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mercoledì 31 maggio 2017

In fondo al mese di maggio...

...Non c'è rosa senza spine!

di Claudio Montini

Siamo giunti alla fine del mese di maggio, il mese delle rose e degli sposi, della Beata Vergine Maria madre di Gesù per i cattolici e della festa dei lavoratori per quei laici (pochini pochini) aggrappati a una vecchia canzone e a ideali di uguaglianza sociale e libertà globale. In questo pazzo mondo che, imperterrito, seguita a farsi del male e a prendersi in giro insultando l'intelligenza delle scimmie nude che lo popolano, dandosi arie da dominatori dell'universo, abbiamo scoperto che aveva ragione da vendere (e sapeva venderla parecchio bene) Andy Warhol quando sosteneva che la televisione regalerà a tutti la chance di essere famosi, per almeno quindici minuti. Però, questo è vero solo per coloro che possono permettersi una televisione e concedersi il tempo di guardare quanto essa porta nelle nostre case, nei nostri bar, nei circoli o nei luoghi che abitualmente frequentiamo per evadere dalla routine quotidiana: chi è protagonista o vittima di quegli eventi, chi deve quotidianamente salvare la pelle per arrivare almeno al giorno dopo, chi risparmia anche le briciole e chi spera in un colpo d'ala della fortuna proprio domani o dopo domani o il giorno successivo, chi vende se stesso perchè non ha altro e chi subisce senza avere più lacrime perchè ha perso ogni speranza, come se fosse entrato in un girone infernale, che cosa se ne farà mai di un quarto d'ora di notorietà? Che cosa ricaverà dai cortei e dalle fiaccolate di protesta, dai digiuni e dalle veglie di preghiera, dagli scioperi e dai volantinaggi? Nulla, niente, un bel fico secco, un pugno di mosche, una manciata di sabbia negli occhi, un uragano di aria fritta e una folata di belle parole disperse dal vento come il fumo di certi camini che, oltre settant'anni fa, tutti conoscevano e vedevano e sapevano esistere ma che hanno ignorato pervicacemente finchè la follia che li ha generati non ha, improvvisamente o forse no, cominciato a ingolosirsi delle fette di torta (economica e finanziaria) altrui e ha tentato di eliminare pericolosi e altrettanto voraci concorrenti. Stiamo per ricascarci, stiamo per ripetere le stesse mosse, stiamo per rivivere lo stesso passato perchè non siamo stati capaci di ricordarlo senza acrimonia, senza partigianeria, senza meschinità, senza pusillanimità. Primo Levi si è suicidato perchè aveva capito che non saremmo stati in grado di migliorare: la cosiddetta società dell'era atomica lo sta facendo ingozzandosi di finanza, tecnologia e sostanze variamente stupefacenti.

(c) 2017 testo di Claudio Montini
(c) 2017 immagine di Orazio Nullo "Boomerang"

mercoledì 24 maggio 2017

Costituzione della Repubblica Italiana - Articolo 19

ARTICOLO 19


Tutti hanno il diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purchè non si tratti di riti contrari al buon costume.

Testo tratto da "Costituzione della Repubblica Italiana" ed. 2011 distribuita da "La Provincia pavese" con il numero del 17 marzo 2011 festa dell'unità nazionale, della costituzione, dell'inno e della bandiera.
(c) 2016 Immagine Orazio Nullo "Cathedral on the sea" - Atelier des pixels collection

martedì 23 maggio 2017

Buone vibrazioni a Semiana Jazz 2017!

