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martedì 3 dicembre 2024

Le parole e i colori per dire: "Mai più vite recise!"

 

Tinte forti per dire: "basta!"

Il vento di scirocco
di Claudio Montini


Il vento di scirocco
agita il mio ciuffo,
mescola vano e sciocco
con la voglia di un tuffo
in un mare di tinte
forti, squillanti e decise
per dire, finalmente,
“Mai più vite recise!”

Usciremo dall'emergenza,
sì, un giorno, prima o poi:
devi avere pazienza.
Oltre il ponte degli eroi,
c'è il viale dei ciliegi
perennemente in fiore:
lì non hai privilegi,
se non hai dato amore
chiedendo in cambio nulla
se non la stessa uguale
evanescente bolla
che vola e non fa male.

Chiamami col mio nome:
saprò farmi notare,
senza pensare al come.
Basterà fischiettare
quella vecchia canzone
che ha aperto gli occhi
all'intera nazione
piegata sui ginocchi,
stremata dalla guerra.
Con le ciglia asciutte,
i piedi piantati a terra,
canterò per tutti e tutte.

Il vento di scirocco
agita il mio ciuffo,
mescola vano e sciocco
con la voglia di un tuffo
in un mare di tinte
forti, squillanti e decise
per dire, finalmente,
“Mai più vite recise!”

Io sillabo a matita,
su bianchi dorsi intonsi
già usati e a fine vita,
sogni ma non responsi
di oracoli o versi criptici,
soltanto per diletto,
senza scopi pratici
se non donare affetto.

Il vento di scirocco
agita il mio ciuffo,
mescola vano e sciocco
con la voglia di un tuffo
in un mare di tinte
forti, squillanti e decise
per dire, finalmente,
“Mai più vite recise!”

©2024 Testo di Claudio Montini (inedito)
©2024 Immagine di Rosalba Conte condivisa dal suo profilo Facebook, per gentile concessione

domenica 20 ottobre 2024

Ascoltati e piaciuti: Lucciole e Coriandoli di Andrea Stefanet (2024)


Il frutto è maturo, sodo, lucido e appetitoso! Lo si era capito fin da "Aviatori" quale fosse la strada, quale fosse il percorso, quale fosse la stoffa di alta qualità che aveva tutto il gruppo che ruota intorno ad Andrea Stefanet, ben spronato e spinto da Matteo Melzi a cavare fuori l'energia che non sapeva di avere. Aveva ragione il Maestro Ezio Bosso, quando sosteneva che la musica è una cosa meravigliosa perchè si può fare solo insieme agli altri esseri umani: così esce il meglio di noi e si superano barriere e silenzi. La notte è finita, anche per le stelle che apparentemente non ce la fanno: adesso sono lucciole discrete e diventeranno fiamme contro vento e, finalmente, provando e di nuovo provando ancora, diventeranno stelle che ce la fanno. Chi vivrà, ascolterà e gioirà insieme a tutti voi. Evviva!!

©2024 Testo di Claudio Montini

domenica 13 ottobre 2024

Ascoltati e piaciuti: Passi - di Marco Alexander Gardella


Lo specchio alla mia faccia e il piacere di ascoltare parole che girano nella testa, scoprendo di non essere solo o di non essere matto: non è come camminare in direzione ostinata e contraria, come piaceva fare a Fabrizio De Andrè e che è un sicuro nonché valido esempio per Marco Alexander Gardella musicalmente parlando, bensì è un mostrarsi con sincerità in tutta la peculiare umanità che ciascuno porta in sé. Vale a dire, mostrare il bello e il buono della propria anima attraverso le categorie dell'arte senza smettere di cercare la bellezza e l'armonia, in questo caso la melodia dovrei dire, in ogni aspetto della vita spingendosi, un passo dopo l'altro, fin dove si può cogliendo il meglio per realizzarsi, per risolversi, essere felici. Anche voltandosi indietro e senza recriminare troppo, anzi, cantandoci sopra perché il bello deve sempre ancora arrivare. Evviva!

