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venerdì 27 novembre 2015

La via dei libri indipendenti

 La via dei libri (e dei librai) indipendenti



di Claudio Montini 



Una libreria che riapre è una grande notizia, già da sola perchè è l'ennesimo pernacchio ai luoghi comuni che fanno parte del mondo intelletuale e giornalistico italiano.
Peccato che sia comparsa solo nell'edizione on line del mensile "Il libraio": un popolo accusato spesso dai mass media, che hanno il nefasto merito di dare voce e visibilità a chi dovrebbe smettere di dare fiato alla bocca a cervello non inserito, che ha ancora in sè gli anticorpi votati alla lotta contro l'ignoranza tanto da generare tali capitani coraggiosi, meritava che si mostrasse rispetto e interesse per questa piccola medaglietta che si è appuntato sul bavero della sua sdrucita giacca.
Si sa che i tempi, economicamente parlando, sono quelli che sono; che c'è la crisi e che la tecnologia che hanno gli altri (ma chi?) noi ce la sognamo; che fanno tutti fatica ad arrivare a fine mese e bisogna tagliare i generi voluttuari (e il libro è proprio quello) e via così cantando la solita trita litania del lamento cronico: ma un'uomo che riapre la sua libreria indipendente e la chiama UTOPIA, a Milano, (non a Londra dove sir Thomas More, Tommaso Moro, scrisse proprio UTOPIA e lì perse la testa per le sue idee o a Leeuwen dove Erasmo da Rotterdam, quello dell'Elogio della follia, insegnò alla locale università in cui secoli dopo nacque il progetto di scambio di studenti che porta il suo nome) e per giunta intraprende anche la professione di editore indipendente, egli merita più di un riconoscimento e la gratitudine di coloro che affideranno ai suoi tipi le proprie aspirazioni letterarie.
Dopo trent'anni di berlusconismo, di becero romaladronismo, di bizantinismi di D'Alemiana memoria oltre all'anestetico televisivo a base di pagliacci pagati per essere reclusi in una gabbia dorata, pagati per litigare e fare confusione, pagati per alimentare la paura e uccidere la speranza senza proiettili o esplosivo ma solo con le parole, trovare in questo bailamme qualcuno che pensa ancora con la propria testa e vuole leggere e vedere con i propri occhi e decidere cosa sia bene o cosa sia male senza farselo dettare dalla moda o dal potente del momento e un fatto che riconcilia con il genere umano e con gli italiani.
Ma non è da solo questo capitano coraggioso: anche la provincia di Pavia, la tanto sottovalutata e vituperata provincia, può vantare numerose librerie indipendenti che si dannano l'anima per sopravvivere e organizzano incontri con gli autori, grandi e piccoli, e partecipano a kermesse librarie locali nel ruolo di libreria sul campo durante la manifestazione e si fanno, anzi si sono fatte, case editrici indipendenti e scelgono con cura ciò che vogliono pubblicare perchè credono in ciò che leggono.
Una di queste è la LIBRERIA TICINUM di Voghera (PV) che editrice lo è da almeno due anni e, a detta di Elisabetta Balduzzi e Guido Conti che ne sono le anime e i promotori, quella è la strada da percorrere per garantire al libraio indipendente un'ancora di salvezza e una dignitosa esistenza.

(c) 2015 testo di Claudio Montini
(c) 2012 foto Marie Montard  "Rue des Livres"  ((acomearte.blogspot.com/google images database) 

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