UNITA'
DI MISURA...
UN VASETTO (DA YOGURT, VUOTO)
di
Jena Sabauda
I contenitori monodose dello yogurt attualmente in
commercio sono tutti di plastica e, più o meno, sono anche tutti
uguali per aspetto e capacità; il loro successo è dovuto in parte
al materiale con cui sono costruiti e in parte alla predisposizione
alla serialità loro congenita, ovvero si prestano molto alla
lavorazione di tipo meccanico. Per i consumatori, una volta svuotati
e sciacquati, sono utili anche per essere riadattati ad altri scopi e
quindi vivono una seconda vita evitando lo smaltimento. Essendo nata in una terra un tempo ricca di mucche da
latte e di stalle da loro abitate, nonostante Giovannino Lamiera (il
dottor avvocato Gianni Agnelli, il signor Fiat) ne attirasse sotto
la Mole antonelliana parecchi tra coloro che le accudivano senza
riuscire a rescindere il cordone ombelicale con la terra e la cultura
dei padri, la vostra Jena Sabauda di fiducia è ghiotta di latte e i
suoi derivati così come dei frutti dell'orto e di quelle
prelibatezze che, grazie anche all'Avvocato di cui sopra, gli
italiani della Bassa Italia hanno potuto far conoscere anche ai piedi
delle Alpi. Insomma, dopo essersi gustata un bel vasetto di yogurt
bianco da 125 grammi, invece di sbarazzarsi del contenitore, si è
inventata una ricetta in cui l'unità di misura base fosse proprio il
vasetto!
Ecco la lista della spesa (per i maniaci della
precisione ha scelto di indicare, bontà sua, anche le quantità in
grammi: così se negli USA lo yogurt lo vendono solo in barili...beh,
non sarà difficile fare le dosi, basta una pesa!):
- 3 vasetti di farina bianca di grano tenero (grammi 125 x 3 = 375)
- 1 vasetto di olio di semi vari (grammi o millilitri 125)
- 1 vasetto di formaggio parmigiano reggiano o grana padano o pecorino romano grattugiato (o tutti e tre purchè la quantità sia 125 grammi)
- 1 vasetto di panna di latte di mucca liquida (millilitri 125 e/o grammi)
- 1 vasetto di latte intero di mucca (corna, zoccoli e mammelle in 125 grammi ditemi un po' dove li mettereste???)
- 3 uova intere (ma i gusci no! Mi raccomando!!)
- 1 bustina di lievito per torte salate (16 grammi circa)
- Sale e pepe quanto basta (ma non servirebbero affatto...)
- 2 o 3 zucchine sode
- Salame piccante tipo calabrese tagliato a pezzetti grossolani in quantità a piacere (quattro o cinque fette di un centimetro di spessore ridotte a cubetti); in alternativa, si può ripiegare sul prosciutto cotto o sulla mortadella (una cinquantina di grammi, vedete voi) sempre a cubetti.
- 80 o 100 grammi di formaggio Asiago d.o.p. o Fontina d.o.p. tagliata a cubetti
Setacciate la farina bianca (ovvio che il vasetto non ci
passi dal setaccio...) in una ciotola capiente; aggiungete l'olio di
semi vari, il formaggio grattugiato, la panna liquida, il latte, le
uova e cominciate ad amalgamare con un cucchiaio di legno; aggiungete
il lievito e un pizzico di sale, non si sa mai, seguitando a
mescolare fino ad ottene re un bel composto fluido e omogeneo. A questo punto potete scegliere di saltare in padella o
cuocere al forno per qualche minuto le zucchine che avrete ridotto a
pezzettoni o a rondelle di un discreto spessore: in ogni caso, le
dovreste lasciare raffreddare prima di unirle all'impasto che avete
preparato in precedenza. Se non amate i tempi morti, allora munitevi
di mixer tritatutto e sminuzzate grossolanamente le zucchine crude,
buttandole il trito nell'amalgama: altrettanto fate con il salame
piccante una volta ottenute rondelle di un centimetro, oppure con il
prosciutto cotto o la mortadella a cubetti, addirittura con una
miscela di salame e prosciutto ma sminuzzata un pochino più fine:
dentro tutto e incorporate per bene fino a vedere la superficie,
chiara, dell'impasto punteggiata di verde e di rosso. Riducete in cubetti, ma con il coltello quindi che si
sentano in bocca, il formaggio Asiago o la fontina o altro formaggio
a pasta pressata, semidura e sapida come certe tome piemontesi:
incorporate anche questa dadolata di cacio e accendete il forno che
dovrà scaldarsi fino a 180° C: imburrate una tortiera (fissa o a
cerniera non importa: va bene quella che avete sotto mano) e
cospargetela di pane grattugiato; buttate quello in eccesso
nell'impasto e mescolate ancora un momento: poi versate il tutto
nella tortiera e mettetela in forno (alla temperatura che vi ho
detto) per 30 o 35 minuti, controllando a vista e con apposito
stuzzicadenti come se fosse una torta. L'ideale è servirla il giorno dopo averla fatta, avendo
cura di riscaldarla leggermente con due fiocchetti di burro in
superficie.
Anche se non ne vedrete fotografie, perchè secondo me
un piatto deve essere buono da mangiare e non necessariamente anche
bello da vedere (a me vengono tutti così: mai uguali alle foto dei
ricettari...), credetemi sulla parola se vi dico che vi sembrerà un
piatto unico tricolore: il verde delle zucchine, il rosso del salame
e il bianco della farina appena ingiallito dalle uova e dal
formaggio... Ah, se il conte di Cavour avesse indetto "La Prova
Del Cuoco" invece delle guerre d'indipendenza... L'Italia e gli italiani si sarebbero uniti e fatti senza
tanti mal di pancia, con molti meno morti, con molte forchette a
centropiatto e gambe sotto ai tavoli col bicchiere in mano, le
baionette sarebbero arrugginite e staremmo meglio della Svizzera e
della Germania: la terra promessa o l'America in cui fare fortuna non
ci sarebbe costata una traversata di mare.
Viva l'Italia e buon appetito da La Jena Sabauda.
(c) 2016 Testo e ricetta di La Jena Sabauda
(c) 2015 Orazio Nullo "Harlequin's kitchen"
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