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martedì 26 giugno 2018

Dalla cambusa di Zio Propano: polpette frettolose, ma non troppo!


POLPETTE FRETTOLOSE, MA NON TROPPO

di Zio Propano
Le ricette che invento, che provo nel piatto e trascrivo giusto per ricordarmele quando devo stabilire il menu del giorno, affinché esso sia il più possibile variegato, sono improvvisazioni su tema in accordo col mio gusto basate sulla materia prima che ho in frigorifero. Dal momento che mi trovo a vivere un momento particolare della mia vita, forzatamente solitario a causa della malattia invalidante della mia regina dei fornelli e della casa nonché del mio cuore, provo a cavarmela senza chiedere aiuto ad altri sfruttando quello che ho visto e ascoltato dai cucinieri televisivi così come da mamme, nonne e moglie prima del nefasto evento; forse, ho persino scoperto una vocazione o una serie di abilità che non sapevo di possedere: le condivido volentieri poichè mi auguro che possano essere utili anche al mio prossimo, chiunque esso sia, qualora si trovasse a navigare nelle medesime acque tribolate. Dopo questo preambolo che potete tranquillamente saltare, se siete ancora del parere di proseguire la lettura, vi propongo la lista della spesa:
  • 150 grammi di petto di pollo (se mai fosse di più, va ugualmente bene: mica siamo farmacisti..!)
  • 1 zucchina di medio-piccola grandezza (in alternativa, 1 patata e 1 carota)
  • 1/2 bicchiere di marsala secco
  • 1 limone (da spremere)
  • 6 o 8 cucchiai da tavola di pane grattugiato (anche l'occhio vuole la sua parte, perciò regolatevi di conseguenza)
  • 1 uovo di gallina (intero sì, tranne il guscio)
  • 50 grammi di formaggio grana grattugiato (padano o parmigiano reggiano o lodigiano o trentino o di chissà dove altro posto, non importa: vanno tutti a meraviglia)
  • 2 spicchi di aglio
  • sale e pepe a gusto e piacere
A mio modesto parere, le polpette sono il miglior esempio pratico del concetto di ottimizzazione delle risorse; io ero partito dall'idea di ricavare delle bistecche da un petto di pollo intero, cosa che poi ho fatto, ma mi sono ritrovato con pezzi di carne che non potevo trasformare in quelle: allora ho scelto di farne bocconi da spezzatino. Siccome neppure quelli mi convincevano, li ho macinati col tritacarne a manovella; ho salato e pepato e mescolato, poi ho bagnato con tutto il succo di limone e il mezzo bicchiere di marsala mescolando con allegria: quindi ho coperto la ciotola che conteneva il triturato e l'ho messa a marinare in frigorifero per un'ora almeno. Nel frattempo, ho tolto le estremità alla zucchina e l'ho divisa in quattro pezzi, ho pelato i due spicchi di aglio e ho passato entrambi gli ingredienti nel tritacarne; si può fare la stessa cosa anche con la patata e la carota, nel caso in cui non disponiate della zucchina o non vi garbi come verdura. Questo nuovo macinato, spolverato di formaggio grana (non tutto), l'ho incorporato a quello precedente e ho lasciato che riposasse un'altra oretta scarsa in frigorifero, in un contenitore sigillato (avete presente quelle ciotole alte con il coperchio coi ganci? Intendiamoci: pure la pellicola trasparente fa lo stesso servizio in capo alle ciotole di ceramica...). Trascorso quel tempo lì, ho incorporato l'uovo intero (albume e tuorlo: no, il guscio, no!), il resto del formaggio grana grattugiato e il pane grattugiato impastando il tutto fino a farne un conglomerato omogeneo e sufficientemente consistente da farne palline delle dimensioni simili a quelle da ping pong; volendo, queste possono essere ripassate nel pane grattugiato o nella farina e messe in freezer a rassodare: altrimenti possono cuocere tanto in padella con un filo di olio e burro che nel microonde, in una apposita teglia imburrata e sporcata di pane grattugiato e spolverate di formaggio grana, per un tempo variabile intorno ai dieci minuti scarsi. Se le accompagnate all'insalata verde, sette minuti nel microonde sono più che sufficienti e tanto vale anche per la cottura in padella: scodellatele nel piatto e attenti a non scottarvi la lingua e il palato; se invece, come zio Propano, amate complicarvi la vita e volete abbinarle a una classica peperonata o a delle verdure miste in umido (di cui magari vi racconterò un'altra volta)...beh, vi consiglio di partire prima con la cottura delle verdure e negli ultimi cinque minuti aggiungete le vostre polpette: l'ambiente già caldo e ricco di sughi e aromi riuscirà senz'altro a cuocerle senza sfaldarle, sopratutto avendo cura di lasciare riposare la pietanza a coperchio calato sulla padella e ben chiuso per un paio di minuti. Ultima alternativa che vi propongo, ma che non amo perchè temo l'olio bollente, una volta ripassate in farina o pane grattugiato, per asciugare, si possono anche friggere e deporre sulla carta assorbente e cospargere di sale: saranno ottime per quegli eventi dal nome straniero che vanno tanto di moda ai giorni nostri. In ogni caso, buon appetito da zio Propano!

© 2018 Testo e ricetta di Claudio Montini
© 2018 Fotografia di Orazio Nullo

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