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lunedì 30 novembre 2015

Climate world summit 2015 in Paris

Parigi val bene qualche tonnellata di anidride carbonica in meno....

 
 di Claudio Montini


Si sono aperti i lavori del forum mondiale sull'ecologia nella capitale francese che pochi giorni fa è stata teatro di una inumana strage di esseri umani. Non sono in grado di dire se mi hanno fatto più pena i numerosi capi di stato e di governo assiepati per la foto di gruppo, come liceali in gita o alla festa del diploma, oppure gli idioti facinorosi e prezzolati professionisti del tafferuglio urbano che, non avendo di meglio da distruggere senza essere adeguatamente randellati dalle forze dell'ordine, hanno persino avuto il meschino coraggio di andare a buttare all'aria gli omaggi alla memoria dei caduti innocenti e disarmati di venerdì13 Novembre: la mamma dei cretini è sempre incinta e sforna parti plurigemellari, a quanto pare...
Però pare che la gente comune, quella che tutti i rivoluzionari sognano di attrarre a sè, ha fatto cordone sanitario (stando alle immmagini trasmesse da mamma Rai) al sacrario che è divenuta Place de la Repùblique: il resto lo hanno fatto, meno male ed era ora, i flìck transalpini desiderosi di riscattarsi dalla figuraccia (diciamolo, una buona volta, nonostante l'abnegazione dei singoli e in particolare del sacrificio di Diesel) del Batàclan e dintorni, menando le mani di santa ragione e con grande soddisfazione.
In verità, mi fanno pena più quelli che credono ancora che, andando in piazza con bandiere e cartelli inneggianti all'ecologia in genere, senza smettere di buttare rifiuti dove capita, di godere della plastica e dei colori sintetici, di scorrazzare con automobili e tremare per ogni aumento del prezzo del petrolio, solo gridando slogan o battendo tamburi (rigorosamente di plastica come trombette e fischietti) i grandi capi a congresso nella Ville lumière si degnino di prestare orecchio alle loro rimostranze: nella stanze ovattate, nei saloni arredati e infestati da formale affettazione, nelle tonnellate di documenti ufficiali e comunicati stampa loro confezioneranno le bugie prossime venture per il popolo bue e si spartiranno quel che resta della torta dei profitti possibili, sempre che la Natura o il destino o Dio stesso in persona non ci presenti il conto dello scempio dell'era industriale post atomica.

(c) 2015 Testo di Claudio Montini 
(c) 2015 Immagine di Orazio Nullo "Climate summit advice" 2015
   

domenica 29 novembre 2015

Apertura del Giubileo straordinario della Misericordia in Bangui (R.C.A.)

Che "misericordia" non resti solo una bella parola per adornarci la bocca, ma che arrivi anche altrove: là dove si sente ciò che non fa rumore, dove si sceglie ciò che regala felicità, dove si ricorda ciò che si è perduto. Dio, o chi ne fa le veci, se ci sei e non ti sei ancora stancato di giocare con noi batti un colpo: uno soltanto e liberaci da tutti i mali, dai la pace ai nostri giorni e impediscici di continuare a sbagliare ma non ci ammazzare con la fatica di vivere. In quello riusciamo da soli.

