LUMIE
DI SICILIA OVVERO
I
BISCOTTI CICLOPE
di Zio
Propano
In un momento di follia o fulminato da un lampo di genio, mentre
stava cuocendo il riso all'inglese, secondo i dettami lasciati
scritti dalla sua Jena Sabauda convinta che senza di lei lui morisse
di fame (ma quando mai...!!), risotto però modificato a suo uso e
consumo e piacere, lo Zio si è inventato biscottiere e ha messo in
opera la seguente ricetta che, più che richiamare la memoria ai
fasti del poema omerico, vuole rendere omaggio all'isola dai tre lati
passata nei secoli da terra di grano a patria di agrumi e tante altre
prelibatezze che danno lustro a una terra amata e negletta come un
paradiso perduto. Premesso che zio Propano cucina per sè soltanto, che le dosi vanno
ragionevolmente adattate al numero dei commensali, che mi sembrava
inutile ricordarvelo (ma non si sa mai...), procuratevi:
- 100 grammi di farina di grano tenero (00 o miscela di farina di grano tenero e semola rimacinata di grano duro, o quel che più vi aggrada...io ho adoperato la miscela)
- 50 grammi di burro
- 50 grammi di fecola di patate
- 50 grammi di zucchero semolato bianco
- 16 grammi di lievito per dolci (tanto ne contiene una bustina)
- 1 bicchierino di vino Marsala secco (due dita in un bicchiere da tavola normale sono più che sufficienti: se vi sembra troppo...bevetevi l'eccedenza alla mia salute!)
- 1 uovo di gallina intero (il guscio potete anche buttarlo: si amalgama davvero male...)
- 1 arancia tarocco
- un pizzico di sale
- zucchero a velo quanto basta a guarnire
In una ciotola dai bordi alti (sì, quella che adoperate abitualmente
per l'insalata va bene...è sufficiente che non sia grossa come la
coppa Davis e nemmeno piccola come quella in cui versate il latte per
il gatto di casa), versate e mescolate la farina, lo zucchero, la
fecola, il sale senza liquidi; quindi unite il marsala, il burro, la
scorza di limone grattugiata e l'uovo intero (niente guscio! Mi
raccomando...) dandoci dentro con l'olio di gomito per amalgamare una
massa omogenea, densa ma anche elastica, senza grumi. Lasciatela
riposare in frigorifero per una mezz'oretta (a Zio Propano è servita
per spazzolare via il risotto, al cane Leone basta molto meno....),
quindi la distribuite su una teglia foderata con carta da forno
mediante un cucchiaio da tavola (ben colmo) avendo cura di lasciare
un po' di spazio tra una cucchiaiata e l'altra. Date una lavata
all'arancia (la polvere, il lucidante con cui vengono immesse sul
mercato, le manate che hanno preso...non si sa mai!), asciugatela con
un panno e poi affettatela come se fosse un salame, mantenendo la
buccia per ottenere dei bei dischi che deporrete sopra i mucchietti
di impasto, una fetta per ciascuno, esercitando anche una lieve
pressione; una spolveratina di cannella o di zucchero sulla fetta non
è una idea da scartare, ma non è nemmeno obbligatoria: si scalda il
forno a 175 °C e ci si infila la teglia per 13-14 minuti circa, a
seconda delle caratteristiche del vostro forno e del vostro occhio
sovrano e giudice ultimo. Lasciateli raffreddare fuori dal forno e
poi spolverateli con lo zucchero a velo prima di servirli, a
colazione o per dessert...per me pari sono! Buon appetito!!
© 2017 testo di Claudio Montini
© 2017 Foto di Orazio Nullo
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