STRINKUN D'ARANS
Un cocktail buono
anche da aperitivo e viceversa
di Zio Propano
Se l'analcolico biondo fa impazzire il mondo, ma non voi; se il
bitter e lo spritz vi fanno, più o meno lo stesso effetto; se non li
avete inclusi nella lista della spesa e vorreste, tuttavia,
concedervi qualcosa di originale, fruttato e lievemente alcolico
prima di mettere la forchetta a centro piatto, con le gambe sotto al
tavolo, preparatevi uno strinkun! Un...che??? Un cocktail semplice e
naturale con poche povere cose che avete già a portata di mano, non
serve consultare wikipedia o baristi on line.
Per 750 millilitri di strinkun d'arans (se siete soltanto in due come
la Jena Sabauda e Zio Propano), procuratevi:
- 2 arance tarocco rosso (calibro 4/5 con buccia sottile sono l'ideale; ma anche biondo o washington navel vanno bene: se sono italiane e sugose, non state a cavillare e spremete!)
- 1 limone (basta che sia italiano)
- 200 millilitri di acqua naturale (o lievemente frizzante o del pozzo o dell'acquedotto: le bollicine ce le mette il vino....)
- 300 millilitri di vino rosato frizzante (oppure bianco frizzante, al limite per i più raffinati, spumante brut: basta che abbia un sacco di bollicine, che sia vivace ma non ingombrante)
Spremete le arance e il limone versando i succhi in una brocca
graduata unica, aggiungendo loro un terzo della polpa che resta nella
griglia dello spremiagrumi: mi raccomando solo quella bella e non gli
eventuali semi di cui, specialmente il limone, possono essere
naturalmente dotati. Incorporate alla miscela di agrumi l'acqua prevista aiutandovi con le
tacche della brocca, mescolate con un cucchiaio e lasciate riposare
per qualche istante: quindi fate altrettanto con la quantità di vino
indicata nell'elenco degli ingredienti, mescolando brevemente e
stivando il tutto in frigorifero a rinfrescarsi ulteriormente, al
limite, coprendo con della pellicola la bocca della brocca se non
disponete di una bottiglia con tappo a vite (anche di plastica, come
quella delle bibite o dei succhi di frutta formato famiglia, quelle
da un litro, per esempio). Infatti, evitando la naturale volatilità
della componente alcolica del vino, potreste anche capovolgerla e
scuoterla prima di servire il contenuto ben freddo nei vostri
bicchieri e augurarvi ogni bene e tanta salute. Va da sé che, se siete una squadra ben più numerosa, dovrete
aggiustare con le debite proporzioni le quantità degli ingredienti:
a titolo puramente indicativo, un'arancia e un centinaio di
millilitri tanto d'acqua quanto di vino a testa, con un limone ogni
due persone, vi porteranno al successo. Se le arance latitano (in alcuni periodi dell'anno accade ed è
giusto che sia così), lo strinkun si può confezionare ugualmente ma
non sarà più “Strinkun d'arans” (strinkun di arance): in fondo,
si tratta di mescolare succo di frutta (magari ottenuto tramite
centrifuga o riduzione in purea) con succo di limone e vino
frizzante, così come venne in mente di fare ad Arrigo Cipriani col
succo di frutta alla pesca e il prosecco.
©2019
Testo e ricetta di Claudio Montini
©2016
Immagine di Orazio Nullo
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