BENVENUTA TEODOLINDA
di Claudio Montini
Bentornata in questo cuneo di terra, incomprensibile come il tassello che si fa all’anguria per capire se sia buona o ti abbiano rifilato una “saponetta” insipida: alla fine lo capisci solo al primo boccone della prima fetta.
E’ una terra strana, che tutti bramano ma nessuno ama; dove la Storia passa ed è passata ogni giorno, ma non si è mai fermata; è una terra senza memoria e senza cuore perché l’unico valore che non scade è aver pance e borse piene, il resto del mondo vada pure in malora.
Voi, regina Teodolinda, lo sapete bene, l’avevate già capito quando avete seppellito i vostri mariti; voi, costretta a scappare persino dalla capitale del regno, avete accettato un altro guerriero nel letto matrimoniale ancora tiepido affinché quel popolo, che era diventato il vostro amato popolo, non avesse a patire lutti e pene d’una guerra di successione: soltanto a Lomello non hanno mai smesso di ricordare le nozze col duca di Torino, momento unico in cui la Storia si è fermata a riposarsi in riva all’Agogna per ricominciare.
Bentornata in questa terra illusa e avvelenata dal commercio e dal progresso, dove non si semina più grano ma cemento armato, dove si strappano ghiaia e sabbie dal suo ventre per riempirlo di rifiuti e fanghi industriali, dove nessuno si vuole sporcare né le vesti né le mani: ci piace far fortuna senza muovere un dito, magari accodandoci ai furbi e ai vincenti, sicuramente invidiandoli a morte.
Pavia sapeva, faceva, ascoltava e curava: Pavia ha smesso anche di ricordare perché il passato è solo vecchio ciarpame da buttare.
I vecchi, inascoltati, si vendicano pretendendo silenzio anche da chi ha ancora tutta la vita da campare.
Benvenuta, Teodolinda signora di Pavia e di Longobardia.
© 2011 Testo di Claudio Montini
©2022 Immagine dal web/ Pro Loco Lomello Facebook profile
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