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mercoledì 18 novembre 2015

Il diritto di sognare

IL COMPITO DELL'INTELLETTUALE NEL TERZO MILLENNIO

 di Claudio Montini


Rivendico il diritto di sognare, di scrivere e parlare ma, più di ogni altra cosa, di pensare con la mia testa e scegliere ciò che più mi aggrada siano essi vestiti o appetiti fisiologici; rivendico il diritto di cantare e di ridere e di gridare rincorrendo un pallone; rivendico il diritto di amare il mio prossimo come me stesso, specialmente se è carino, gentile, intelligente e dell'altro sesso.
Intendiamoci: se qualcuno non disdegnasse o privilegiasse intrattenersi in corrispondenze d'amorosi sensi con membri a sè simili....beh sono fatti o affari suoi (per evitare quella paroletta con due zeta, opportunamente declinata al plurale): badi bene d'astenersi dal bussare alla porta del mio convento!!
Appartengo all'ordine dei Cultori della Naturale Differenza, di coloro che godono ancora soltanto nell'attrazione dei poli opposti, quand'anche non necessariamente finalizzata all'annullamento di sè che genera una vita nuova.
Mi sarà obiettato che il piacere, così come l'amore, non sia appannaggio solo del connubio ancestrale di Marte e Venere, che è un meccanismo cerebrale oltre che ormonale, che anche nelle deviazioni dalla rotta che porta al loro incontro si rilevano le stesse energie e le stesse forze: ma nessun illuminato o trasgressivo esteta ha mai risolto l'enigma e spiegato come mai, per la perpetuazione del mondo e delle vite e persino della sapienza, siano indispensabili un trasmittente e un ricevente, qualcuno che accolga e qualcuno che doni, qualcuno che parli e qualcuno che abbia voglia di ascoltare, senza timori e senza coercizioni.
Per questo rivendico il diritto, a nome di bambini e giovani e adulti maturi e anziani, di sognare un mondo libero e bello in cui la libertà dell'uno finisca dove comincia quella dell'altro: perchè siamo tutti uguali animali a sangue caldo ricchi di immaginazione ma non di verità assolute o migliori o infallibili, perchè siamo fratelli che il Padre Celeste Dai Tanti Nomi vorrebbe vedere più spesso abbracciati piuttosto che assassinati.

(c) 2015 Testo di Claudio Montini
(c) 2014 Foto di Augusta Belloni "La vita è sogno"  

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