(c) 2015 Testo di Claudio Montini
(c)2013 Foto di Claudio Montini  

venerdì 27 novembre 2015

La via dei libri indipendenti

 La via dei libri (e dei librai) indipendenti



di Claudio Montini 



Una libreria che riapre è una grande notizia, già da sola perchè è l'ennesimo pernacchio ai luoghi comuni che fanno parte del mondo intelletuale e giornalistico italiano.
Peccato che sia comparsa solo nell'edizione on line del mensile "Il libraio": un popolo accusato spesso dai mass media, che hanno il nefasto merito di dare voce e visibilità a chi dovrebbe smettere di dare fiato alla bocca a cervello non inserito, che ha ancora in sè gli anticorpi votati alla lotta contro l'ignoranza tanto da generare tali capitani coraggiosi, meritava che si mostrasse rispetto e interesse per questa piccola medaglietta che si è appuntato sul bavero della sua sdrucita giacca.
Si sa che i tempi, economicamente parlando, sono quelli che sono; che c'è la crisi e che la tecnologia che hanno gli altri (ma chi?) noi ce la sognamo; che fanno tutti fatica ad arrivare a fine mese e bisogna tagliare i generi voluttuari (e il libro è proprio quello) e via così cantando la solita trita litania del lamento cronico: ma un'uomo che riapre la sua libreria indipendente e la chiama UTOPIA, a Milano, (non a Londra dove sir Thomas More, Tommaso Moro, scrisse proprio UTOPIA e lì perse la testa per le sue idee o a Leeuwen dove Erasmo da Rotterdam, quello dell'Elogio della follia, insegnò alla locale università in cui secoli dopo nacque il progetto di scambio di studenti che porta il suo nome) e per giunta intraprende anche la professione di editore indipendente, egli merita più di un riconoscimento e la gratitudine di coloro che affideranno ai suoi tipi le proprie aspirazioni letterarie.
Dopo trent'anni di berlusconismo, di becero romaladronismo, di bizantinismi di D'Alemiana memoria oltre all'anestetico televisivo a base di pagliacci pagati per essere reclusi in una gabbia dorata, pagati per litigare e fare confusione, pagati per alimentare la paura e uccidere la speranza senza proiettili o esplosivo ma solo con le parole, trovare in questo bailamme qualcuno che pensa ancora con la propria testa e vuole leggere e vedere con i propri occhi e decidere cosa sia bene o cosa sia male senza farselo dettare dalla moda o dal potente del momento e un fatto che riconcilia con il genere umano e con gli italiani.
Ma non è da solo questo capitano coraggioso: anche la provincia di Pavia, la tanto sottovalutata e vituperata provincia, può vantare numerose librerie indipendenti che si dannano l'anima per sopravvivere e organizzano incontri con gli autori, grandi e piccoli, e partecipano a kermesse librarie locali nel ruolo di libreria sul campo durante la manifestazione e si fanno, anzi si sono fatte, case editrici indipendenti e scelgono con cura ciò che vogliono pubblicare perchè credono in ciò che leggono.
Una di queste è la LIBRERIA TICINUM di Voghera (PV) che editrice lo è da almeno due anni e, a detta di Elisabetta Balduzzi e Guido Conti che ne sono le anime e i promotori, quella è la strada da percorrere per garantire al libraio indipendente un'ancora di salvezza e una dignitosa esistenza.

(c) 2015 testo di Claudio Montini
(c) 2012 foto Marie Montard  "Rue des Livres"  ((acomearte.blogspot.com/google images database) 

giovedì 26 novembre 2015

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translated by the author from italian into english...

 

Apologize his grammar mistakes and enjoy yourself reading tales never told!                            

 Welcome Theudelinde

A midsummer night in Lomello

written and translated by Claudio Montini

covers and photos by Orazio Nullo

 

 

mercoledì 25 novembre 2015

Giornata Mondiale per l'eliminazione della violenza contro le donne

Vero o falso che sia, nulla è per sempre
Adesso come fra cent'anni, vedrai,
La risposta non recherà dubbi nè ombre
Estate, autunno, inverno e primavera
Non smetteranno d'avvicendarsi lungo la sfera
Trascinando bagagli di giorni e di notti,
Ilusioni di baci e carezze e sogni interrotti,
Nel giro di valzer che noi umani facciamo
Abbracciati a uno sconosciuto chiamato destino.

(c) 2014 testo di Claudio Montini
(c) 2013 Immagine Google Images database: Amedeo Modigliani "Ritratto di donna" 1911 

martedì 24 novembre 2015

Letti&Piaciuti: L'anello debole di Piera Carlomagno Ed.CentoAutori - Radio Patela Magazine