C'è vita in Lomellina: Semiana Jazz numero 10!!
di Claudio Montini


Un ardito manipolo di appassionati di musica jazz, da dieci anni, organizza un festival musicale in un villaggio con dignità di comune della profonda provincia italiana: un record sotto ogni punto di vista, poichè fa della semplicità la sua arma vincente a cominciare dal manifesto che lo pubblicizza, come potete vedere alla foto. Anche nel 2017, a partire da venerdì 26 maggio, il Comune di Semiana accoglierà spettatori e curiosi presso il Parco Comunale di via Vittorio Veneto n. 18 per offrire loro quattro serate di musica jazz con altrettante formazioni che vanno dal trio al quintetto. Semiana è un piccolo comune assediato dalle risaie e collocato tra il torrente Agogna e il fiume Po, nel tratto in cui quest'ultimo segna il confine tra la Lomellina sudoccidentale e il dirimpettaio Basso Monferrato, a vocazione prettamente agricola e perciò svuotato nel corso della seconda parte del "Secolo Breve" (il XX per intenderci) dalla meccanizzazione agricola e dalla industrializzazione italicamente disordinata. Chi è rimasto, oppure vi è approdato, non si è giustamente rassegnato al destino di paese dormitorio, appellandosi al famoso detto pavese per cui a fare come gli altri si è sempre in tempo: ha cercato di produrre un evento, inedito forse nel 2008 e tuttora insolito per queste latitudini, che rompesse gli schemi e gli stereotipi con cui si pensa alla campagna lontana dai grossi centri e dalle attrattive turistiche classiche, quali colline o castelli o musei. Ha cercato qualcosa che fosse universale, come solo il linguaggio musicale sa essere, con un solido e variegato retroterra culturale ma che fosse anche alla mano e di facile fruibilità, qualcosa che non si limitasse alla sagra di partito o al ballo sociale: ha cercato e trovato, dal momento che siamo giunti alla decima edizione, una formula che stanasse gli appassionati della musica suonata dal vivo, con sudore, fatica, passione, competenza e conoscenza dello strumento e delle innumerevoli sfumature dai nomi impossibili e dalle formule articolatissime che possono popolare un pentagramma trasformandosi in emozioni e buone vibrazioni. Dunque, a partire dalle 21:15 di venerdì 26 maggio, il trio di Luigi Tessarello (chitarra) con Alberto Gurrisi (organo Hammond) e il supporto ritmico di Enzo Zirilli (batteria) aprirà la stagione 2017 di Semiana Jazz; alla stessa ora ma il 2 giugno (venerdì) sarà la volta del quartetto guidato dal chitarrista Giampiero Spina, coadiuvato da Luca Gusella al vibrafono, Tito Mangialajo al contrabbasso e Massimo Pintori alla batteria; sempre al Parco comunale di via Vittorio Veneto, sempre alle 21:15, venerdì 9 giugno si prosegue con il trio (classico, oserei dire, di un certo periodo del jazz) che vede Giuseppe Vitale al pianoforte con Marco Ricci al contrabbasso e Ruben Bellavia alla batteria; dulcis in fundo, venerdì 16 giugno chiude la rassegna il Moonlight Quintet che vedrà Chiara Perazzolo alla voce, Alfredo Ferrario al clarinetto, Alberto Bonacasa al pianoforte, Roberto Piccolo al contrabbasso e Gianni Cazzola alla batteria. Per chi volesse saperne di più, è possibile inviare una mail al comune di Semiana (PV) (info@comunesemiana.pv.it) oppure visitare la pagina facebook dedicata alla rassegna (Semiana jazz). Vi aspettiamo numerosi in Lomellina: c'è anche tanto altro da vedere e da gustare, oltre che da ascoltare... Sappiamo essere una piacevole sorpresa!

(c) 2017 Testo di Claudio Montini
(c) 2017 Foto da Google Images Database /www.facebook.com/pages/Semiana jazz


mercoledì 17 maggio 2017

Suggerimento per una domenica speciale, dolce e rurale!

Vi aspettiamo, in provincia di Vercelli...


di Anna Maria Tirozzio e Claudio Montini




Val Mastallone...la valle dove ci sono solo cose buone! 

Persino le streghe smettono di preparar pozioni, 

onde sfornar di magici biscotti, 

millanta e millanta porzioni!! 

Suvvia, mettetevi, tosto, in cammino 

per guadagnar il villaggio alpino 

poichè solo colà sarà svelato 

l'arcano dolce che incanta il palato. 

Basterebbe un sacchetto per capire tutto, 

ma immantinente svanirebbe l'effetto: 

sicchè non indugiate e caricate bauli e gerle 

con gioia e senz'affanno, 

affinchè il gustoso prodigio 

v'accompagni per tutto l'anno!!



(c) 2017 Testo di Claudio Montini

(c) 2017 Foto di Anna Maria Tirozzio dal profilo facebook

domenica 14 maggio 2017

♫ Pink Floyd - On The Turning Away [Lyrics]

                                                        On the turning away
From the pale and downtrodden
And the words they say
Which we won't understand
"Don't accept that what's happening
Is just a case of others' suffering
Or you'll find that you're joining in
The turning away"

It's a sin that somehow
Light is changing to shadow
And casting it's shroud
Over all we have known
Unaware how the ranks have grown
Driven on by a heart of stone
We could find that we're all alone
In the dream of the proud

On the wings of the night
As the daytime is stirring
Where the speechless unite
In a silent accord
Using words you will find are strange
And mesmerized as they light the flame
Feel the new wind of change
On the wings of the night

No more turning away
From the weak and the weary
No more turning away
From the coldness inside
Just a world that we all must share
It's not enough just to stand and stare
Is it only a dream that there'll be
No more turning away?

sabato 13 maggio 2017

Nella buona e nella cattiva sorte...

