venerdì 1 maggio 2015

Arrivederci messer Aprile: è ora di ripartire?

E' arrivato maggio: rose, rosari, esposizioni universali e altri sogni

di Claudio Montini


Rose contro il cielo-Orazio Nullo
E' arrivato maggio! Un'altro anno è finito è questa la novità, caro amico che leggi cosa ti scrivo e ti dico: ecco cosa bisogna inventare per poter riderci sopra, per poter continuare a sperare.
Buona parte di questo esordio, le parole intendo, non è mio ma è rubato da una canzone di Lucio Dalla pubblicata nel 1981 o nel 1983 in uno dei long playing suoi di maggiore successo e, a detta di molti critici e appassionati, anche di maggiore qualità stilistica e artistica; il titolo del brano è L'anno che verrà e fu il primo di una serie di successi che ancora oggi si ascoltano volentieri e, molti musicisti della domenica, suonano quasi con devozione.
Da ascoltatore, debbo sottolineare quanto fosse pulito e bello e, tuttora, pieno e naturale il suono nel suo complesso di ogni brano di quei dischi, nonostante fossero registrati su nastro magnetico, prima, e riversati su vinile dopo: il lavoro di equalizzazione in sala di registrazione non solo fu certosino, ma addirittura geniale considerato il livello tecnologico del tempo rispetto alla sofisticazione contemporanea.
Lucio Dalla - google images
I dischi dei decenni successivi, e qui chiudo la parentesi Lucio Dalla, sebbene ricchi di diavolerie elettroniche (vedi Attenti al lupo, hit single "rubato" a Ron, Rosalino Cellamare suo grande amico e collega, e riarrangiato e mixato come sappiamo con Mauro Malavasi negli studi di Bologna) non raggiungono il livello qualitativo dei dischi scritti, suonati e prodotti dal piccolo grande bolognese negli anni ottanta del secolo breve.
Dunque, siamo a maggio: il mese dei rosari, per i devoti a Santa Romana Chiesa, delle rose che abbelliscono i nostri giardini di campagna e i filari delle viti del moscato, del nebbiolo e della barbera in Piemonte (il dolcetto, che non lo è per niente, è più rustico e ne fa a meno come la Bonarda e il Gutturnio, pavese e piacentino), il mese delle esposizioni universali che cominciano e della festa del lavoro che, tuttavia, non c'è per tutti e che molti stanno per perdere rischiando di non riuscire a trovarne più uno di ricambio.
Se vado a ritroso con la memoria, ancora una volta, anche a gennaio mi aspettavo un sacco di miglioramenti e lo stesso avevo fatto ad agosto perchè, finite le ferie, si sarebbe dovuto riprendere a lavorare e a sperare in uno straccio di opportunità dal momento che maggio era già tornato, così come aprile e marzo e febbraio e gennaio, ma il telefono era rimasto muto, ogni lettera morta, ogni porta chiusa.
L'albero della vita - Expo2015off.FBpage
Ci hanno detto che Expo 2015 in Milan, Italy  Feed the planet avrebbe messo a posto tutti, che ogni Cristo sarebbe sceso dalla croce, che anche i ciechi lo vedranno mentre i sordi già lo fanno, così anche i preti potranno sposarsi ma soltanto a una certa età.
Però, io e tutti gli altri dimenticati, disoccupati, discriminati, esodati ed emarginati che non abbiamo nè la voglia nè i soldi per fare i cortei e spaccare qualche vetrina o imbrattare qualche muro con la vernice spray (non ci guadagneremmo nulla: la festa continuerebbe anche senza di noi...!), questo miracolo lo stiamo ancora aspettando e a novembre, quando Expo 2015 finirà, ci arrangeremo più malmessi ancora ad aspettare l'anno che verrà.


Testo:  (c) 2015 Claudio Montini
Foto: Google Images/Orazio Nullo/ Expo2015 Facebook official page/Max Girini
 

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