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mercoledì 20 settembre 2017

Letti & Piaciuti: Alessandro Reali IL DIAVOLO DEL TICINO e altri racconti - Libreria Ticinum Editore 2017

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CON GLI OCCHI BENE APERTI

Alessandro Reali
Il diavolo del Ticino e altri racconti
Libreria Ticinum Editore
(2017)
  di Claudio Montini
Credo che la missione della mia generazione sia quella di sbugiardare i luoghi comuni cari ai nostalgici, revisionisti e revanscisti, dei bei tempi andati rustici e rurali ovvero dell'Italietta che, per fortuna, non c'è più. Si stava meglio quando si stava peggio è un proverbio che non ha diritto di cittadinanza presso gli ultimi baby boomers, poichè siamo pienamente consapevoli di essere venuti su in periodo storico che ha sconfitto parecchi spettri atavici (quali povertà, fame, superstizione) sebbene li abbia sostituiti con altri incubi non meno terrificanti. Con Alessandro Reali, autore di IL DIAVOLO DEL TICINO e altri racconti (Libreria Ticinum Editore – 2017), ho in comune alcune cose tra le quali l'anno di nascita (1966: ma è più "vecchio" rispetto a me di due anni e due giorni), la passione per la lettura e la lucida follia di scrivere libri di narrativa per analizzare, fustigare se necessario ma cercare pervicacemente di comprendere le logiche sempre più sfuggenti e oniriche e iperboliche, quando non diaboliche, del mondo che ci circonda.
Autore prolifico e mai banale o ripetitivo di romanzi gialli e noir (Fitte Nebbie [2012], La morte scherza sul Ticino [2013], Risaia crudele [2014], Sambuco e il segreto di viale Loreto [2014], Ritorno a Pavia [2016], La bestia di Sannazzaro [2016], Ultima notte in Oltrepò [2016], tutti editi da Fratelli Frilli Editori) per i tipi della Libreria Ticinum Editore si cimenta con la forma narrativa del racconto breve confezionando una accattivante e scorrevolissima antologia di novelle gotiche, nel senso più anglosassone del termine, che sarebbero piaciute tanto a sir Horace Whalpole che a Oscar Wilde, Edgar Allan Poe o Lee Masters, John Steinbeck o Giovanni Verga, Beppe Fenoglio o Curzio Malaparte Se è vero, come Reali stesso afferma nella prefazione con la falsa modestia degli artigiani geniali della parola e del linguaggio, che egli si senta debitore verso i nonni per quanto riguarda l'ispirazione creativa delle storie incluse ne IL DIAVOLO DEL TICINO e altri racconti, è altrettanto vero che tutto il resto di ciò che rende questo libro una piacevole e utile passatempo, ovvero il registro linguistico e stilistico asciutto, diretto e mai compiaciuto o compiacente, è opera del suo ingegno e del suo gusto in misura esclusiva, esaustiva e anche magistrale poichè si sente l'eco di tutte le buone letture fatte da Alessandro Reali. Non grido al capolavoro, ma quando mi trovo di fronte a un lavoro di eccellente fattura, di eleganza discreta e affascinante, misura e godibilità impeccabili non posso fare altro che levarmi il cappello, alzarmi in piedi ed applaudire soddisfatto all'autore e all'editore che ha vestito con eleganza e gusto sartoriale i suoi sogni; la scelta, quanto mai azzeccata per cromatismo e linea stilistica, di un dipinto di Vittorio Reali, che ai più distratti rammenterà una copertina di un disco di Bob Dylan e rimanderà la mente dei più attenti a certi dettagli ad alcuni lavori di Carlo Carrà o Giorgio Fattori, il buon gusto non si compra al mercato e la classe non è acqua.

© 2017 testo di Claudio Montini
© 2017 fotografia di Orazio Nullo/Libreria Ticinum Editore

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