sabato 11 luglio 2015

Viva i coscritti e i loro diciott'anni!

Coscritti fracassoni? 

No, grazie...

 

 

 

di Claudio Montini

Festa dei coscritti classe 1997 a Lomello (PV): posso capire che si debba fare baldoria, ma perchè non siete riusciti a spiegare ai presunti suonatori dal vivo che non si stanno esibendo allo stadio di San Siro ma nel cortile di un pub? 
Noi, che potremmo essere vostri genitori e che ci vedete in questa fotografia fatta per i nosti primi quarant'anni, proprio là dove facemmo quella dei nostri primi 18 dopo una nottata passata a scrivere sull'asfalto ironie gratuite sui compaesani, non abbiamo avuto bisogno di disturbare il resto del mondo o di sballarci o di bere.
Ci è bastato trovarci intorno a un tavolo imbandito a chiacchierare, a ridere e a scherzare e a parlare senza smanettare sul cellullare: e poi via a ballare da soli addirittura in un'altra regione, in una discoteca che non c'è più. 
E l'abbiamo fatto tutto da soli, senza mamma o papà o zii o nonni: a diciott'anni eravamo grandi abbastanza anche per la legge.
Caro vocalist, io ho suonato unplugged trentanni fa per dieci anni, quando ancora non era di moda e la mia orchestra erano Enzo con una vecchia ma gloriosa chitarra acustica e Guido con una pianola di quarta mano della Moog: che avessi 600 persone o solo dieci, ci sentivano tutti e tutti potevano chiacchierare senza essere frastornati dal volume. 
Tu stai alla stazione e sei convinto che debbano sentirti anche gli inquilini del camposanto: ma quelli sono morti e il paese che sta in mezzo a questi due "poli" non gliene frega niente delle bischerate che dici o della musica che mandi. 
Se voleva sentirti veniva lì al locale....o no? 
Viva L'Italia, viva i coscritti e i loro diciott'anni!

(c) 2015 testo di Claudio Montini     
(c) 1996 Foto di Stefano Castoldi

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