domenica 6 ottobre 2024

Ascoltati e piaciuti: O' scià di Andrea Stefanet - 2024

 

Un lavoro ben fatto, anche se fatto solo per passione: e quella si sente tutta!!
di Claudio Montini

Caro Andrea Stefanet, bravo!
A voler ascoltare, ma ascoltare bene, si capiscono tante cose di noi, di te, di chi è nato lì e se ne è dovuto andare per continuare a vivere, di chi ci arriva sperando in un domani migliore, in più fortuna per tutti e poi sia fatta la volontà di Chi Lassù Risiede e pizzica le corde delle nostre vite traendone note e accordi che non riusciamo mai a immaginare del tutto.
Dirti soltanto che è bella e ringraziarti per la meraviglia che sai creare, sia pure insieme a tutto il gruppo che ti aiuta e ti sostiene, in un brutto neologismo, ti supporta...
Beh, tutto questo sarebbe riduttivo e troppo poco: rispetto all'immondizia musicale che siamo costretti a sentire diffusa da radio e televisioni, anche locali, è un salto di qualità verso l'alto che non ti aspetti mai da chi non fa questo di professione, da chi non lo fa per mestiere ma solo per passione.
Non c'è niente di nuovo e invece c'è tutto di nuovo perchè ci sono gli strumenti suonati come si deve, miscelati e armonizzati come si deve, nel solco di una tradizione che affonda le sue salde radici nel più genuino country-folk ma svetta con la sua chioma nel cielo contemporaneo e, vivaddio, italiano fremendo di passione e amore caldi e veri per le cose ben fatte, per la bellezza che ricrea lo spirito.
In siciliano, "arricrearisi" non è solo ristorarsi o riposarsi ma ricostruire le forze fisiche e spirituali: anche "O' scià", lo sciauro a passiata di mare che schiarisce le idee al commissario Montalbano di Andrea Camilleri, non è solo il fiato, il respiro (vitale per ogni essere umano) ma anche il profumo di cose buone e sane che si legano ai ricordi e agli stati d'animo e ai valori che uno si porta dentro e mette in tutto ciò che fa. Hai fatto un'opera d'arte, con questa ballata gradevolmente malinconica ma piacevolmente intensa e coinvolgente, una dichiarazione d'amore a una terra, a un'isola che sono molto più grandi e ricchi e belli di quanto non appaiono o non passino nell'immaginario collettivo.
Evviva! 
Ascoltare e vedere per credere!!
©2024 testo di Claudio Montini
©2024 video e musica di Andrea Stefanet condiviso dal profilo YouTube dell'autore 

sabato 31 agosto 2024

Un suonatore che conosco...

di Claudio Montini

L'uomo coi capelli da ragazzo
protegge la sua saggezza, 
cela la disincantata pazienza 
dietro una fitta e folta barba
che invecchia al posto suo e loro.
Mentre gli occhi cercano il cielo,
con le mani afferra la musica e il vento, 
li intreccia e ricama e cuce con le dita,
senza sudore né apparente fatica,
come chi sa cosa fare da tutta la vita. 
Nel suo sguardo non cercare risposte,
non sa dare ciò che non possiede: 
ascolta la voce che hai dentro e canta 
perché ti sarà accanto sul tappeto sonoro 
che avrà steso sotto ai piedi del sogno 
affinché esso corra su per la montagna, 
balzando a cambiare la luna matrigna 
in quella più dolce e prodiga e benigna 
che regala, ad amori amati e amanti, 
speranze e fortuna e, spesso, illusioni. 

©2024 Testo di Claudio Montini

mercoledì 28 agosto 2024

Vi anticipo che ho terminato la stesura del romanzo ma...

