Sogni e ricordi
di Claudio Montini
Ogni tanto sogno una macchina che riavvolga il tempo, per poter finalmente vedere dove ho sbagliato, per tacitare la coscienza e per smettere di lamentarmi dei miei giorni. In fondo, buona e cattiva sorte altro non sono che facce della stessa medaglia che uno sconosciuto lancia in aria, prima di abbracciarci in un valzer che può durare tutta la vita: quando la medaglia termina le sue piroette per aria, in mano al danzatore ignoto oppure a terra, finisce la nostra canzone e scendiamo dalla pista da ballo, volenti o nolenti e soddisfatti o beffati a lui non importa. Abbiamo, però, la fortuna di lasciare in coloro che restano un segno, una traccia, un ricordo dei nostri volteggi e dei nostri passi sbagliati e recuperati: la memoria è la nostra salvezza e la sfida all'oblio che divora secondi, minuti, ore, giorni, mesi e anni e secoli e millenni restituendoli alla polvere che scorre, per uno stretto gorgo, da una curva all'altra dell'infinito. Ricordare è la missione dei sopravvissuti, una macchina che riavvolge il tempo risparmierebbe fatica ed errori a chi deve conservare e trasmettere le lezioni dei tempi che sono stati.
(c) 2017 Testo di Claudio Montini
(c) 2016 Immagine di Orazio Nullo "Twenty-second century engine"
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