Il linguaggio politico è concepito in modo che le menzogne suonino sincere e l'omicidio rispettabile, e per dare una parvenza di solidità all'aria
(George Orwell)
Promesse tradite
di Claudio Montini
Mancano poco più di quaranta giorni alle elezioni politiche nel Bel Paese dove il "si" suona, per dirla col padre putativo della lingua italiana Dante Alighieri (guarda caso pure lui di Firenze come quel baldo giovane sbruffone che si crede uno statista: i due nani da circo mediatico, quello rifatto e miracolato o, peggio, quello affumicato e telecomandato dalla Spectre-Casaleggio & Associati, hanno già dato ampia prova di ignorare totalmente persino l'esistenza del termine...figuriamoci il significato!). Già prima di Carnevale, ci tocca subire questa estenuante quaresima al contrario che ci ostiniamo a chiamare campagna elettorale, nella quale saremo ingozzati di favole, lusinghe, strali, previsioni e proiezioni statistiche che nemmeno George Lucas o Steven Spielberg sarebbero in grado di concepire, per moltiplicare all'infinito le saghe fantascientifiche che hanno riempito le sale cinematografiche e le loro tasche di dollari sonanti nell'ultima parte del secolo scorso. Allora, le parole lasciate ai posteri dall'autore di 1984 e La fattoria degli animali, morto nel 1950 giusto oggi, suonano non solo sinistramente profetiche ma addirittura universali rispetto al tempo e allo spazio; nel 1984, appunto, votai per la prima volta e lo feci per eleggere i rappresentanti italiani nel parlamento europeo: me ne pento ancora oggi, poichè diedi il "la" alla carriera politica del peggior ladrone che abbia mai posato le sue terga su di uno scranno parlamentare o sulla poltrona di presidente della Regione Lombardia il quale, seppur indagato e praticamente schiacciato dall'evidenza dei fatti, non ha mostrato alcun pentimento inventando barzellette, con cui Charlie Chaplin avrebbe prodotto un'altro Il grande dittatore, per scagionare se stesso e mantenere intatta l'aura celeste di cui crede sia ammantata la sua persona. L'anno successivo ci furono le politiche in Italia e, chissà perchè i lestofanti mi affascinano così tanto??, votai per Craxi che consideravo l'antitesi e l'antidoto ai democristiani come quello di cui sopra perchè, piaccia o non piaccia, il suo pragmatismo decisionista e fortunate congiunture economiche internazionali avevano fatto dell'Italia la quarta grande d'Europa e la quinta nel mondo (per combinazione ricorre oggi anche il suo anniversario di dipartita da questa terra nell'esilio di Hammamet). Poi è venuta l'era dei topi di segreteria di partito, dei parolai, dei forcaioli, dei celoduristi e dei pagliacci: e ho sempre sentito ripetere le medesime ricette, le medesime promesse, le medesime soluzioni disattese e inattendibili e puntualmente tradite il giorno successivo alla proclamazione dei risultati. Accadrà la stessa cosa anche questa volta? Io ne sono certo.
© 2018 testo di Claudio Montini
© 2017 Immagine di Orazio Nullo "Betrayed hopes"
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