 ... sarà un buon lavoro?


di Claudio Montini

In un mondo di legno e di gesso, sassi e sabbia e schegge di specchio, muschio e cartapesta, coriandoli e orizzonti dipinti coi colori a tempera e ad acqua, un uomo e una donna si amano spesso con tenacia e ostinazione facendosi beffe delle convenzioni e della religione.
Il tempo darà loro ragione?
Lo scopriranno solo vivendo ogni momento, bacio o schiaffo che sia, ogni evento, orgasmo o pianto che sia, ogni circostanza, insomma, con gli occhi negli occhi e le mani dell'uno in quelle dell'altra come se tutti questi fossero unici e irripetibili: esattamente come sono loro due quando diventano uno spirito e un corpo e un'anima sola.
Allora e soltanto allora, la morte non avrà più alcun senso di esistere, avrà perso lo scettro della paura e tronerà ad essere l'altra faccia della medaglia, una tappa del percorso e non la fine del viaggio lungo il sentiero che corre dall'infinito passato all'infinito futuro.

A grandi linee, molto grandi a dire il vero, questa è la trama del mio nuovo romanzo: quello che ancora sto scrivendo, pardòn, ricamando intorno a un omaggio a un amico poeta che ci ha lasciato troppo presto.
L'idea, in fondo, è stata sua e io ci ho messo le parole, ho costruito la sceneggiatura arrivando però troppo tardi rispetto alla fretta del cancro che l'ha spedito di là dal fiume, tra gli alberi e il giardino che accoglie tutte le anime belle e buone.
Spero di terminarlo per l'autunno e pubblicarlo per Natale 2024: ma sperò, altresì, di rivedere l'amico mio a tempo debito per domandargli, faccia a faccia finalmente, se io abbia fatto un buon lavoro...

©2024 testo di Claudio  Montini 
©2013 di Claudio Montini

Primo prodotto del 2024, nella Bottega del Parolaio e su gli store elettronici...

 

I racconti sono i veri protagonisti.
di Claudio Montini

Una tovaglia è un complemento d'arredo spesso sottovalutato e trascurato: in realtà, esso è proprio quel dettaglio che parla di accoglienza e conforto e specialità di un oggetto d'uso comune come un tavolo, in qualunque contesto domestico o ricreativo. Anche dell'osteria più sperduta e sprovveduta, la seconda cosa che si ricorderà (poiché la prima saranno le pietanze) finirà per essere la tovaglia o la sua assenza. La Locanda Dei Quattro Venti di Oreste Procida le aveva tutte stampate a quadri colorati, accostati gli uni agli altri solo per i vertici fino a formare una alternanza di quadri vuoti e pieni di colore per tutta l'estensione del tessuto. Una di esse finirà per essere la capsula del tempo per i racconti che l'oste ha raccolto e trascritto, elaborandoli dai discorsi captati e dalle confidenze degli avventori, dimenticandoseli in una vecchia credenza abbandonata. Qualcuno, casualmente li ritroverà e, leggendoli, riporterà in vita tanto lui quanto loro dando così seguito a una sorta di testamento spirituale: alla fine, non le persone ma i racconti stessi saranno protagonisti della narrazione.
State tranquilli che avremo modo di riparlarne, con dovizia di particolari...

©2024 Testo e immagine di Claudio Montini

sabato 17 agosto 2024

Preghiera laica in tempi difficili

 Supplica a Santa Fantasia

di Claudio Montini

O santa fantasia aiutaci a sognare!
Non lasciare che ci rubino i pensieri,
che ci impongano mode e ambizioni,
che ci ubriachino, di nuovo, di bugie.
O beata gioventù bruciata col tabacco,
annegata in un bicchiere da Bacco,
mentre in uno spasmo di piacere o di dolore,
Venere soffiava via tutta la cenere,
non tornare mai più e rimani dove sei:
questo non è uno spettacolo per te.
Siamo obbligati a ricominciare
dai lividi , dalle remore e dai rimpianti,
come spettatori di cantieri e macerie.
Teatri, vie e piazze, vicoli e palazzi
dove abbiamo consumato suole e fiato,
sono alle nostre spalle ma senza di noi:
aspettano la fine di ogni giorno
come la fine di una pena accessoria.

©2024 Testo di Claudio Montini
©2024 Immagine di Orazio Nullo "Games without frontiers" - Atelier Des Pixels gallery

Sembra ieri che era Ferragosto 2024...

 Buone vacanze!