L'eloquente eleganza di Napoli


L'ANELLO DEBOLE
di Piera Carlomagno
Edizioni CentoAutori



 di Claudio Montini


La storia, secondo Giovan Battista Vico, è una successione ciclica ma non nel senso che Darwin ha voluto imporre alla natura e da millenni i brahmini indiani predicano ai seguaci della metempsicosi: prova ne è il fatto che le tragedie greche di Eschilo, Euripide e Sofocle si rappresentano ancora ai giorni nostri e sono materia di studio, oltre che fonte di ispirazione imprescindibile (quasi istintiva) per i drammaturghi e i romanzieri contemporanei che vogliano lasciare un segno nell'universo letterario.
La storia è una catena fatta di anelli agganciati gli uni agli altri, vincolati tra di loro dal destino o dall'ineluttabilità della vendetta per un'amore malato di sopraffazione, per una parola non detta o detta male, per un sentimento celato e non comunque corrisposto, per la smania di rivincita sulla miseria e le angherie del proprio passato.
L'ANELLO DEBOLE di Piera Carlomagno, edito da Edizioni Cento Autori nella collana "L'arcobaleno" diretta da Carmine Treanni, è la realizzazione e la concretizzazione cartacea e intellettuale dei concetti che ho espresso nell'esordio alla recensione di questo capolavoro letterario, piccolo solo nelle dimensioni del volume e nel numero delle pagine, centocinquantadue in tutto, ma grande nell'elevare a ulteriore maggior dignità letteraria il genere poliziesco o giallo o noir che dir si voglia.
La trama è solo in apparenza semplice: c'è un omicidio e un commissario che indaga sui mandanti, gli esecutori e le motivazioni del delitto scoperchiando un ricco calderone di malaffare i cui vapori mefitici e le relative metastasi inquinano, avvelenano, soffocano Napoli e il suo entroterra; ma non è un'affare di sola camorra: è un dolore più profondo e più grande che muove al riscatto dalle proprie radici antagonisti e protagonisti, figure maggiori e minori, mai marginali ma integranti il quadro complessivo come tutte le statuette del presepe napoletano classico, quello di casa Cupiello per intenderci.
E' la voglia di emanciparsi dalla povertà e dalla sofferenza patita nel passato sfruttando le proprie capacità, mettendole però al servizio delle cose lecite e illecite, senza scrupoli di sorta, che possano procurare denaro e agiatezza a muovere vittima e carnefice, antagonista e protagonista, sotto gli occhi di un commissario di polizia che è l'eroe destinato dal Fato a testimoniare lo sviluppo della tragedia; ma è anche un torinese trapiantato al sud per servizio che, per tristi vicende familiari, rimane scapolo per scelta e senza famiglia ma viene adottato da una città che accoglie chi la vive senza pregiudizi e la ama col buonsenso di chi ha la sensazione di aver ritrovato il suo posto nel mondo e una ragione per restare.
Ma c'è un dolore che non si può umanamente dimenticare: quello per l'amore negato, rubato per lussuria, rifiutato per disprezzo e che semina, coltiva e cresce la vendetta pianificata, allestita e attuata con precisione chirurgica.
"La morte arriva, ma non toglie nulla alle certezze. [...](lui) aveva saputo mescolare la bellezza alla violenza, l'amore all'odio, la devozione alla distruzione, il desiderio al male spietato. anche lei si teneva aggrappata alle sue origini.
In entrambi la logica aveva fatto a cazzotti con la miseria, quella se la portavano addosso. Lui nell'amarla, lei nel respingerlo ostinatamente." (pag. 146)
C'è Napoli e la sua dura realtà quotidiana, c'è Napoli e la sua umanità variegata e vivace e sanguigna, c'è Napoli ma c'è anche la tradizione della letteratura che parte dalla tragedia greca di Eschilo e passa attraverso Carlo Emilio Gadda, Eduardo de Filippo, Matilde Serao, prima grande donna giornalista e co-fondatrice de IL MATTINO di Napoli e firma di punta del quotidiano stesso, per arrivare a tutto il bagaglio culturale e professionale di Piera Carlomagno che scrive sul medesimo quotidiano partenopeo. C'è Napoli che non dimentica, che non vuole morire, che vuole sopravvivere e risorgere per ritornare ad essere quella NEAPOLIS, città nuova, che i coloni esuli dalla Grecia classica sognarono di fondare e vedere prosperare nelle generazioni successive a loro.
L'ANELLO DEBOLE di Piera Carlomagno, edito da Edizioni Cento Autori, adottando un italiano con poche indispensabili coloriture partenopee, gode di uno stile asciutto e stringato più poetico che giornalistico, cioè che lascia il compito della produzione dell'immagine e delle sequenze delle inquadrature alla fantasia del lettore, proprio il compito del coro nelle tragedie greche, proprio come i piccoli tocchi di colore degli impressionisti francesi che riproducono le sfumature della luce e movimentano il quadro nel suo complesso; esso è un capolavoro per lingua, sceneggiatura, profondità intellettuale e non per niente ha vinto il premio Lomellina in Giallo nell'edizione tenutasi nell'ottobre 2015 a Ferrera Erbognone (PV).
Un capolavoro da leggere, rileggere e regalare sicuri di fare un'ottima figura e rendere merito all'ottimo lavoro di Edizioni CentoAutori, casa editrice campana, nella persona di Davide De Marco che cura grafica, copertina e impaginazione elegante e gustosa ed efficacissima di questo volume della collana "L'arcobaleno" diretta dal già citato Carmine Treanni.


© 2015 testo di Claudio Montini
© 2014 Foto di Davide De Marco per Edizioni Cento Autori

lunedì 23 novembre 2015

Consigli per Natale? forse...

