venerdì 16 gennaio 2015

Pianeta rosso non avrai il mio scalpo - Radio Patela Magazine Libri letti & piaciuti

Andy Weir               L'UOMO DI MARTE    Newton Compton 2014

LIBRI LETTI & PIACIUTI  

Andy Weir L'UOMO DI MARTE  
  Newton Compton Editori   2014




Pianeta rosso non avrai il mio scalpo  
                                               di Claudio Montini


Anche se i francesi non lo ammetteranno mai, Jules Verne ha trovato un degno erede contemporaneo in Andy Weir, genietto informatico appassionato di astronautica, statunitense autore de L'UOMO DI MARTE edito per l'Italia da Newton Compton nel 2014.
Da sempre, la letteratura ha avuto un compito e un'ambizione pedagogica sebbene quel furbacchione di Cicerone avesse ammonito, già ai suoi tempi, che “Historia magistra vitae est” condizionando la produzione di narrativa e relegando la poesia a una nicchia per iniziati ai misteri orfici.
Fortunatamente Rinascimento, Illuminismo, Positivismo e consumismo contemporaneo, come i Quattro Cavalieri dell'Apocalisse, hanno liberato la fantasia e le parole consentendo loro di spiccare nuovi voli pindarici purchè rispettino la debita distanza dal Sole per non bruciarsi le ali.
Il propellente ideale per l'azione l'ha fornito il progresso scientifico e tecnologico che da tre secoli a questa parte, oltre a generare una notevole quantità di quattrini, ama spasmodicamente mettersi in mostra avvalendosi delle invenzioni della narrativa per soddisfare la voglia degli esseri umani di sognare.
Eccovi servita pronta in tavola la fantascienza ( secondo la vaga e fuorviante etichetta italica ) o science fiction, mutuando quella anglosassone e internazionale, assai più esaustiva perchè tradotta vale a dire narrativa a base di scienza.
Questo hanno fatto tanto Verne quanto Weir: raccontare una storia in cui le conoscenze scientifiche e tecnologiche dell'epoca in cui si sono trovati a vivere sono parte integrante e funzionale della trama; una storia incredibile ma non paradossale, plausibile e affascinante perchè basata su dati oggettivi, riscontrabili dal lettore; una storia, infine, il cui scopo pedagogico è teso a dimostrare la specialità degli umanoidi del terzo pianeta di questo sistema solare: la grandezza delle loro capacità razionali e morali, quando sono ispirate e sostenute da un forte spirito di adattamento e da altrettanto tenace istinto di sopravvivenza.
Le peripezie de L'UOMO DI MARTE si svolgono in un futuro prossimo, un domani o un dopodomani, in cui l'esplorazione in vista di una successiva colonizzazione non è più affidata a costose e limitate macchinine radiocomandate dalla Terra, ma è compito di astronauti in carne, ossa e tuta spaziale comandati di impiantare una base-laboratorio permanente; tuttavia, essendo la “legge di Murphy” sempre in agguato, essa si manifesta puntuale e non si smentisce neppure nel corso dell'intera narrazione.
La missione viene fatta abortire dal comandante, un ufficiale superiore donna della US Navy, a causa della recrudescenza di una tempesta di sabbia che rischia di rovesciare il modulo per il rientro in orbita marziana e, una volta agganciato al vettore, il ritorno sul pianeta Terra; nel riguadagnare il modulo di rientro abbandonata la base-laboratorio, un membro dell'equipaggio viene colpito e trascinato via nei gorghi della tempesta da un'antenna per telecomunicazioni divelta dal vento.
I dati biometrici trasmessi dalla tuta lo danno per morto e ai compagni, pena lo schianto per rovesciamento, non resta che decollare per iniziare il viaggio di rientro sulla Terra.
Da quel momento in poi, comincia l'avventurosa lotta per la sopravvivenza e, poi, per la salvezza dell'astronauta Mark Watney ingegnere aerospaziale ed esperto di botanica della missione; con la compilazione di un diario giornaliero dal tratto semplice e spiritoso ma anche attento alle esigenze dei lettori non addetti ai lavori, egli ci tiene aggiornati sui risultati del continuo esercizio della razionalità e dell'applicazione delle nozioni apprese durante gli studi e l'addestramento da cosmonauta.
Quando sembra che le prospettive di prima sopravvivenza siano ben impostate e in aumento, Andy Weir dimostra sapienza nell'uso degli strumenti narrativi spostando abilmente l'attenzione del lettore dalle peripezie marziane a quelle terrestri, al centro controllo missione, rivelando le dinamiche interne alla squadra che lavora dietro le quinte di una missione spaziale con agilità e tensione degne di un thriller; quindi, non tralascia di indagare i compagni di volo che non hanno mai smesso di pensare al naufrago dello spazio, anzi, che intimamente sognano di poterlo recuperare e non esitano un nanosecondo a mettere a rischio le loro vite per farlo: le loro figure sono tratteggiate con grazia e incisività rare poiché la personalità di ognuno emerge, sempre più netta, ad ogni capoverso e ad ogni battuta.
Si finisce per fare il tifo per le squadre a terra, per quella nello spazio e per Mark Watney su Marte che si danna l'anima per non mancare all'appuntamento più importante della sua vita; nello stesso tempo si vorrebbe rallentare, dilatare la lettura perchè altrimenti il libro finisce in un lampo e, comunque vada (mica penserete che vi dica come?...), addio divertimento!
L'UOMO DI MARTE è una lettura piacevole e avvincente, affascinante e istruttiva sebbene filtrata attraverso la traduzione brillante, agile, divertente, fresca, giovanile e pulita di Tullio Dobner che è stato tanto bravo da rendere la scrittura di Andy Weir così vivace e frizzante da sembrare essere stata scritta direttamente in italiano: è come se l'autore si sedesse accanto al lettore e, con l'entusiasmo giovanile che mostra dalla fotografia che lo immortala nel risvolto di copertina, gli raccontasse tutta la storia perchè ha grande fiducia nell'esercizio continuo di quello straordinario strumento racchiuso nella scatola cranica dell'animale chiamato uomo.
Dunque, non ha importanza che tu sia su Marte o sulla Terra oppure in volo tra le stelle: con intelligenza, coraggio, buon addestramento e tanta fortuna si risolvono tutti i problemi purchè si scompongano in parti più piccole e li si affronti uno alla volta.
Adatto a tutte le età, anche chi disdegna la fantascienza non potrà fare a meno di apprezzare la ricchezza e la bellezza, scevra da gratuite scabrosità, del messaggio contenuto ne L'UOMO DI MARTE scritto da Andy Weir uscito nel 2011 in selfpublishing negli Usa e nel 2014 in Italia per i tipi di Newton Compton.


Foto di Orazio Nullo    testo di Claudio Montini

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