lunedì 28 agosto 2017

Chi si ferma è perduto

 Speranze tradite

di Claudio Montini

Chiedo venia per la prolungata assenza da queste colonne...avrebbe scritto un cronista d'altri tempi quale fu Indro Montanelli o Piero Ottone oppure Luigi Barzini. Non è che mancassero gli argomenti su cui discettare o filosofare: la cronaca quotidiana ne è zeppa, sebbene tutti gli organi di informazione e i mezzi di comunicazione di massa facciano a gara, in estate, a stemperare i toni  e a edulcorarli e a dimenticare le nefandezze per cui questo stivale proteso nel  Mare Mediterraneo è tristemente noto in tutto il globo terracqueo. Vivesse oggi, Karl Marx studierebbe avidamente un manuale per diventare un esperto di forex trading on line e non sentenzierebbe affatto che la religione è l'oppio dei popoli: sguazzerebbe in qualche bolla speculativa riguardo alle materie prime o ai cambi monetari e/o auriferi, senza perdere tempo a riempire pagine e pagine di appunti ed elucubrazioni sul capitale e la diuturna lotta per impossessarsene portata avanti da qualunque essere umano senziente, minimamente dotato di buon senso e acume tattico. Si sta chiudendo la seconda decade del terzo millennio e il bel risultato che abbiamo sotto e davanti agli occhi è quello per cui i poveri sono più poveri di prima, i ricchi continuano ad esserlo e lo ostentano in modo sempre più sfrenato, chi oscilla tra i due gruppi scimmiotta il secondo indebitandosi fino al collo oppure vendendo, letteralmente, sè stesso riducendosi a penosa macchietta oppure precipitando nel primo gruppo, tra il disprezzo generale e il pubblico ludibrio. Chi si ferma è perduto, l'aratro traccia il solco e la spada lo difende, il sacro suolo della patria, una faccia e una razza: davvero credevate che fossero armamentari propagandistici di un polveroso passato? Abbiamo solo cambiato le parole, le espressioni, gli slogan; abbiamo sostituito manganello e olio di ricino con estintori e molotov e bombole per gpl oppure avvisi di garanzia e affidamenti bancari e sfratti a tradimento o revoche di indennità: ma la realtà, vista dal mio cantuccio di disoccupato che si occupa della moglie malata, a seguito di un ictus che l'ha resa di fatto disabile, in attesa che l'Inps faccia il suo lavoro, è che stiamo andando pericolosamente e velocemente indietro piuttosto che andare avanti. Lo stato si ritira e si arrocca nelle sue belle quanto nebulose parole, i burocrati continuano a macinare documenti e stritolare sogni e speranze spesso avvolti loro stessi dalle spire delle norme come Laocoonte, gli onesti e i pazienti stentano come sempre e altrettanto aspettano e sperano, i malviventi ingrassano e ungono le ruote che li faranno ancora più grassi. Intanto c'è chi grida ancora tutti a casa e ricominciamo da capo: va bene, ma tu che gridi la tua sapienza ai quattro venti, dimostrami coi fatti che davvero sei capace di risolvere problemi, ristorare la fiducia e riaccendere la luce in fondo al tunnel...come dici?....Vedremo e vedrete quando saremo lì?? ...Come sarebbe a dire che non sapevate che le cose stavano così messe male??? Ma dove vivete, dove avete vissuto fino adesso??? Dovete consultarvi tra di voi??? Ma non avevate già previsto tutto e avevate la soluzione a tutti i mali??? Allora volevate solo la nostra benedizione, dalla cabina elettorale, per accomodarvi alla greppia dove hanno mangiato anche tutti gli altri e per fare i pavoni vestiti a festa davanti a telecamere accese e selve di microfoni....Bell'autunno che ci aspetta, altro che invasione magrebina: i nemici dell'Italia li mandiamo nelle stanze dei bottoni a ogni tornata elettorale. Montanelli scrisse in un articolo di fondo "Turiamoci il naso e andiamo a votare" ed eravamo agli esordi o all'apice della parabola craxiana e forlaniana e andreottiana: a distanza di una generazione e un decennio abbondante, purtroppo, ha ancora ragione lui.

(c) 2017 testo di Claudio Montini
(c) 2017 Immagine di Orazio Nullo "Betrayed Hopes" - atelier des pixels collection

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