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giovedì 21 giugno 2018

Il crepuscolo di un continente

Evanescenza europea
di Claudio Montini

Mi piace la televisione e mi piace anche la radio, sebbene chi mi vede per la prima volta sia portato a pensare che il mio amore sia riservato al frigorifero e alla credenza...data la mia atavica esosa corpulenza. A tavola, spesso e volentieri, non conosco affatto il significato della parola continenza tanto caro ai confessori pre e post conciliari, i quali la raccomandavano dal pulpito e la smentivano nelle penombre delle croci e delle cupole e degli altari. Dando credito ad alcune recenti inchieste giornalistiche e a eclatanti fatti di cronaca occorsi proprio a rappresentanti del clero e loro subalterni o colleghi, pare che la pratica clinica di cui dicevo poc'anzi non sia mai decaduta: una mano lava l'altra e tutte e due lavano la faccia, come pensò anche il governatore della provincia giudaica dell'Impero Romano, Ponzio Pilato, giusto un paio di millenni fa. Anche lui diede la parola al popolo per prendere una decisione: e il popolo cascò nel tranello con mani e piedi, felice soltanto di aver udito ciò che non aveva il coraggio di urlare. Col senno di poi, o meglio, guardando a come siamo messi noi al giorno d'oggi, accettarono la morte di un innocente latore di un messaggio tanto pazzesco quanto semplice ed innocuo pur di vedere esorcizzata la propria paura, la propria insicurezza, la propria sfiducia nelle istituzioni, nella giustizia, nel potere dell'ordine costituito. Si contentarono della sofferenza e della morte di uno per non pensare, solo per un brevissimo lasso di tempo, alla fame e alla povertà e alla oppressione di cui erano vittime da secoli oltre che alla nostalgia di una età dell'oro, dei fiumi di latte e miele che ormai appartenevano al mito e alla notte dei tempi. E' quello che accade nel Vecchio Continente, stritolato dagli altri quattro che non si danno arie di grandezza e nobiltà per monumenti erosi dal tempo o tele annerite dalla polvere e non sono in grado di ricostruire ciò che la natura, per dispetto o giusta punizione alla nostra presunzione, ha distrutto perdendosi in altisonanti discorsi e parate contrite in visita alle macerie e ai campi profughi in cui sono relegati cittadini e non esuli migranti da guerre e carestie. Negli altri quattro angoli del mondo si bada a riempire le tasche e le ciotole dell'oggi per conquistare, domani, con merci e materie anche buone ma a basso costo, il mercato e il territorio e le infrastrutture dei colonizzatori sconfitti dalla seconda metà del secolo breve. L'Europa, che non esiste e non è mai esistita, allora credeva di avere vinto una battaglia: oggi non vuole ammettere che aveva già cominciato a perdere la guerra che sta mettendo a nudo tutti i suoi difetti e che la farà tramontare.
© 2018 Testo di Claudio Montini
© 2017 Immagine di Orazio Nullo "Money never sleeps"

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