di Claudio Montini
Rovistando in un cassetto della scrivania, cercavo il libretto
sanitario del mio cane perchè dubitavo che domani fosse il suo
compleanno (invece sarà il 28 gennaio), ho trovato la minuta di una
poesia che scrissi per una donna che mise un po' in subbuglio la mia
vita, qualche anno fa.
In realtà, le sono grato perchè ha svegliato dal torpore, o meglio, dal letargo pessimista da fine stagione in cui avevo rinchiuso l'anima: sì, mi ero innamorato di lei e nello stesso tempo avevo capito di non essere finito, che si poteva rinascere, che si poteva ricominciare a sperare in una nuova stagione.
In realtà, le sono grato perchè ha svegliato dal torpore, o meglio, dal letargo pessimista da fine stagione in cui avevo rinchiuso l'anima: sì, mi ero innamorato di lei e nello stesso tempo avevo capito di non essere finito, che si poteva rinascere, che si poteva ricominciare a sperare in una nuova stagione.
Ecco il testo che
scrissi e che le inviai...
Mille e mille anni or sono
La stella più bella del firmamento
Percorse l'universo intero
Per vedere quanto poco bastasse,
All'Amor che muove cieli e terre,
Per manifestar la sua tenera potenza:
Medesima è la luce che infiamma
La mia anima inquieta,
Quando lo sguardo incrocia al largo
dei tuoi ridenti laghi di carbone
e lì affonda, inebriato e rapito,
per tanta grazia e sinuosa bellezza.
Mi rispose che, sebbene fosse la prima volta che qualcuno le avesse
dedicato una poesia e la cosa le faceva piacere ma la confondeva
oltremodo, per noi non c'era futuro quantunque fosse sempre piacevole il
tempo trascorso insieme.
Ne soffrii, ma ritenni giusto e onesto
ricondurre il tutto entro binari di lealtà e rigore professionale: non mi sono
mai pentito di averlo fatto e, perciò, conservo il ricordo di lei come
quello di una donna forte, coraggiosa, capace, umana e simpatica ma
giusta e leale che merita solo il meglio da questa vita, ovvero fortuna e
salute e felicità.
Ma per un'artista tutto si inventa e nulla è più vero della poesia che avete letto: il vero e il reale esistono solo per chi non vuole fare la fatica di sognare.
(c) 2009 - 2016 Testi di Claudio Montini
(c) 2014 Google Database Images Umberto Boccioni "Studio di volto di donna" 1910
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