C'è chi sogna con le parole
di Claudio Montini
A volte mi prende un desiderio spasmodico di fissare sulla carta i miei pensieri, come se dovessi lasciare una traccia di me prima di dissolvermi e tornare polvere alla polvere. Se dispongo di carta e penna o matita a portata di mano, lascio che il foglio si riempia di appunti e di sgorbi e di scarabocchi senza esercitare alcun controllo, se non quello linguistico e grammaticale: è notoria la mia pessima calligrafia, nonostante sin dall'adolescenza abbia tentato di adottare (o meglio, imitare) un corsivo tipografico in luogo del corsivo a mano libera che mi è stato insegnato alle scuole elementari, nella speranza di migliorare la mia velocità nel prendere appunti durante le lezioni, al liceo. Invidiavo le amiche e gli amici che frequentavano gli istituti tecnici e professionali per il commercio, poichè al primo anno avevano come materia la stenografia e, a detta loro, era piuttosto utile anche per quello scopo (oltre a tenere alta la media dei voti...). Poi la vita ha preso altre strade e ho dovuto percorrerle mio malgrado: i problemi sono diventati altri e spesso avulsi dalla scrittura a mano; fortunatamente la tecnologia si è evoluta a velocità prossima a quella della luce e la videoscrittura ha concesso a maldestri come me di salvare tutti quei sogni fatti di parole che, vai a sapere come, girano nell'aria e finiscono nel fare il nido nella testa di rustici poeti affascinati dalla natura che li circonda. Ecco, per esempio, cosa bolliva e vorticava nella mia scatola cranica in questi giorni e oggi si è materializzato.
Che cosa posso dire di nuovo riguardo alle nuvole?
Vagabonde misteriose e mutanti sospese nella volta
che sovrasta le nostre teste, infinitesimali all'universo,
certo, ma capaci di immaginarlo e contenerlo in sè.
Prigioniere o figlie ribelli del vento che le plasma,
le chiama, le ammassa e le disperde senza posa
così come lo sconosciuto che abbracciamo al buio
in un valzer che chiamiamo vita e giammai destino
(c) 2017 Testi di Claudio Montini
(c) 2017 Foto di Claudio Montini
"Ma loro non si disperdono inutilmente
RispondiEliminaperché hanno un programma, una meta,
forse un viaggio che le trasforma e le ripiega
senza sosta in quella danza, prima docili ed arrendevoli
poi vorticose e leggere...
infine scure, umide, minacciose.
Svuotate ed arrendevoli quando hanno dato tutto.
Sono sempre lì a continuare il loro cammino
giocando col tempo e lo spazio;
donano e noi neanche le consideriamo.
Vigliacchi viventi del mondo.
Vorrei poterle conoscere
ed esprimere loro la mia graditudine che mai svanirà."
Spero ti piaccia e se così non fosse ti dico grazie,
mi sono davvero divertita.
Abbraccio e buona giornata.
Perfetta! Meravigliosa! Unica! Bravissima Pia!!
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
EliminaCaspiterina...grazie. Felice che ti sia piaciuta.
EliminaNon è nulla di che e ti abbraccio.
Alla prossima se vuoi, ciao!