mercoledì 4 aprile 2018

Tiangong 1 ha completato la sua missione: quella nuova era già pronta!

La Cina è vicina
di Claudio Montini
Ci fu un uomo politico, in Italia, secondo il quale a pensare male del prossimo si fa peccato...ma ci si azzecca sempre: d'altra parte, ne ha seppelliti parecchi di amici e di nemici uscendo praticamente indenne da situazioni che definire scabrose è un generoso eufemismo. Tanti quanti sono, senza ombra di dubbio, i segreti che si è portato nella tomba sebbene si vociferi che esista un corposo e dettagliato fondo documentale che spazia dall'armistizio del 1943 e superi l'epopea di Tangentopoli, alla fine del XX secolo: se non è già stato distrutto oppure accuratamente occultato, temo che sarà materia per gli storici dell'età contemporanea delle due generazioni (o forse addirittura tre) prossime venture, se sarà ancora vero che il termine per la consultazione di documenti personali di rilevanza anche per lo Stato si prescrive in settant'anni dalla loro redazione. Per quel che ne so, è probabile che questo termine di intangibilità (dei contenuti) valga solo per i diari personali: del resto ci sono documenti coperti perennemente dal segreto di Stato. Quel che è certo, per esempio, è che la forza di gravità dei corpi celesti non guarda in faccia a nessuno e l'ablazione durante il rientro in atmosfera si può negare e ignorare fino a un certo punto: ciò che si può nascondere, o tacere, riguarda le cause o le linee di comando che hanno portato un oggetto volante, in orbita fuori dall'atmosfera di questo pianeta sul quale posiamo i piedi e lasceremo le ossa, a smettere di trasmettere dati o riscontri ai segnali di controllo e a inanellare una serie di orbite decadenti. Se non sapessi che un secondo palazzo celeste è già in orbita, quasi quasi mi dispiacerebbe non poter pensare a un plotone di incursori spaziali che, preso il controllo di Tiangong 1, l'ha sabotata per fare dispetto al nuovo (rieletto come il suo omologo russo) imperatore cinese ma rammaricarmi per l'ennesima conferma della legge di Murphy, tanto cara ai protagonisti dell'epopea delle missioni statunitensi Apollo. La Cina è vicina, ripetevano una cinquantina d'anni fa, gli attuali direttori delle banche di affari, leciti e non, di mezzo mondo quando studiavano all'università e giocavano a fare i rivoluzionari coi bonifici dei loro padri o forti delle loro carte di credito: adesso, oltre ad avere in mano una buona fetta del debito pubblico americano, il mercato dei noli marittimi, dei container e vari tipi di manifatture (in particolare elettroniche), sono in grado di conquistare lo spazio interstellare con tutte le implicazioni (anche sul piano delle telecomunicazioni e del traffico di dati) che questo comporta.
© 2018 Testo di Claudio Montini
© 2016 Immagine di Orazio Nullo "Falling from stars" - Atelier des pixels collection

Nessun commento:

Posta un commento