mercoledì 16 maggio 2018

Extraterrestre, portami via!

Il declino inesorabile del pianeta delle scimmie
di Claudio Montini
Il mondo continua a girare, i bambini a nascere (ma anche a morire nelle maniere più assurde, come è accaduto nella striscia di Gaza, per inalazione di gas lacrimogeno: dico, ma hai un figlio di pochi mesi e vai a fare bordello in mezzo a una azione di guerriglia? Ma dove ce l'hai la testa? E il cuore di madre? Te lo sei venduto? Non di certo a Colui Che Lassù Risiede ma qualche spregevole essere dal cuore di pietra che ti ha riempito le tasche di soldi, da lasciare a chi sopravviverà, in nome della causa e fede comune: il martirio non è più di moda e non serve a nulla da più di duemila anni; chiedi al falegname di Nazareth, che io chiamo Dio e tu profeta, se ne è valsa la pena dal momento che più volte tutto il mondo si è dimenticato l'unico comandamento che ci ha lasciato); i vecchi seguitano a lavorare per mantenere i giovani che continuano a sperare che la loro occasione si possa palesare, la pioggia lasciare spazio al sole che scalda tutti senza distinzioni, poveracci e ladroni, furbi maledetti e onesti sciocchi. Già il mondo continua a girare, i calendari a consumarsi ventiquattr'ore alla volta, la terra morire avvelenata dalla specie animale che si crede superiore ed evoluta. Un menestrello arguto, molto anni fa, in un delirio di creatività o, forse soltanto in una rara e lucida presa di coscienza dei tempi che sarebbero venuti, cantava di un tale che viveva in un abbaino, per avere il cielo sempre vicino e rimirare le stelle; il disegno del povero tapino era quello di sviluppare i poteri della mente ed entrare in contatto con entità cosmiche o altri esseri che abitano e popolano e percorrono l'universo: voleva scappare da questo sassolino dotato di atmosfera e campo magnetico, agganciato da una stella che continuava a bruciare, perchè pensava di conoscere già tutto e di aver già visto tutto. Si annoiava. Un bel giorno la sua richiesta è stata ascoltata ed è stato trasportato in un altro punto della galassia, in un pianeta nuovo di zecca, tutto suo: già, ma svaporata la sorpresa e l'euforia, si rese conto che il suo egoismo non era sufficiente a riempire le sue giornate, la sua conquista era scivolata come sabbia tra le dita perchè non aveva nessuno con cui condividerla. Le guerre e le guerriglie che agitano il nostro pianeta ci stanno spingendo in quella medesima direzione: la tecnologia, che ci turlupina portandoci in casa quel che crediamo sia il mondo con le sue miserie (troppe) e le sue nobiltà (pochissime) non fa altro che agevolare questo declino, ovvero dividerci e annientarci affinchè i veri signori del mondo possano ricostruire tutto a loro piacimento. Un pianeta di scimmie schiave e drogate, ma pettinate e vestite, però pronte a farsi a pezzi per il divertimento di pochi stronzi dal cuore di pietra e di ghiaccio.
© 2018 Testo di Claudio Montini
© 2018 Immagine di Orazio Nullo "Bitter Goblet"

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