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domenica 12 novembre 2017

Dalla cambusa di Zio Propano: crema di gorgonzola

CREMA DI GORGONZOLA

di Zio Propano

Non è una ricetta per allergici al lattosio o per chi considera il formaggio così come Dracula vede l'aglio o il sorgere del sole; se siete alla ricerca di una terza via per il condimento della pasta o degli gnocchi, dopo pesto ligure e passata di pomodoro, vi suggerisco di provare con il principe italiano dei formaggi erborinati: il gorgonzola giovane o cremoso o dolce che dir si voglia. E' una preparazione apparentemente semplice ma la materia prima, pur accattivante e deliziosa, esige cura, pazienza e attenzione perchè se si attacca al fondo del tegame (o del pentolino), voi vi attaccate al tram e dovrete condire la vostra pasta (o gli gnocchi) con qualcos'altro. Intanto ecco la lista della spesa:
  • 150 grammi di gorgonzola dolce (o cremoso o giovane)
  • 30 grammi di burro (una fettina, insomma...)
  • mezzo bicchiere di latte (intero o parzialmente scremato: non c'è problema; quanto al bicchiere, uno da vino o da acqua da tavola non tanto grande andrà benone)
Versate il latte in un pentolino con coperchio, proprio uno di quelli piccoli che mamme e nonne istintivamente adopererebbero per fare il sugo o due porzioni di pastina in brodo, e mettetelo sul fornello più piccolo del piano di cottura a fuoco modesto; unite il burro e coprite con il coperchio. Nel frattempo potete anche preparare l'acqua per la pasta e iniziare a scaldarla per poi salarla; riducete a cubetti il gorgonzola (esistono in commercio comode vaschette contenenti un sedicesimo di forma di gorgonzola, 300 grammi circa: basta tagliare a metà, togliere la corteccia se è il caso e lavorare di coltello) che va unito al latte e al burro, che nel frattempo si sarà sciolto, e mescolato con un cucchiaio di legno di tanto in tanto, quando vi viene la curiosità di vedere se il formaggio davvero si scioglie e il latte non prende il bollore e scappa (ma dove volete che vada, senza soldi e documenti, se mantenete il fuoco basso, mite e costante?) Nel giro di una decina di minuti, giusto il tempo perchè l'acqua salata si metta a bollire e la pasta si cuocia o gli gnocchi vengano a galla, si creerà una crema densa e viscosa in cui affioreranno le parti erborinate caratteristiche del gorgonzola e si spanderà, ulteriormente addolcito e reso delicato, il suo inconfondibile aroma. La Jena Sabauda ed io l'abbiamo sperimentato con gli gnocchi di patate e, se di primo acchito nella zuppiera questi parevano galleggiare, una volta serviti nei rispettivi tre piatti (e secondo voi il cane Leone rimaneva a bocca asciutta? Non sia mai...!) hanno fatto una bella figura e sono spariti velocemente, non con la forchetta ma col cucchiaio, però senza darmi il tempo di prendermi una foto ricordo: in compenso ho preso il pane e spazzolato quel che rimaneva della crema, seguito a ruota dalla Jena che è rimasta piacevolmente sorpresa. A Leone il pane non è servito: ci hanno pensato Simbad e Nuvolino (i due gatti) ad occuparsene mentre lui abbaiava, come di consueto, al portalettere.

© 2017 Testo e ricetta di Claudio Montini
© 2016 Foto di Orazio Nullo



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