sabato 24 dicembre 2016

Auguri e pie illusioni

La via d'uscita

di Claudio Montini


Non sarà un bel Natale per molta gente, è vero; eppure, una volta all'anno, ci ritroviamo tutti quanti a farci gli auguri illudendoci che il miracolo agognato possa finalmente avverarsi. Non tutti i sogni sono uguali, d'accordo, così come non tutti sono cattolici e, tra questi, molti non sono tanto affascinati dalla trascendenza di una religione tanto semplice quanto disattesa e inascoltata, anzi si professano infastiditi da tanta credulità.
Eppure c'è ancora chi crede, chi prega e chi spera contro ogni pronostico, contro ogni logica, contro ogni evidenza perchè ognuno vede le cose a modo suo: mi direte e vi diranno che questa è la vita, così va il mondo, che la vita è bella perchè è varia coi piedi a terra e i castelli in aria, che la vita è una ruota che gira.
Già una ruota...come quelle dell'autoarticolato (o autosnodato? Non mi va di chiamarlo TIR perchè, semplicemente, è sbagliato indicare un autoveicolo pesante con un'acronimo, tra l'altro, desueto) che Lucas non è riuscito a tenere lontano dalle bancarelle di Berlino perchè l'assassino delinquente professionista (non merita nemmeno che il suo nome venga ricordato) gli ha piazzato un proiettile in testa, non essendo riuscito a neutralizzarlo col coltello; per colpa di quelle ruote, Fabrizia non tornerà più da Berlino a Sulmona carica di regali e di soddisfazioni per la nuova vita costruita nella Germania conosciuta sui libri di scuola così come è accaduto a Valeria da Venezia a Parigi e a tutti quegli altri con le stellette,o senza, che sono caduti facendo il loro mestiere o il loro dovere pensando che fosse il solo modo di cambiare il mondo e di assicurarsi un pezzetto di felicità, o anche solo un posticino al sole, perchè il paradiso può sempre attendere.
Non avevano fretta di andarci e neppure di comprarselo, accaparrarselo, arraffarselo pagandolo col sangue e la vita altrui: di un paradiso così simile a questa valle di lacrime ne facevano volentieri a meno. 
Allora, sarebbe meglio per tutti che smettessimo di dare pubblicità a bande di assassini e criminali che si nascondono dietro le sottane di una entità superiore che finirebbe per assommare le meschinità, le malvagità, le cupidigie sordide e l'egoismo becero dei suoi paladini invece di essere dispensatore di verità, di luce, di amore, di giustizia e di vita.
Basterebbe mettere in pratica l'unico comandamento, universale e contemporaneamente particolare, che il bambino il cui compleanno noi cattolici andiamo a celebrare: ama il prossimo tuo come te stesso.
Forse sarebbe Natale per tutti, festa tutto il giorno e nessuno sarebbe morto vanamente prima del tempo.

(c) 2016 Testo di Claudio Montini
(c) 2016 Immagine di Orazio Nullo "Country poppies"

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