martedì 17 novembre 2015

da CAMERE AMMOBILIATE PER VIAGGIATORI OCCASIONALI ed. Youcanprint 2015

Auguri ad una figlia

di Claudio Montini
Benvenuta figlia mia!
Lunga vita e prosperità a te, alla mamma e alla nonna: a tutte le donne speciali che hai intorno e ti accompagneranno nutrendoti, proteggendoti, curandoti, istruendoti e correggendoti se necessario; asciugheranno le tue lacrime e rideranno insieme a te, canteranno vecchie canzoni e inventeranno poesie per i tuoi compleanni.
Come fa tua nonna, insegnandoti a fare la pastafrolla o i biscotti: le sue rime, le sue carezze, la sua tenerezza non ti lasceranno mai come il profumo che si spande dal forno per tutta casa quando sono pronti, dolci o pane che siano. Un giorno lontano, come il nonno e come tutti del resto, anche lei dovrà partire per un lungo viaggio per dimorare in una stanza vicina dove non puoi entrare, perchè quaggiù non la si può trovare nè vedere.
Non temere, le sue poesie canteranno per lei ogni volta che le leggerai e tu la potrai ancora sentire vicina, sarà lì a sfiorarti con una carezza che non avrà più paura del tempo che passa. 
Sii felice, sii te stessa, sii sincera: la vita è una ruota di giostra che gira e ad ogni giro insegna una nuova canzone.
Lascia che ballino e cantino la tua canzone solo se non ti impediranno di cantare, di vedere, di ballare, di gioire, di vivere come ti sembrerà più giusto.
Perchè se anche il figlio di Dio ci ha lasciati liberi di scegliere se seguirlo o lasciarlo andare, nessun figlio dell'uomo dovrà importi niente contro la tua volontà: nemmeno in nome dell'amore, altrimenti sarebbe un bieco ricatto.
Nulla si crea e nulla si distrugge, ma anche nulla si compra e nulla si possiede: l'intelligenza di cui dovremmo essere tutti dotati ci dovrebbe indurre a scegliere, a tollerare, a condividere e a lasciare andare al proprio destino il sordo peggiore, quello che non vuole ascoltare.
Benvenuta figlia mia: ti prometto soltanto di aiutarti a vivere meglio di me, domani si vedrà insieme.

 (c) 2015 Testo Claudio Montini
(c) 2015 Immagine Orazio Nullo e Augusta Belloni

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