Il giardino 
d'inverno 
delle idee
per i regali 
 
di Claudio Montini  

Mancano poco più di trenta giorni al Natale e sarebbe ora di pensare a cosa regalare in occasione delle festività per il compleanno più famoso dell'universo.
Dite la verità: sia che siate laici o confessionali, vi fa un gran bel piacere al cuore ricevere qualcosa in occasione di questa festa; in fondo, anche se pensate che il cielo sia vuoto e che, comunque ce l'ha con voi, vedere che qualcuno si è dato da fare per pensarvi e omaggiarvi della vostra residenza nel suo cuore o nei suoi pensieri, vi confonde piacevolmente e vi rende felici come da ragazzini.
Cioccolatini, panettoni e pandori, torroni, bottiglie di bollicine o di liquori, cesti con varie ed eventuali delikatessen oppure sciarpe, foulard e cravatte o guanti di lana o fantasiosi acchiappapolvere da riciclare alla prima pesca di beneficienza della parrocchia: qualunque cosa rischia di arrivare e ripartire, in un misterioso e vizioso circuito fatto di buone cose di pessimo gusto (tanto per citare Gozzano e il salotto della signorina Felicita), tra un mesetto abbondante.
Casualmente, o forse no, questo non accade con i libri perchè il rapporto che si instaura con essi, anche quando non ci piacciono o ne sfogliamo svogliatamente alcune pagine, è tale per cui essi entrano a far parte della nostra vita e della nostra famiglia e una carognata simile a uno di famiglia non si fa, non sta bene, non è bella e ti fa sentire più ignorante e provinciale (o paesanotto squadrato, se preferite) di quanto non tu non sia.
Regalate dei libri, se non volete regalare sempre cose alimentari; magari abbinateli a quelle: loro di certo non si offendono nè si sentono sminuiti, anzi, si faranno buona compagnia; sicuramente non torneranno come cambiali protestate e saranno un complimento senza parole anche per chi li riceve, un silenzioso omaggio alla loro intelligenza....

(c) 2015  testo di Claudio Montini
(c) 2012 Foto di Claudio Montini
 
 

venerdì 20 novembre 2015

See you later, Moira! Omaggio alla memoria di Moira Orfei

Moira (Miranda) Orfei Nones       1931-2015

Si è addormentata nel sonno eterno dei giusti, come ogni artista del circo sogna in cuor suo: in tournèe, sulla propria roulotte.
Orazio Nullo ha voluto ricordarla così.
Ciao Moira!

(c) 2015 testo: Claudio Montini
(c) 2015 Immagine: Orazio Nullo "See you later, Moira" 2015 




giovedì 19 novembre 2015

Adieu tres courageux agent Diesel, par un court chien italienne



Diesel    2008 - 2015

di Leone da Lomello (Italia)

Eri più giovane di me, tu 7 anni ed io invece 9 che a gennaio saranno dieci, ma  hai avuto una vita più avventurosa e movimentata della mia.
Non fraintendermi, amica mia: non voglio dire che ti invidio o che sarei stato pronto a fare ciò che hai fatto...no, queste baggianate lasciamole ai bipedi: che ci si sciacquino la coscienza e si riempiano la bocca di aria fritta.
Io ti ammiro perchè ho la consapevolezza che tu hai fatto quello che sentivi giusto per colui che avevi scelto di amare, di seguire, di aiutare, di difendere, di servire, di ascoltare e di rispettare perchè lui ti rispettava, aveva fiducia in te, contava sul tuo istinto affinchè lui e gli altri vostri colleghi potessero sventare e scampare ogni pericolo disseminato sul vostro cammino, così come su quello degli innocenti che avete scelto di proteggere e servire, da menti malvage e violente e sprezzanti tanto dell'amore quanto della vita.
Io sono solo un cane da cortile, in un villaggio di campagna dove arrivano, per fortuna, soltanto gli echi della cattiveria dei bipedi per i propri simili; anche io, però, se fosse giunta la mia ora, avrei fatto di tutto affinchè l'ultima luce presa dai miei occhi fosse quella che disegnava il mio bipede: allora, io sono solo stato più fortunato di te e ne ho incontrato uno che ha trovato, al posto mio, le parole giuste per rendere omaggio a un coraggioso agente della Police Nationale de France.
 

