuna.
Il lago Pelota è realmente esistito ma una cava di inerti, fermata solo dalla potenziale franosità strada statale, se l'è portato via insieme a migliaia di metri cubi di argilla e sabbia; forse Rita la saggia trota no, ma non è detto: Sairano è un villaggio equamente diviso tra cacciatori e pescatori molti dei quali devoti a Bacco e al suo nettare e qualcuno si è lasciato sfuggire questa storia, affermando persino di averla vista coi propri occhi; la vedova e il gatto, invece, ci sono perchè in tutte le famiglie, anche ai giorni nostri, c'è una zia troppo sola che ama ricamare e apprezza un felino randagio che si lascia accarezzare.....
(c) 2012 Poema di Claudio Montini
(c) 2016 Note di Claudio Montini
(c) 2014 Immagine di Augusta Belloni "Il magico mondo di Claudio Montini"
Nessun commento:
Posta un commento