Coscritti fracassoni?
No, grazie...
di Claudio Montini
Festa dei coscritti classe 1997 a Lomello (PV): posso capire che si
debba fare baldoria, ma perchè non siete riusciti a spiegare ai
presunti suonatori dal vivo che non si stanno esibendo allo stadio di
San Siro ma nel cortile di un pub?
Noi, che potremmo essere vostri genitori e che ci vedete in questa fotografia fatta per i nosti primi quarant'anni, proprio là dove facemmo quella dei nostri primi 18 dopo una nottata passata a scrivere sull'asfalto ironie gratuite sui compaesani, non abbiamo avuto bisogno di disturbare il resto del mondo o di sballarci o di bere.
Ci è bastato trovarci intorno a un tavolo imbandito a chiacchierare, a ridere e a scherzare e a parlare senza smanettare sul cellullare: e poi via a ballare da soli addirittura in un'altra regione, in una discoteca che non c'è più.
E l'abbiamo fatto tutto da soli, senza mamma o papà o zii o nonni: a diciott'anni eravamo grandi abbastanza anche per la legge.
Caro vocalist, io ho suonato
unplugged trentanni fa per dieci anni, quando ancora non era di moda e
la mia orchestra erano Enzo con una vecchia ma gloriosa chitarra
acustica e Guido con una pianola di quarta mano della Moog: che avessi
600 persone o solo dieci, ci sentivano
tutti e tutti potevano chiacchierare senza essere frastornati dal
volume.
Tu stai alla stazione e sei convinto che debbano sentirti anche
gli inquilini del camposanto: ma quelli sono morti e il paese che sta in
mezzo a questi due "poli" non gliene frega niente delle bischerate che
dici o della musica che mandi.
Se voleva sentirti veniva lì al
locale....o no?
Viva L'Italia, viva i coscritti e i loro diciott'anni!
(c) 2015 testo di Claudio Montini
(c) 1996 Foto di Stefano Castoldi
Nessun commento:
Posta un commento