(c) 2015 testo di Leone da Lomello, cane da cortile (trascrizione di Claudio Montini)
(c) 2015 foto Police Nationale France / google images database / twitter profile Police Nationale
(c) 2014 Orazio Nullo foto di Leone    

mercoledì 18 novembre 2015

Il diritto di sognare

IL COMPITO DELL'INTELLETTUALE NEL TERZO MILLENNIO

 di Claudio Montini


Rivendico il diritto di sognare, di scrivere e parlare ma, più di ogni altra cosa, di pensare con la mia testa e scegliere ciò che più mi aggrada siano essi vestiti o appetiti fisiologici; rivendico il diritto di cantare e di ridere e di gridare rincorrendo un pallone; rivendico il diritto di amare il mio prossimo come me stesso, specialmente se è carino, gentile, intelligente e dell'altro sesso.
Intendiamoci: se qualcuno non disdegnasse o privilegiasse intrattenersi in corrispondenze d'amorosi sensi con membri a sè simili....beh sono fatti o affari suoi (per evitare quella paroletta con due zeta, opportunamente declinata al plurale): badi bene d'astenersi dal bussare alla porta del mio convento!!
Appartengo all'ordine dei Cultori della Naturale Differenza, di coloro che godono ancora soltanto nell'attrazione dei poli opposti, quand'anche non necessariamente finalizzata all'annullamento di sè che genera una vita nuova.
Mi sarà obiettato che il piacere, così come l'amore, non sia appannaggio solo del connubio ancestrale di Marte e Venere, che è un meccanismo cerebrale oltre che ormonale, che anche nelle deviazioni dalla rotta che porta al loro incontro si rilevano le stesse energie e le stesse forze: ma nessun illuminato o trasgressivo esteta ha mai risolto l'enigma e spiegato come mai, per la perpetuazione del mondo e delle vite e persino della sapienza, siano indispensabili un trasmittente e un ricevente, qualcuno che accolga e qualcuno che doni, qualcuno che parli e qualcuno che abbia voglia di ascoltare, senza timori e senza coercizioni.
Per questo rivendico il diritto, a nome di bambini e giovani e adulti maturi e anziani, di sognare un mondo libero e bello in cui la libertà dell'uno finisca dove comincia quella dell'altro: perchè siamo tutti uguali animali a sangue caldo ricchi di immaginazione ma non di verità assolute o migliori o infallibili, perchè siamo fratelli che il Padre Celeste Dai Tanti Nomi vorrebbe vedere più spesso abbracciati piuttosto che assassinati.

(c) 2015 Testo di Claudio Montini
(c) 2014 Foto di Augusta Belloni "La vita è sogno"  

martedì 17 novembre 2015

da CAMERE AMMOBILIATE PER VIAGGIATORI OCCASIONALI ed. Youcanprint 2015

Auguri ad una figlia

di Claudio Montini
Benvenuta figlia mia!
Lunga vita e prosperità a te, alla mamma e alla nonna: a tutte le donne speciali che hai intorno e ti accompagneranno nutrendoti, proteggendoti, curandoti, istruendoti e correggendoti se necessario; asciugheranno le tue lacrime e rideranno insieme a te, canteranno vecchie canzoni e inventeranno poesie per i tuoi compleanni.
Come fa tua nonna, insegnandoti a fare la pastafrolla o i biscotti: le sue rime, le sue carezze, la sua tenerezza non ti lasceranno mai come il profumo che si spande dal forno per tutta casa quando sono pronti, dolci o pane che siano. Un giorno lontano, come il nonno e come tutti del resto, anche lei dovrà partire per un lungo viaggio per dimorare in una stanza vicina dove non puoi entrare, perchè quaggiù non la si può trovare nè vedere.
Non temere, le sue poesie canteranno per lei ogni volta che le leggerai e tu la potrai ancora sentire vicina, sarà lì a sfiorarti con una carezza che non avrà più paura del tempo che passa. 
Sii felice, sii te stessa, sii sincera: la vita è una ruota di giostra che gira e ad ogni giro insegna una nuova canzone.
Lascia che ballino e cantino la tua canzone solo se non ti impediranno di cantare, di vedere, di ballare, di gioire, di vivere come ti sembrerà più giusto.
Perchè se anche il figlio di Dio ci ha lasciati liberi di scegliere se seguirlo o lasciarlo andare, nessun figlio dell'uomo dovrà importi niente contro la tua volontà: nemmeno in nome dell'amore, altrimenti sarebbe un bieco ricatto.
Nulla si crea e nulla si distrugge, ma anche nulla si compra e nulla si possiede: l'intelligenza di cui dovremmo essere tutti dotati ci dovrebbe indurre a scegliere, a tollerare, a condividere e a lasciare andare al proprio destino il sordo peggiore, quello che non vuole ascoltare.
Benvenuta figlia mia: ti prometto soltanto di aiutarti a vivere meglio di me, domani si vedrà insieme.

