giovedì 16 agosto 2018

Genova per me, che sto in fondo alla campagna...

Genova, dicevo, a reti unificate...
di Claudio Montini

Le reazioni isteriche sono inutili e controproducenti in ogni frangente della vita; talvolta potrebbero essere comprensibili, sul piano umano: ma non sono ammissibili su quello dirigenziale, amministrativo, governativo. I morti non tornano in vita, il vuoto che essi lasciano nelle vite di coloro che li hanno amati, attesi, cercati e, purtroppo, riconosciuti in una asettica sala d'ospedale non sarà mai riempito da nessuna carriola di denari o di rimborsi; nemmeno la promessa di potenziare gli organici di quegli eroi con l'elmetto e gli stivali e la divisa verde che, anche a mani nude e a rischi della propria incolumità, lottano (sì, signore e signori, essi lottano: non lavorano soltanto) a favore della vita altrui affinchè non sia in pericolo nemmeno per incuria, errore, colpevole o colposa distrazione o cupidigia o fretta, potrà ripagarli dell'orrore e della paura e della pena che provano nel cercare brandelli di vite spezzate o ragioni di disastri, troppo spesso, annunciati. Il governo dei triumviri del nuovo che avanza (non nel senso primario di un moto di progresso, bensì in quello di fondo raschiato del barile già rancido) hanno dimostrato con le continue e petulanti e stucchevoli manifestazioni di rappresaglie contro i gestori della rete autostradale di essere giganti, non già dai piedi d'argilla, ma di marmellata malriuscita: sono, a mio avviso, stati in grado di superare, in una corsa al ribasso superiore solo alla discesa del titolo azionario Atlantia nella Borsa di Milano, il livello di sbruffonate e scempiaggini messe insieme nell'ultimo quarto di secolo dalle bande di scriteriati laureati guidati dal satrapo priapista di Arcore, prima, e dal Burlone Gigliato fiorentino, poi (Gentiloni, nato extraparlamentare di sinistra, come si nasce incendiari da giovani, e maturato democristiano azzimato ed elegante, come quando si muore pompieri, ha fatto quel che ha potuto per dare un colpo al cerchio e uno alla botte, tirando brillantemente a campare senza tirare le cuoia...: vero, presidente Andreotti? Un ottimo allievo, non c'è che dire...). La totale incompetenza dei tre vertici, sommata a quella del burattino messo alle Infrastrutture per stretta osservanza delle equazioni del Manuale Cencelli relativo alle spartizioni di potere, la pagheranno e la pagano sulla propria pelle i genovesi che si sono ritrovati senza casa (e pare siano seicento persone), i parenti delle vittime che non avranno altro che un funerale di stato pagato anche coi loro soldi e con quelli di coloro che non torneranno a casa, così come rischiamo di pagarla anche noi che abitiamo lontano da lì, perchè il contratto di servizio prevede una clausola rescissoria pari a una manovra finanziaria di aggiustamento e i vari gradi di giudizio, in cui sarà calcolato il danno economico e finanziario coi relativi risarcimenti, saranno pari a una cospicua legge di bilancio. Intanto, in silenzio, come e più dei carabinieri, i vigili del fuoco seguiteranno a tenerci lontani dai guai o fare in modo che ci si caschi in numero sempre minore, politici senza scrupoli a cavalcare proteste e a parlare a sproposito per spigolare voti, blogger e opinionisti improvvisati a imperversare su tutti i canali a reti unificate. 
© 2018 Testo di Claudio Montini
© 2016 Immagine di Orazio Nullo "Night flight over Giovi Pass" Atelier des Pixels collection

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