di Claudio Montini
sono
passati tanti anni dall'ultima volta che ti ho scritto, perciò
capisco lo stupore che ti si è dipinto sul viso; non che avessi mai
creduto che potesse arrivarti alcunchè, dal momento che nessuno
sapeva l'indirizzo completo oppure era tanto vago da parere
inverosimile.
Finlandia
o Circolo Polare Artico, con tutta quella neve e quel ghiaccio, era
un posto impossibile anche per il postino più temerario come il
signor Pietro che, in bicicletta con ogni tempo, non fece mai mancare
a me una copia di TOPOLINO, a
mio padre IL SOLE-24ORE
e a mia madre le bollette.
Però,
a quell'epoca le elementari erano ancora una scuola seria, con il
loro crocifisso appeso al muro, il grembiulino uguale per tutti e una
maestra cui si poteva dare solo del lei: la "letterina a Babbo
Natale (o a Gesù Bambino)" era un'attività scolastica come le
altre, sebbene il voto sarebbe confluito in quella voce indefinita
detta condotta.
Ad
essere sincero, non abbiamo mai avuto bisogno di mandarti messaggi
perchè abbiamo avuto la fortuna ( Dio solo sa quanto duri poco
quella degli uomini ) di avere una mamma e un papà che sapevano
leggerci dentro come fossimo libri aperti: non ci è mai mancato
nulla e, spesso a sorpresa, ricevevamo anche un ... "giontino"!
Ma sì,
il "giontino" quel guizzo di genio aggiunto al dono che lo
rendeva indimenticabile.
Bastava
che facessimo il nostro dovere con coraggio e con entusiasmo, come
facevano loro, e andare bene a scuola tanto quanto non cacciarci nei
guai nel tempo libero era il nostro lavoro e la nostra missione.
Quando
dico "noi" non lo faccio per darmi delle arie con il
plurale majestatis, come certi scellerati buffoni catodici: è più
semplice di così: siamo tanti fratelli e, siccome io sono il poeta
di famiglia, tocca a me prendere i loro reconditi moti dell'anima e
forgiarli in parole da affidare al vento, affinchè volino lassù da
te e poi oltre le stelle.
Quest'anno
portaci pure un bel niente, ma portati via questa malinconia che è
peggio della malattia che vinse, troppi anni fa, la sua battaglia e
li riconsegnò al cielo; quando arrivano questi giorni, da queste
parti fa freddo perchè siamo d'inverno: ma in casa nostra e nei
nostri cuori fa un po' più freddo e la lacrimuccia è sempre dietro
l'angolo delle ciglia, pronta a tuffarsi giù.
Ecco,
allora, dovresti dirgli, a loro e a Colui che lassù risiede, che, se
il destino ha vino una battaglia, la guerra l'abbiamo vinta noi:
perchè non se ne sono più andati dai nostri cuori, dai nostri
pensieri, dai nostri passi in questo piccolo e pazzo mondo.
Hanno
solo cambiato casa: prima, c'erano per tutti e ora sono dappertutto;
apparecchieremo la tavola e la imbandiremo, arricchendola di cose
buone da bere e da mangiare: o a Natale o a Santo Stefano, troveremo
il modo di esserci tutti e saremo tanti, proprio come una volta; coi
bicchieri pieni e levati faremo festa e parleremo e guarderemo le
vecchie fotografie.
Non ci
saranno sedie vuote perchè l'amore, capace di dilatarsi oltre i
confini del tempo e vincere la morte, con i nostri ricordi occuperà
anche quelle vuote.
Quando
sarai tornato dal giro, quando avrai vuotato i sacchi di regali e
staccato le renne, prima di andare a riposare, ecco, ci piacerebbe
che portassi loro un nostro
messaggio,
perchè siamo convinti che ci veglino ancora .
Ciascuno
suo tempo e ognuno a suo modo ritroveremo la strada per la casa del
Padre: non abbiamo dubbi che sarete sulla soglia pronti ad
accoglierci, sereni , belli e sorridenti come non mai.
Allora,
basterà un'occhiata a capire se abbiamo speso bene i nostri talenti,
grazie ai vostri insegnamenti.
L'avevo
scritto su un biglietto a parte, ma non ti devi affannare a
consegnarlo: penso che lo abbiano già sentito mentre noi dobbiamo
ancora scrivere i pensieri per riuscire a ricordare.
Però,
facci questo piacere perchèil regalo vero non è mai nell'oggetto
che si dona, ma nel pensiero e nell'affetto di cui esso è testimone.
Grazie,
Babbo Natale!
Orazio
insieme a Isabella, Giulio e Nicola
(c) 2015 testo di Claudio Montini estratto da "Camere ammobiliate per viaggiatori immaginari"
ed. youcanprint 2015
(c) 2013 - 2015 foto di Orazio Nullo e Claudio Montini
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