 (c) 2015 Testo Claudio Montini
(c) 2015 Immagine Orazio Nullo e Augusta Belloni

lunedì 16 novembre 2015

Adieu Valeria...et a tout les innocents assassinè dans Paris...



















Per Valeria Solesin e tutti gli altri innocenti assassinati in Parigi da Orazio e Claudio, con La Jena Sabauda e tutta la redazione di Radio Patela Magazine.

(c) 2015 Immagine di Orazio Nullo  "Sorrow for Paris"

domenica 15 novembre 2015

Timeout for relax

Il magico mondo di Claudio

Prendiamoci una pausa da tutto questo dolore e da queste brutture; prendiamoci una pausa anche da noi stessi e tiriamo fuori dai cassetti qualche sogno e un pacchetto di vecchie fotografie, sbiadite o sgranate dall'ingiuria irriverente del tempo che deteriora i sali d'argento e la carta fotografica: sono certo che un sorriso, una lacrimuccia e un sospiro o una preghiera per chi non c'è più salgono spontaneamente alle labbra di chiunque sappia cosa vuol dire amore.
Siete i benvenuti nel mio mondo, il magico mondo di Claudio, che domani si arricchirà di nuovi villaggi, di nuove stanze o di nuovi capitoli: chi lo sa?
Chi vivrà, vedrà: a me basta sapere che ricorderà.

Claudio Montini



(c) 2015 testo di Claudio Montini
(c) 2015 video di Orazio Nullo e Claudio Montini

sabato 14 novembre 2015

Paris, 13 novèmbre 2015


 Un moment de fraternitè pour defendre égalité et lìbertè


di Claudio Montini

Avevo scritto una poesia ai tempi dell'attentato alla redazione di Carlie Hebdo; non pensavo, non immaginavo, non mi sognavo nemmeno lontanamente di doverla tirare fuori ancora...
A colazione, stamattina, ho inzuppato le fette biscottate col caffelatte e le notizie drammatiche, frammentarie e scarne, che dalla capitale francese venivano rimbalzate, ripetute a pappagallo, raffazzonate replicando ad anello immagini incomprensibili e interviste della televisione francese, tradotte in simultanea con una concitazione degna del peggior cinegiornale che si cimentasse nel racconto di Pearl Harbour: se non ci credete, andatevi a rivedere il discorso di François Hollande alla nazione in originale e poi con la simultanea mandata da RaiNews 24.
Il presidente transalpino, con voce piana, pacata, calma, ma ferma e decisa parlava ai francesi, tutti i francesi nessuno escluso di ciò, che era accaduto e di quanto era stato disposto nell'immediato come la cancellazione del trattato di Schengen (sebbene avesse parlato di chiusura delle frontiere) e l'innalzamento del livello di allerta per le forze di sicurezza, poliziotti o gendarmi o militari o agenti dei servizi segreti che fossero ( per la cronaca, level A rouge: stato di emergenza nazionale che dal 1944 non veniva più dichiarato...!).
Parlava e ha parlato alla Francia, ci tengo a sottolinearlo, perchè la Francia ha ben presente il suo ruolo e le sue responsabilità ed è pronta a farsene carico fino in fondo, senza paura: per tutta la sua storia e per la filosofia del vivere moderno e occidentale di cui, piaccia o non piaccia, è stata madre e modello.
Ha concluso il suo discorso con un "Vive la Republique, vive la France!" che avrà fatto forse sussultare Charles De Gaulle nella tomba, mentre la traduttrice di Rainews24 rinfoderava la venatura isterica che aveva messo nel seguirne le parole e renderle nell'idioma cisalpino.
A proposito di connazionali cisalpini, a parte le dirette fiume dei telegiornali e la pessima scelta di Canale 5 di mandare in onda Pomeriggio Cinque condotto da Barbara d'Urso (per ragioni sicuramente legate ai contratti pubblicitari che foraggiano il rotocalco pomeridiano) a coprire un'avvenimento del genere, a parte qualche pessimo titolo di prima pagina, a parte qualche poveraccio presenzialista specialista sparo della banalità (per evitare di usare quella paroletta con due zeta) senza prendere la mira, a parte la consueta attitudine allo sciacallaggio e al terrorismo mediatico (andando a sfruculiare parenti di potenziali vittime italiche o a rimandare immagini di macerie o fori di proiettile), tutto sommato, ci si è limitati alle solite dichiarazioni di circostanza zeppe di retorica o al cambio della propria immagine del profilo sui social, aggiungendo in trasparenza o in vivo un tricolore di Marianna.
Qualcuno ha provato anche a scrivere in francese, a condividere l'immagine della Tour Eiffel inscritta nel simbolo della pace: tutto splendidamente inutile, come le mie parole e la poesia che trascrivo di seguito e il dipinto di Orazio Nullo che accompagna questo articolo.   