Vedere e pesare le parole...

di Claudio Montini

E' parecchio tempo, rispetto ai miei standard abituali, che non scrivo qualche fesseria tanto per mantenere alta l'attenzione su questo spazio in cui provo a fare quello che più mi piace e che vorrei diventasse la mia professione; la vita, però, è un fiume che va imperterrito al mare senza curarsi di anse o dossi o sifoni o dighe di qualsivoglia genere: siamo ciottoli e tronchi o rami spezzati che la corrente trascina con sè lasciandoci poche opportunità di evitare le botte più dure, lasciandoci soltanto la possibilità di adattarci alla corsa e di sperare di parare i colpi della sfortuna. Il 29 Agosto 2016, Maria Angela, che dal 13 febbraio 1993 condivide la mia sorte, è stata colpita da un devastante ictus cerebrale che le ha tolto la parola e l'uso del lato destro del corpo. Dopo tre mesi di ricovero presso un grande istituto di ricerca neurologica, testuali parole, è stata dimessa perchè non si può stare sei mesi in posto per provare a recuperare qualcosa, senza grossa certezza che il miracolo avvenga; dietro suggerimento dello stesso grosso (a parole) istituto di ricerca convenzionato a vario titolo anche con la facoltà di medicina della locale università, è stata indirizzata in un centro medico specializzato nella riabilitazione neuromotoria, del quale ignoravo l'esistenza, ma che si è rivelato fondamentale affinchè il "miracolo" di un parziale recupero di autonomia funzionale e psicologica avvenisse. Maria Angela non tornerà mai quella di prima, ne sono convinto sin dalle 19:00 del 29 Agosto, quando al pronto soccorso si sono resi conto che non potevano fare altro che affidarla a degli specialisti, basati a nord della tangenziale di Pavia; la Maria Angela che conoscevo è morta quel giorno lì: parimenti, quello stesso giorno (o meglio in quelli successivi al coma indotto da cui ha deciso di uscire, dopo una fibrillazione interatriale e uno shock anafilattico imprevedibile dovuto a un farmaco che aveva sempre abitualmente assunto) è nata una nuova Maria Angela che ancora devo capire, aiutare, conoscere, che è fragile psicologicamente, affranta dalla malevolenza della sorte, disperata per non avere il controllo pieno del proprio corpo e delle sue funzioni. E' una sfida forse immane rispetto alle mie forze, che implicherà una profonda revisione delle mie convinzioni, che richiederà un mutamento genetico della mia personalità: insomma, è una sfida che mi costringerà a rivoluzionare la mia vita intera senza nemmeno avere uno straccio di prova o di indizio che sto facendo la cosa buona e giusta per restituirle un poco di serenità. Dal 2 Maggio 2017, è tornata a casa per decorrenza dei termini di ricovero consentiti dalle leggi vigenti, che ignorano il fatto che certi problemi non si risolvono nei tempi stretti della contabilità burocratica. Ho già capito che non avrò più molto tempo per me e per il mio mondo interiore, ho già abbattuto molti sogni e li ho seppelliti alle mie spalle: spero, soltanto, di avere nervi saldi e pazienza a vagonate per onorare al meglio e nel pieno delle umane possibilità la promessa che ho fatto davanti a Dio (a detta di entrambi, particolarmente silente e assente) e agli uomini di onorarla, rispettarla, amarla e aiutarla nella buona e nella cattiva sorte finchè morte non ci separi. Sia chiaro che non sono uno stinco di santo, ma di una cosa mi vanto sin da quando ho la facoltà della ragione e della favella: amore, amicizia, lealtà, rispetto, coraggio ed educazione si "vedono" e si "pesano" solo nel momento del bisogno, della difficoltà, della tragedia, della disperazione. Altrimenti, sono parole vuote che non valgono nemmeno il fiato che si spreca a pronunciarle o, peggio, la fatica dei polpastrelli a digitarle sulla tastiera. 

(c) 2017 Testo di Claudio Montini
(c) 2014 Fotografia di Orazio Nullo