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sabato 13 maggio 2017

Nella buona e nella cattiva sorte...

Vedere e pesare le parole...

di Claudio Montini

E' parecchio tempo, rispetto ai miei standard abituali, che non scrivo qualche fesseria tanto per mantenere alta l'attenzione su questo spazio in cui provo a fare quello che più mi piace e che vorrei diventasse la mia professione; la vita, però, è un fiume che va imperterrito al mare senza curarsi di anse o dossi o sifoni o dighe di qualsivoglia genere: siamo ciottoli e tronchi o rami spezzati che la corrente trascina con sè lasciandoci poche opportunità di evitare le botte più dure, lasciandoci soltanto la possibilità di adattarci alla corsa e di sperare di parare i colpi della sfortuna. Il 29 Agosto 2016, Maria Angela, che dal 13 febbraio 1993 condivide la mia sorte, è stata colpita da un devastante ictus cerebrale che le ha tolto la parola e l'uso del lato destro del corpo. Dopo tre mesi di ricovero presso un grande istituto di ricerca neurologica, testuali parole, è stata dimessa perchè non si può stare sei mesi in posto per provare a recuperare qualcosa, senza grossa certezza che il miracolo avvenga; dietro suggerimento dello stesso grosso (a parole) istituto di ricerca convenzionato a vario titolo anche con la facoltà di medicina della locale università, è stata indirizzata in un centro medico specializzato nella riabilitazione neuromotoria, del quale ignoravo l'esistenza, ma che si è rivelato fondamentale affinchè il "miracolo" di un parziale recupero di autonomia funzionale e psicologica avvenisse. Maria Angela non tornerà mai quella di prima, ne sono convinto sin dalle 19:00 del 29 Agosto, quando al pronto soccorso si sono resi conto che non potevano fare altro che affidarla a degli specialisti, basati a nord della tangenziale di Pavia; la Maria Angela che conoscevo è morta quel giorno lì: parimenti, quello stesso giorno (o meglio in quelli successivi al coma indotto da cui ha deciso di uscire, dopo una fibrillazione interatriale e uno shock anafilattico imprevedibile dovuto a un farmaco che aveva sempre abitualmente assunto) è nata una nuova Maria Angela che ancora devo capire, aiutare, conoscere, che è fragile psicologicamente, affranta dalla malevolenza della sorte, disperata per non avere il controllo pieno del proprio corpo e delle sue funzioni. E' una sfida forse immane rispetto alle mie forze, che implicherà una profonda revisione delle mie convinzioni, che richiederà un mutamento genetico della mia personalità: insomma, è una sfida che mi costringerà a rivoluzionare la mia vita intera senza nemmeno avere uno straccio di prova o di indizio che sto facendo la cosa buona e giusta per restituirle un poco di serenità. Dal 2 Maggio 2017, è tornata a casa per decorrenza dei termini di ricovero consentiti dalle leggi vigenti, che ignorano il fatto che certi problemi non si risolvono nei tempi stretti della contabilità burocratica. Ho già capito che non avrò più molto tempo per me e per il mio mondo interiore, ho già abbattuto molti sogni e li ho seppelliti alle mie spalle: spero, soltanto, di avere nervi saldi e pazienza a vagonate per onorare al meglio e nel pieno delle umane possibilità la promessa che ho fatto davanti a Dio (a detta di entrambi, particolarmente silente e assente) e agli uomini di onorarla, rispettarla, amarla e aiutarla nella buona e nella cattiva sorte finchè morte non ci separi. Sia chiaro che non sono uno stinco di santo, ma di una cosa mi vanto sin da quando ho la facoltà della ragione e della favella: amore, amicizia, lealtà, rispetto, coraggio ed educazione si "vedono" e si "pesano" solo nel momento del bisogno, della difficoltà, della tragedia, della disperazione. Altrimenti, sono parole vuote che non valgono nemmeno il fiato che si spreca a pronunciarle o, peggio, la fatica dei polpastrelli a digitarle sulla tastiera. 

(c) 2017 Testo di Claudio Montini
(c) 2014 Fotografia di Orazio Nullo

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