POLPETTE FRETTOLOSE, MA NON TROPPO
di Zio Propano
Le
ricette che invento, che provo nel piatto e trascrivo giusto per
ricordarmele quando devo stabilire il menu del giorno, affinché esso
sia il più possibile variegato, sono improvvisazioni su tema in
accordo col mio gusto basate sulla materia prima che ho in
frigorifero. Dal momento che mi trovo a vivere un momento particolare
della mia vita, forzatamente solitario a causa della malattia
invalidante della mia regina dei fornelli e della casa nonché del
mio cuore, provo a cavarmela senza chiedere aiuto ad altri sfruttando
quello che ho visto e ascoltato dai cucinieri televisivi così come
da mamme, nonne e moglie prima del nefasto evento; forse, ho persino
scoperto una vocazione o una serie di abilità che non sapevo di
possedere: le condivido volentieri poichè mi auguro che possano
essere utili anche al mio prossimo, chiunque esso sia, qualora si
trovasse a navigare nelle medesime acque tribolate. Dopo questo
preambolo che potete tranquillamente saltare, se siete ancora del
parere di proseguire la lettura, vi propongo la lista della spesa:
- 150 grammi di petto di pollo (se mai fosse di più, va ugualmente bene: mica siamo farmacisti..!)
- 1 zucchina di medio-piccola grandezza (in alternativa, 1 patata e 1 carota)
- 1/2 bicchiere di marsala secco
- 1 limone (da spremere)
- 6 o 8 cucchiai da tavola di pane grattugiato (anche l'occhio vuole la sua parte, perciò regolatevi di conseguenza)
- 1 uovo di gallina (intero sì, tranne il guscio)
- 50 grammi di formaggio grana grattugiato (padano o parmigiano reggiano o lodigiano o trentino o di chissà dove altro posto, non importa: vanno tutti a meraviglia)
- 2 spicchi di aglio
- sale e pepe a gusto e piacere
A mio
modesto parere, le polpette sono il miglior esempio pratico del
concetto di ottimizzazione delle risorse; io ero partito dall'idea di
ricavare delle bistecche da un petto di pollo intero, cosa che poi ho
fatto, ma mi sono ritrovato con pezzi di carne che non potevo
trasformare in quelle: allora ho scelto di farne bocconi da
spezzatino. Siccome neppure quelli mi convincevano, li ho macinati
col tritacarne a manovella; ho salato e pepato e mescolato, poi ho
bagnato con tutto il succo di limone e il mezzo bicchiere di marsala
mescolando con allegria: quindi ho coperto la ciotola che conteneva
il triturato e l'ho messa a marinare in frigorifero per un'ora
almeno. Nel frattempo, ho tolto le estremità alla zucchina e l'ho
divisa in quattro pezzi, ho pelato i due spicchi di aglio e ho
passato entrambi gli ingredienti nel tritacarne; si può fare la
stessa cosa anche con la patata e la carota, nel caso in cui non
disponiate della zucchina o non vi garbi come verdura. Questo nuovo
macinato, spolverato di formaggio grana (non tutto), l'ho incorporato
a quello precedente e ho lasciato che riposasse un'altra oretta
scarsa in frigorifero, in un contenitore sigillato (avete presente
quelle ciotole alte con il coperchio coi ganci? Intendiamoci: pure la
pellicola trasparente fa lo stesso servizio in capo alle ciotole di
ceramica...). Trascorso quel tempo lì, ho incorporato l'uovo intero
(albume e tuorlo: no, il guscio, no!), il resto del formaggio grana
grattugiato e il pane grattugiato impastando il tutto fino a farne un
conglomerato omogeneo e sufficientemente consistente da farne palline
delle dimensioni simili a quelle da ping pong; volendo, queste
possono essere ripassate nel pane grattugiato o nella farina e messe
in freezer a rassodare: altrimenti possono cuocere tanto in padella
con un filo di olio e burro che nel microonde, in una apposita teglia
imburrata e sporcata di pane grattugiato e spolverate di formaggio
grana, per un tempo variabile intorno ai dieci minuti scarsi. Se le
accompagnate all'insalata verde, sette minuti nel microonde sono più
che sufficienti e tanto vale anche per la cottura in padella:
scodellatele nel piatto e attenti a non scottarvi la lingua e il
palato; se invece, come zio Propano, amate complicarvi la vita e
volete abbinarle a una classica peperonata o a delle verdure miste in
umido (di cui magari vi racconterò un'altra volta)...beh, vi
consiglio di partire prima con la cottura delle verdure e negli
ultimi cinque minuti aggiungete le vostre polpette: l'ambiente già
caldo e ricco di sughi e aromi riuscirà senz'altro a cuocerle senza
sfaldarle, sopratutto avendo cura di lasciare riposare la pietanza a
coperchio calato sulla padella e ben chiuso per un paio di minuti.
Ultima alternativa che vi propongo, ma che non amo perchè temo
l'olio bollente, una volta ripassate in farina o pane grattugiato,
per asciugare, si possono anche friggere e deporre sulla carta
assorbente e cospargere di sale: saranno ottime per quegli eventi dal
nome straniero che vanno tanto di moda ai giorni nostri. In ogni
caso, buon appetito da zio Propano!
©
2018 Testo e ricetta di Claudio Montini
©
2018 Fotografia di Orazio Nullo
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