lunedì 28 marzo 2016

Le bombe che non vediamo non ci fanno male?

Atei o credenti, tutti quanti abbiamo festeggiato la Pasqua di Risurrezione come meglio abbiamo potuto e abbiamo creduto. Tutti quanti noi occidentali, bianchi, europei, nord atlantici dimentichi di quello che siamo stati e dicome siamo giunti ad essere nella nostra condizione attuale, di civile convivenza, di tolleranza, di democrazia e di dialogo. Invece c'è chi ha perso la vita nel resto del mondo, ha visto negata ogni speranza di salvezza, ha dovuto chinare la testa e tacere, piangendo in silenzio la morte di un figlio o di una figlia perchè una banda di vigliacchi senza patria, senza dignità, senza onore, senza cervello e senza cuore hanno deciso per la loro morte in un giorno di pace e di spensieratezza, di sorrisi e di giochi innocenti sotto il sole che bacia tutti, respirando l'aria aperta che riempie i polmoni di tutti, calpestando e sporcandosi con la terra che è di tutti e che tutti accoglie, indipendentemente dal Dio che ringrazi per averti dato la possibilità di aprire gli occhi per un'altro giorno ancora.
Siate maledetti, voi portatori di morte in nome di un Dio muto e distante e distratto al punto da lasciare sfogare la vostra cattiveria e la vostra ingordigia, sperando che vi strozziate col sangue di cui siete così assetati, per non doversi sporcare le mani a spazzarvi via come zizzania bruciata sull'aia, disperdendovi nel vento dell'eternità.
Dio dalle mani e dai piedi e dal costato bucati, fatto uomo e misconosciuto e tradito, abbi pietà di noi che abbiamo permesso che si potessero offendere i più piccoli che sono il sale della terra e la speranza del mondo; abbi pietà di noi che abbiamo dimenticato quanto ci insegnasti: chi è senza peccato scagli la prima pietra, ama il prossimo tuo come te stesso, chiunque dia scandalo a questi bambini è meglio che si leghi una macina da mulino al collo e si getti nel profondo del mare; abbi pietà di noi che abbiamo smesso di credere senza aver visto e, in forza di ciò, siamo indifferenti al male, all'abuso, all'abominio, alle bombe nei parchi e nei giardini che uccidono donne, bambini e altri innocenti inermi solo perchè, in un giorno di festa, chiama il creatore dell'universo in un modo diverso.
Il Cristo ha vinto la morte, ma non lo abbiamo visto: non c'era la televisione; la bomba di Lahore, in Pakistan, ha sfoggiato il suo repertorio per pochi istanti nei telegiornali: erano più importanti i turisti davanti ai musei o nei ristoranti; allora, le bombe  che scoppiano e uccidono lontano da noi non fanno così tanto male?
Siamo stati Charlie, siamo stati Parigi e Bruxelles: perchè non sappiamo essere anche pakistani, almeno per qualche ora?

(c) 2016 testo Claudio Montini
(c) 2016 Immagine Orazio Nullo "Into mended heart" -2015-   

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