Alza lo sguardo talebano
guarda cosa stringo in mano
E' una matita o una biro,
non fermerai il mio pensiero.
Non soffocherai il mio respiro:
Io penso e rido e ne sono fiero.
Se Dio è grande ed è amore
Non ha bisogno di sparare,
Non ha bisogno di ammazzare,
Non ha bisogno di violentare,
Per farsi rispettare e adorare.




(c) 2015 Testi di Claudio Montini
(c) 2015 Immagine " Rush hour" di Orazio Nullo

mercoledì 11 novembre 2015

...ho trovato delle parole e le ho mescolate!

Grand Slam - Orazio Nullo - 2015
Che cosa chiedi alla fortuna,
che non chiederesti alla luna?
Se non trovi una risposta,
Se chiedi sempre quanto costa,  
prova a immaginare
quale sia il colore
che domina nel cuore,
ma smetti di ignorare
l'arcobaleno da scalare.
Lassù, oltre le nuvole,
c'è il regno delle favole.
Si confondono i confini
e si dividono gli uomini
in colonne alla lavagna,
c'è sempre chi s'impegna
a contare buoni e cattivi
Allora, chiedi al sole e alla luna
Quale strada ha preso la fortuna,
per poterla ancora rincorrere                      
e averla tra le dita da stringere,
prima che la pazienza sia esaurita
e si perda interesse per la vita.

                                               
(c) 2015 testo di Claudio Montini
(c) 2015 Immagine di Orazio Nullo 

giovedì 5 novembre 2015

mercoledì 4 novembre 2015

Festa dell'Unità Nazionale d'Italia (e delle Forze Armate)





































FESTA DELL'UNITA'  DELLA PATRIA
(E DELLE FORZE ARMATE)

Ricordiamoci anche di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, traditi dai loro comandanti nell'esercizio del dovere e del loro mestiere.  

Dimenticati dai politici che sanno fare la guerra al male solo a parole ma, spesso alle nostre e loro spalle, con quest'ultimo scendono lautamente a patti.
Claudio Montini

(c) 2015 immagine di Orazio Nullo 

Messina e l'isola che non c'è

La capitale dell'isola che non c'è


di Claudio Montini

Da dieci giorni c'è una parte d'Italia, continente europeo, occidente industrializzato e presuntuosamente moderno ed emancipato che si trova a patire i disagi della mancanza di acqua potabile come se fosse Bangui nella Repubblica Centrafricana, da anni tormentato da una dimenticata guerra civile e dalla povertà lasciata dal colonialismo becero del XX secolo.
Messina è senza acqua potabile da dieci giorni a causa di una frana che ha spezzato la condotta dell'acquedotto, quello nuovo, che attraversa le colline alle sue spalle; si è ovviato ai disagi con le autobotti, con una nave cisterna, con le scorte che tutte le abitazioni hanno sopra i tetti da sempre (indispensabili nei mesi estivi); ora, dopo dieci giorni (perdonatemi se lo sottolineo, ma mi sembra inconcepibile nel terzo millennio per un Paese che si vanta di stare nel novero dei paesi industrializzati), è finalmente scesa in campo la Protezione Civile Nazionale: ma una nuova frana ha vanificato gli sforzi dei tecnici che avevano ripristinato la conduttura e, pare, che si ripristinerà il vecchio acquedotto che sembra avere resistito meglio alle ingiurie del maltempo (abbondanti sono state le piogge nella zona e nella vicina Calabria si sono registrati livelli di precipitazioni, in due giorni, pari a quelli di nove mesi) e degli anni di servizio trascorsi.
Eppure nei giornali e nei telegiornali e persino nei giornali radio, della drammatica situazione che calabresi e siciliani flagellati, ugualmente dalla pioggia e ugualmente cittadini italiani come lo sono liguri e lombardi e veneti, non v'è traccia o al più è riservato uno spazio marginale nonostante illustri figli di quelle terre abbiano provato a destare l'attenzione.
I mezzi di comunicazione di massa, che da tempo hanno abdicato al loro ruolo di informare optando per un pecoronesco e pecoreccio ruolo di contenitori di pubblicità, a favore di prodotti industriali e satrapi e furbetti e arrivisti vari ed eventuali, hanno serenamente ignorato la faccenda e le sue ignomignose implicazioni privilegiando la pagliacciata capitolina e i mal di pancia del Partito Democratico, le balle governative sulla ripresa e l'occupazione, il revanscismo libico (hanno scambiato due pattugliatori della marina militare per pescherecci da sequestrare a scopo di estorsione: ma i nostri marinai hanno fatto fischiare proiettili alle loro orecchie facendoli battere in ritirata con le pinne tra le gambe), le manovre oscure nelle segrete stanze vaticane per fare fuori Papa Francesco.
Così Messina è diventata la capitale dell'isola che non c'è, un'invenzione, un gioco di parole da relegare in cronaca locale e non la spia di una situazione insostenibile nel terzo millennio, di una cattiva politica amministrativa e dell'ennesima presa in giro di una classe dirigente che si accontenta del fascino oscuro del potere e del profitto che se ne può trarre.
I siciliani e gli italiani, in proporzione, hanno una grande pazienza e una grande capacità di adattamento: ma non durerà a lungo.
Non vogliamo cattedrali nel deserto: ci basta una strada ben fatta e un tetto sicuro sulla testa, ci basta un lavoro per campare dignitosamente e uno stato che non ci faccia avere paura nè della nostra stessa ombra nè di ogni cosa che il cielo possa scaricarci addosso
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(c) 2015 testo Claudio Montini
(c) 2015 immagine Orazio Nullo "Nowhere Island"

