venerdì 5 dicembre 2014

Zio propano incontra... IL VENDITORE DI CAPPELLI - Letto e consigliato!

LA CLASSE NON E' ACQUA



Elda Lanza     IL VENDITORE DI CAPPELLI     ed. Salani
                 

Il venditore di cappelli
di Elda Lanza
2014   SALANI ED.
Se siete alla ricerca di un'ottimo regalo per Natale, sobrio ed elegante, raffinato ma non impegnativo, adatto ad ogni circostanza, IL VENDITORE DI CAPPELLI di Elda Lanza (edito per i tipi di Salani) è il Romanzo che fa al caso vostro.
Non è un errore di battitura: la maiuscola, nell'appellare questa recente opera dell'arzilla novantenne scrittrice piemontese, è ampiamente meritata e quant'altro mai sintomatica dell'eccellente lavoro svolto su trama e personaggi che ah portato alla realizzazione di un Romanzo, con la maiuscola appunto, capace di accrescere il proprio valore ad ogni volger di pagina.
Anche chi non avesse incontrato NIENTE LACRIME PER LA SIGNORINA OLGA (2012) o IL MATTO AFFOGATO (2013) e, pertanto, si trovasse di fronte a Max Gilardi per la prima volta, non faticherebbe a riconoscere un guerriero onesto e senza spada, come può esserlo un'avvocato votato alla giustizia e alla verità non solo processuale ma non alla vittoria a tutti i costi: un cavaliere solitario con un piede nel passato e lo sguardo dritto e aperto, non già sul futuro, ma sul mondo che lo circonda tutti i giorni senza prospettiva di lungo periodo.
Qualcuno dirà che è il solito fatalista napoletano ma Napoli è un teatro di posa, appena abbozzato quanto Milano nella prima opera, in cui si muovono i personaggi di una storia dove l'intrigo, il delitto, il sotterfugio rimangono un pretesto per raccontare, illustrare e mettere a nudo la vasta gamma di sentimenti e di stati dell'animo umano: dall'amore all'amicizia, dall'ingordigia alla ferocia di chi muove fili e e cose per interessi loschi e personali, dalla paura di vivere il presente e la sua promessa di futuro stabile e felice contro la paura di offendere il passato dimenticandolo, dalla tentazione di vivere alla giornata rispetto a quella di seguire quotidianamente l'istinto, purchè esso sia incanalato e instradato lungo i binari del dovere morale e della giustizia equanime.
Elda Lanza distilla una storia di riciclaggio di denaro sporco attraverso l'alta società napoletana, stile di vita e attività filantropiche comprese, in cui gli anelli deboli della catena del malaffare scelgono la via del pentimento e finiscono nella terra degli scomparsi; volente o nolente, le risposte le troverà Max Gilardi del quale vediamo compiersi un'arco della parabola umana, nel frattempo.
Infatti, l'ex giovane commissario di Pubblica Sicurezza ( oggi si dovrebbe dire vicequestore ) e ora brillante avvocato del foro partenopeo dovrà smettere i panni del giovanotto poco incline a sistemarsi e farsi uomo e padre grazie a un colpo fortuito del destino ( conosciuta Paola Gretel, ogni lettore alla fine sarà d'accordo con me ): questo gli metterà accanto una donna, preziosa come i gioielli che disegna con geniale abilità, verso cui lui dimostrerà affetto e rispetto ma non la stessa intensità d'amore che l'attrae verso la pericolosa antieroina, affascinante e pernicioso fulcro della vicenda intera.
Tutto questo distillato viene confezionato dalla signora Lanza con elegantissima sobrietà e affascinante garbo, con buon gusto e ottimo taglio sartoriale aggiungerei, in una struttura narrativa e lessicale e sintattica che supera i canoni del noir o del giallo perchè lieve come pizzo al tombolo, frusciante come lucida seta orientale ma solida e tesa come corde di violini, viole e violoncelli accompagnano gli sviluppi de IL VENDITORE DI CAPPELLI mentre, pagina dopo pagina, si proietta dentro al lettore.
E' questo il tratto saliente, la cifra del genio, la potente bellezza de IL VENDITORE DI CAPPELLI così come de IL MATTO AFFOGATO e NIENTE LACRIME PER LA SIGNORINA OLGA: il Romanzo esce dalle righe e dai capoversi per materializzarsi come se il lettore stesse vedendo un film!
Le descrizioni essenziali di personaggi, luoghi cose, stati d'animo e i dialoghi asciutti, diretti e mai banali ma illuminanti, l'assenza di particolari scabrosi o cafonaggini gratuite ( che sembrano tanto piacere agli agenti letterari contemporanei ) stimolano automaticamente la fantasia, la sensibilità, l'intelligenza del lettore a corroborare ciò che trova sulla pagina proiettando dentro di se lo svolgimento della vicenda di un cappellaio scomparso e riapparso con una bella moglie slava, regina di denari e di intrighi poco puliti, di un avvocato ancora poco maturo che se ne innamora ma sufficientemente acuto da avvertirne la pericolosità e della sua diuturna lotta per dare giustizia anche ai perdenti.
Se dunque volete offrire un regalo che vi faccia fare bella figura, accaparratevi questo libro di ELDA LANZA, IL VENDITORE DI CAPPELLI, in libreria grazie a EDIZIONI SALANI: donerete uno scrigno colmo di tutto quello che vi ho detto ma anche di ottima lingua italiana, scevra da turpiloqui, pulita e corretta senza essere datata nè sofisticata ma scorrevole e gradevole e piacevole come ogni cosa fatta a regola d'arte, con onestà e passione.

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