La brutta figura dell'Italia fatta a Roma, ovvero l'assemblea sindacale che ha lasciato fuori dai cancelli numerosi visitatori del Colosseo, è maggiore o uguale a quella rimediata dal sindaco di Mortara (PV) a ridosso di una manifestazione che avrebbe dovuto attirare ben altri riflettori sulla cittadina lomellina.
A una settimana dall'avvio della quarantanovesima edizione della Sagra del salame d'oca, con tanto di palio delle contrade e mostra del pennuto palmipede e di altri animali da cortile, quest'anno ricca più che mai poichè affiancata da una manifestazione dedicata alla degustazione delle specialità a base di oca appunto, il solerte sindaco già stato eccellente assessore provinciale alla cultura, leghista duro e puro, si è fatto punto d'onore di negare l'uso del campo sportivo comunale alla squadra di extracomunitari migranti affidati alle cure di una cooperativa, poichè in attesa della loro identificazione ed eventuale regolarizzazione, ai sensi della vigente legge Bossi-Fini.
Sono entrambi avvenimenti esecrabili ma sintomatici del crollo di un mito: italiani brava gente...NIENTE AFFATTO!
Siamo cinici, malevoli, avari, ingordi e sciovinisti esattamente come tutto il resto del mondo!
A Roma è andata in onda una storia di ordinaria burocrazia e il teatrino delle polemiche e indignazioni è stato patetico, a dir poco, alla luce del fatto poco sottolineato dai commentatori che l'assemblea sindacale era stata indetta e comunicata e approvata con largo anticipo tanto dai sindacati che dalla Soprintendenza: ma NESSUNO si era preoccupato di pubblicizzarla, l'interruzione della fruibilità al pubblico e alle agenzie che si occupano di turismo, guide comprese.
Ma, dico io, stiamo scherzando? Stiamo giocando o lavorando seriamente? Ma il buonsenso dov'è finito?
L'assemblea dei lavoratori, approvata l'11/09 e andata in onda il 17/09, oltre ad essere sacrosanta doveva essere pubblicizzata con le trombe del giudizio universale affinchè i fruitori del bene artistico, che sono anche i finanziatori e i sostenitori e la ragione d'essere di Soprintendenze e operatori annessi e connessi, potessero regolarsi e NESSUNO avesse da perdere nulla.
Uno Stato che, a parole, vuole fare del turismo e della cultura un'industria e una fonte di reddito non può permettersi di agire come un bottegaio di paese, che cerca di fare pranzi di nozze coi fichi secchi, dando la colpa dei disagi e degli insuccessi solo agli operatori sul campo; è ridicolo il decreto d'urgenza varato dal Governo Italiano che "promuove" il lavoro nei musei piuttosto che farne uno per potenziare le strutture e remunerare meglio il personale.
Ancora più ridicola la presa di posizione del sindaco di Mortara che, appreso dal quotidiano locale della costituzione
di un gruppo sportivo composto da extra comunitari in attesa del permesso di soggiorno, ospiti di una comunità di recupero ce si occupa anche di prima accoglienza, si è affrettato a vietare l'uso dell'impianto diffidando la società sportiva che ne ha in concessione la gestione da qualsiasi iniziativa, anzi minacciando la stessa di vedersi rescisso il contratto e revocato l'affidamento.
A campionato iniziato, il Mortara Calcio ha dovuto cedere nonostante avesse già offerto ospitalità alla neonata formazione, concordando orari e addirittura un canone di affitto che la cooperativa avrebbe tranquillamente corrisposto alla società calcistica: pertanto nessuno sul campo comunale ci veniva a gratis.
Allora la domanda, che si è posta anche Marta Marzotto, nativa di Mortara, sulle colonne dello stesso quotidiano, LA PROVINCIA PAVESE, è: visto che non ci venivano neppure gratis e solo per giocare a pallone piuttosto che bighellonare sfaccendati per le vie della città, che fastidio mai potevano dare?
Altri esponenti leghisti, dalla vicina Vigevano, hanno plaudito all'iniziativa accodandovisi; dagli opposti schieramenti, se non imbarazzato silenzio, qualche timido dissenso si è condensato nella minaccia di non presenziare all'inaugurazione della ultraquarantennale Sagra, sebbene il presidente della Provincia ha fatto sapere che ci sarà comunque; ci sono state offerte di altri campi di allenamento, anche più lontani (giova ricordare che i migranti sono ospitati in strutture poste tra Robbio e Sant'Angelo Lomellina, ai confini con le province di Novara e Vercelli).
Ora, le oche che verranno esposte tra sabato e domenica 25 e 26 settembre, a Mortara, interpellate per un commento, hanno scrollato il capo ma hanno tenuto chiuso il becco allontanandosi sconsolate: i bipedi umani ci additano come esempi di scarso comprendonio, ma anche il loro (presunto) buonsenso pare essersi smarrito da tempo.
di Claudio Montini
(c) 2015 testo Claudio Montini
(c) 2015 foto Orazio Nullo
Nessun commento:
Posta un commento