lunedì 2 novembre 2015

Expo 2015 è terminato: si sarà accorto che non c'ero?

RIFLESSIONI DEL DOPO EXPO 2015






di Claudio Montini 


Sabato trentuno ottobre duemilaquindici, celebrato dal Signor Presidente della Repubblica Italiana, Milano e il mondo hanno assistito alla chiusura della fiera alimentare universale in un quartiere nuovo di zecca, nella capitale morale d'Italia, in cui ha trionfato l'inventiva architettonica e urbanistica e tecnologica.
Tutti a farsi i complimenti, a dirsi felici e gratificati dalla ricchezza umana guadagnata durante i sei mesi della manifestazione; tutti a sbandierare a destra e a manca cifre iperboliche di affluenza, di persone in coda per entrare in qualche padiglione, di pasti e alimenti esotici distribuiti senza sosta; tutti a lodare l'ordine e la pazienza di spettatori e lavoratori lodando l'estro e la tenacia che, talvolta anche gli eredi di Dante e Cristoforo Colombo, hanno saputo sfoderare alla faccia dei propri politici, dirigenti, intellettuali prezzolati che hanno fatto della polemica basata su EXPO2015 per farsi pubblicità e darsi un risalto che, le proprie effimere qualità, non avrebbero garantito loro.
Chi doveva guadagnare, ha guadagnato: non temete! Chi poteva venire a vedre il putiferio di tecnologia e costruzioni e manufatti umani frutto di ingengnosi e cervellotici geni della carta e della matita, lo ha fatto nonostante un costo non indifferente da affrontare: si partiva da oltre trenta euro a persona giornalieri... Pertanto, una famiglia di quattro persone doveva sborsare 120 euro al netto della ristorazione da consumare sul posto: per un giorno lungo il decumano poteva volatilizzarsi una cifra utile a coprire buona parte di un soggiorno in una qualsiasi località di villeggiatura, oppure pari ad almeno metà di uno stipendio da operaio di basso livello o un sussidio di disoccupazione o di cassa integrazione.
Perchè le statistiche sono bugiarde, rispetto alla realtà che ciascuno vive sulla sua pelle, me compreso: c'è molta gente che non supera i mille euro al mese e deve comunque pagare bollette e campare.
Dunque, c'è un sacco di gente che non a potuto esserci a EXPO2015 perchè la crisi e la stagnazione eonomica, in tutto simile a quella greca, non ha lasciato loro scampo, non a dato loro la possibilità di sperperare per svagarsi dalle proprie pene quotidiane, non ha lasciato più nemmeno la speranza di sperare in un futuro migliore: costretta com'è, questa gente, a inventarsi un domani giorno per giorno. 
Ora che la manifestazione è finita, ora che si inizierà a smantellare quel gioiello di design e urbanistica futurista, qualcuno si accorgerà di chi non c'era ed è rimasto fuori?
Qualcuno proverà, almeno, a interrogarsi sui suoi problemi provando a elaborare risposte e soluzioni pratiche?
Ai posteri l'ardua sentenza....

(c) 2015 Testo di Claudio Montini
(c) 2015 Foto Google Images Database "L'albero della vita"