di Claudio Montini
10 anni fa vinsero un tumore, ora è sola a ricordare quei giorni
Sara e Raffaella, dieci anni fa vinsero la sfida che il carcinoma alla tiroide aveva lanciato loro. Ma nel 2009, Raffaella non riuscì a bissare il successo contro un tumore al seno che, tra l’altro scoprì da sola. Sua sorella Sara l’accompagnò anche quella volta fermandosi sulla soglia della tomba, senza smettere di ricordarla e di pensarla ogni giorno. C'è una bella foto, in una bella cornice d'argento, come una promessa di un ritorno e il pegno d'una presenza, così come due nipoti che diventano grandi cioè diventano uomini facendo a meno della mamma. Ora come allora il cielo, o il suo maggior inquilino o chi per esso, brillano per il loro silenzio. Non è tanto il tempo che passa, lo farebbe comunque così come il giorno e la notte non smettono di inseguirsi, non è il ricordo che pesa e nemmeno l'ombra che attraversa lo sguardo a mettere sale e aceto sulla ferita, sullo cesura dell'anima che pochissimi avvertono: è l'assenza di un sorriso, di un viso, d'una voce, d'una carezza e d'una risata, è una sedia vuota a tavola, è un cuscino non più gualcito che avvelena e svuota un qualsiasi anniversario di una non comune brutta avventura felicemente scampata. Anche se ci hanno insegnato che stanno aspettandoci in un'altra stanza, che non li abbiamo perduti, questi anni di attesa separata sono una pena che non ci meritiamo per averli amati, i nostri cari defunti che meritavano di avere ancora molta vita davanti e non alle spalle.
(c) 2017 testo di Claudio Montini
(c) 2015 foto di Orazio Nullo "Daisy daydream"
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