fai
contenti il nonno e il bambino
...e
pure il cagnolino!
di
La Jena Sabauda
La stagione
Autunno-Inverno 2015 de La Jena Sabauda si apre con un dolce, per
indorare la pillola dell'addio all'estate e alla vita all'aria aperta
tipiche dell'estate e della primavera inoltrata.
In fondo, a quelle
stagioni rimandano i colori, i sapori e gli aromi necessari alla
preparazione che ora vi vado ad elencare:
- 1 litro di latte di mucca (intero o parzialmente scremato, come volete: io preferisco il primo)
- 40 grammi di burro
- 250 grammi di semola di grano duro ( il cosiddetto semolino...)
- 4 uova di gallina intere (no, il guscio, no! Ma il tuorlo e l'albume insieme, sì)
- 250 grammi di zucchero semolato bianco
- 500 grammi di ricotta di latte vaccino
- opzionale: cioè se vi piace, 1 busta di vanillina
- opzionale: 100 grammi di uva sultanina ammollata
- opzionale: un bicchiere di liquore o marsala secco per fare rinvenire l'uva sultanina
Abbiamo
tutto? Alura, duma c'anduma! (esortazione piemontese per cominciare
qualcosa con entusiasmo e buona lena: Suvvia,
andiamo!)
Pronti ai fuochi? Avanti, mie pentole sabaude!
Mettete a bollire il latte e, quando è caldo, cominciate ad
aggiungervi tutto il burro e la scorza di limone grattugiato (se vi
garba, anche la bustina di vanillina ma non è indispensabile);
raggiunta l'ebollizione del latte, tuffateci dentro a pioggia tutto
il semolino e cominciate a mescolare affinché sia un fluido omogeneo
e senza grumi: cuocete per qualche minuto e poi lasciate intiepidire.
Nel frattempo che il semolino cuoce e riposa e raffredda, in una
ciotola montate insieme lo zucchero (250 grammi), le uova di gallina
intere (quattro tuorli e relativo albume) cui unirete la ricotta
vaccina (500 grammi) fino ad ottenere un composto omogeneo: siete
pronti per unirvi il semolino cotto che avevate lasciato in disparte
e per mescolare tutti gli ingredienti con passione, energia e cura.
A questo punto, chi lo volesse, può unire al composto ottenuto 100
grammi di uvetta sultanina fatta rinvenire con un bicchiere (o anche
mezzo bicchiere) di liquore o vino liquoroso, come il marsala secco o
il liquore Strega per esempio: è un vezzo stilistico in più che non
fa nè bene nè male.
Versate il tutto in una pirofila o in una teglia a bordo
adeguatamente alto, livellando in modo uniforme e cuocendo a 180° C
per 50/60 minuti; il tempo varia a seconda del forno che avete a
disposizione: pertanto occhio alla doratura della superficie e ai
sondaggi che farete con lo stuzzicadenti, come si è sempre fatto per
qualsiasi torta....
Una volta terminata la cottura, questo dolce va assolutamente servito
freddo: infatti, è il tipico dolce che le nonne preparano per i
nipotini, quando il tempo è incerto e bigio e la natura cambia i
suoi colori; si fa in un attimo e, il giorno dopo, sarebbe anche più
buono se ne rimanesse....perchè in un attimo sparisce! Nemmeno il
tempo di una foto ricordo: perciò, buon appetito!!!
La Jena Sabauda
(c)2015
testo e ricetta La Jena Sabauda (revisione Claudio Montini)
(c)2015
foto di Orazio Nullo "Stregati dalla torta"
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