GUARDARSI
INDIETRO
CON GLI
OCCHI BENE APERTI
Alessandro Reali
Il
diavolo del Ticino e altri racconti
Libreria Ticinum
Editore
(2017)
di Claudio Montini
Credo che la missione della mia generazione sia quella di sbugiardare
i luoghi comuni cari ai nostalgici, revisionisti e revanscisti, dei
bei tempi andati rustici e rurali ovvero dell'Italietta che, per
fortuna, non c'è più. Si stava meglio quando si stava peggio è
un proverbio che non ha diritto di cittadinanza presso gli ultimi
baby boomers, poichè siamo pienamente consapevoli di essere
venuti su in periodo storico che ha sconfitto parecchi spettri
atavici (quali povertà, fame, superstizione) sebbene li abbia
sostituiti con altri incubi non meno terrificanti. Con Alessandro Reali, autore di IL DIAVOLO DEL TICINO e altri
racconti (Libreria Ticinum Editore – 2017), ho in
comune alcune cose tra le quali l'anno di nascita (1966: ma è più
"vecchio" rispetto a me di due anni e due giorni), la
passione per la lettura e la lucida follia di scrivere libri di
narrativa per analizzare, fustigare se necessario ma cercare
pervicacemente di comprendere le logiche sempre più sfuggenti e
oniriche e iperboliche, quando non diaboliche, del mondo che ci
circonda.
Autore prolifico e mai banale o ripetitivo di romanzi gialli e noir
(Fitte Nebbie [2012], La morte scherza sul Ticino [2013], Risaia
crudele [2014], Sambuco e il segreto di viale Loreto [2014], Ritorno
a Pavia [2016], La bestia di Sannazzaro [2016], Ultima notte in
Oltrepò [2016], tutti editi da Fratelli Frilli Editori) per i
tipi della Libreria Ticinum Editore si cimenta con la forma narrativa
del racconto breve confezionando una accattivante e scorrevolissima
antologia di novelle gotiche, nel senso più anglosassone del
termine, che sarebbero piaciute tanto a sir Horace Whalpole che a
Oscar Wilde, Edgar Allan Poe o Lee Masters, John Steinbeck o Giovanni
Verga, Beppe Fenoglio o Curzio Malaparte Se è vero, come Reali stesso afferma nella prefazione con la falsa
modestia degli artigiani geniali della parola e del linguaggio, che
egli si senta debitore verso i nonni per quanto riguarda
l'ispirazione creativa delle storie incluse ne IL DIAVOLO DEL
TICINO e altri racconti, è altrettanto vero che tutto il
resto di ciò che rende questo libro una piacevole e utile
passatempo, ovvero il registro linguistico e stilistico asciutto,
diretto e mai compiaciuto o compiacente, è opera del suo ingegno e
del suo gusto in misura esclusiva, esaustiva e anche magistrale
poichè si sente l'eco di tutte le buone letture fatte da Alessandro
Reali. Non grido al capolavoro, ma quando mi trovo di fronte a un lavoro di
eccellente fattura, di eleganza discreta e affascinante, misura e
godibilità impeccabili non posso fare altro che levarmi il cappello,
alzarmi in piedi ed applaudire soddisfatto all'autore e all'editore
che ha vestito con eleganza e gusto sartoriale i suoi sogni; la
scelta, quanto mai azzeccata per cromatismo e linea stilistica, di un
dipinto di Vittorio Reali, che ai più distratti rammenterà una
copertina di un disco di Bob Dylan e rimanderà la mente dei più
attenti a certi dettagli ad alcuni lavori di Carlo Carrà o Giorgio
Fattori, il buon gusto non si compra al mercato e la classe non è
acqua.
© 2017 testo di Claudio
Montini
© 2017 fotografia di Orazio
Nullo/Libreria Ticinum Editore
Nessun commento:
Posta un commento