mercoledì 15 novembre 2017

Inedito dedicato ai poeti rustici...come me!

C'è chi sogna con le parole
di Claudio Montini
A volte mi prende un desiderio spasmodico di fissare sulla carta i miei pensieri, come se dovessi lasciare una traccia di me prima di dissolvermi e tornare polvere alla polvere. Se dispongo di carta e penna o matita a portata di mano, lascio che il foglio si riempia di appunti e di sgorbi e di scarabocchi senza esercitare alcun controllo, se non quello linguistico e grammaticale: è notoria la mia pessima calligrafia, nonostante sin dall'adolescenza abbia tentato di adottare (o meglio, imitare) un corsivo tipografico in luogo del corsivo a mano libera che mi è stato insegnato alle scuole elementari, nella speranza di migliorare la mia velocità nel prendere appunti durante le lezioni, al liceo. Invidiavo le amiche e gli amici che frequentavano gli istituti tecnici e professionali per il commercio, poichè al primo anno avevano come materia la stenografia e, a detta loro, era piuttosto utile anche per quello scopo (oltre a tenere alta la media dei voti...). Poi la vita ha preso altre strade e ho dovuto percorrerle mio malgrado: i problemi sono diventati altri e spesso avulsi dalla scrittura a mano; fortunatamente la tecnologia si è evoluta a velocità prossima a quella della luce e la videoscrittura ha concesso a maldestri come me di salvare tutti quei sogni fatti di parole che, vai a sapere come, girano nell'aria e finiscono nel fare il nido nella testa di rustici poeti affascinati dalla natura che li circonda. Ecco, per esempio, cosa bolliva e vorticava nella mia scatola cranica in questi giorni e oggi si è materializzato.

Che cosa posso dire di nuovo riguardo alle nuvole?
Vagabonde misteriose e mutanti sospese nella volta 
che sovrasta le nostre teste, infinitesimali all'universo,
certo, ma capaci di immaginarlo e contenerlo in sè.
Prigioniere o figlie ribelli del vento che le plasma,
le chiama, le ammassa e le disperde senza posa
così come lo sconosciuto che abbracciamo al buio 
in un valzer che chiamiamo vita e giammai destino

(c) 2017 Testi di Claudio Montini
(c) 2017 Foto di Claudio Montini

4 commenti:

  1. "Ma loro non si disperdono inutilmente
    perché hanno un programma, una meta,
    forse un viaggio che le trasforma e le ripiega
    senza sosta in quella danza, prima docili ed arrendevoli
    poi vorticose e leggere...
    infine scure, umide, minacciose.
    Svuotate ed arrendevoli quando hanno dato tutto.
    Sono sempre lì a continuare il loro cammino
    giocando col tempo e lo spazio;
    donano e noi neanche le consideriamo.
    Vigliacchi viventi del mondo.
    Vorrei poterle conoscere
    ed esprimere loro la mia graditudine che mai svanirà."

    Spero ti piaccia e se così non fosse ti dico grazie,
    mi sono davvero divertita.
    Abbraccio e buona giornata.

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    1. Perfetta! Meravigliosa! Unica! Bravissima Pia!!

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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    3. Caspiterina...grazie. Felice che ti sia piaciuta.
      Non è nulla di che e ti abbraccio.
      Alla prossima se vuoi, ciao!

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