Fanno bene ad andare
quelli che vanno via
perché tornano ricchi
nella mente e negli occhi,
nonostante le tasche vuote
come noi che restiamo,
che ci accontentiamo
di togliere ragnatele,
accendere candele,
spolverare acquasantiere
sperando in un nuovo avvenire
senza cambiare mai orizzonte,
se non per poche rare ore,
come cani al guinzaglio
che annusano vecchi afrori
convinti, ogni volta, che sian nuovi.

©2024 Testo di Claudio Montini
©2024 Immagine di Orazio Nullo "By the river of Babylon" - Atelier Des Pixels gallery

sabato 3 agosto 2024

I nostri cari tifano per noi, anche lassù...

 A un'amica che non sa farsene una ragione 

di Claudio Montini

Tua madre se ne è andata nel sonno eterno e non te ne capaciti ancora, non riesci ad accettare che sia accaduto.
Ci sono passato anche io, per ben due volte, prima col babbo e poi con mamma, per quella strettoia della vita. 
Sei ancora fresca di botta e non è un livido o un graffio che si nasconde con un cerotto.
Ci vuole tempo, tanto tempo: l'ho imparato sulla mia pelle e, a volte, brucia ancora il rammarico di non poter dire una parola o chiarire un pensiero con un abbraccio vero.
Ogni giorno che passa è una goccia di veleno che assumiamo per non morire schiacciati dall'assenza, dall'ingiustizia della vita e dall'incredulità delle sue giravolte.
Diventa medicina solo se ricordiamo le cose belle, le risate, le facce buffe e i gesti semplici, eroici a modo loro, che ci hanno fatto diventare gli uomini e le donne che siamo: anche quando guardiamo le loro foto, lì al campo santo, senza trattenere le lacrime o il malessere che ci teniamo dentro.
Ognuno di noi, in fondo, reagisce come può e come meglio crede: il resto della partita è sempre ancora tutto da giocare, è lì davanti a noi e loro sono lassù a tifare per la nostra vittoria.
©2024 Testo di Claudio Montini ©1910 Umberto Boccioni "Tre donne" - Google Images database

giovedì 18 luglio 2024

I fiori crescono in silenzio: un'azzardo o un'anteprima?

Sarà un buon lavoro?

di Claudio Montini

In un mondo di legno e di gesso, sassi e sabbia e schegge di specchio, muschio e cartapesta, coriandoli e orizzonti dipinti coi colori a tempera e ad acqua, un uomo e una donna si amano spesso con tenacia e ostinazione facendosi beffe delle convenzioni e della religione.
Il tempo darà loro ragione?
Lo scopriranno solo vivendo ogni momento, bacio o schiaffo che sia, ogni evento, orgasmo o pianto che sia, ogni circostanza, insomma, con gli occhi negli occhi e le mani dell'uno in quelle dell'altra come se tutti questi fossero unici e irripetibili: esattamente come sono loro due quando diventano uno spirito e un corpo e un'anima sola.
Allora e soltanto allora, la morte non avrà più alcun senso di esistere, avrà perso lo scettro della paura e tronerà ad essere l'altra faccia della medaglia, una tappa del percorso e non la fine del viaggio lungo il sentiero che corre dall'infinito passato all'infinito futuro.

A grandi linee, molto grandi a dire il vero, questa è la trama del mio nuovo romanzo: quello che ancora sto scrivendo, pardòn, ricamando intorno a un omaggio a un amico poeta che ci ha lasciato troppo presto.
L'idea, in fondo, è stata sua e io ci ho messo le parole, ho costruito la sceneggiatura arrivando però troppo tardi rispetto alla fretta del cancro che l'ha spedito di là dal fiume, tra gli alberi e il giardino che accoglie tutte le anime belle e buone.
Spero di terminarlo per l'autunno e pubblicarlo per Natale 2024: ma sperò, altresì, di rivedere l'amico mio a tempo debito per domandargli, faccia a faccia finalmente, se io abbia fatto un buon lavoro...

©2024 testo di Claudio  Montini 
©2016 immagine di Orazio Nullo "Miracles & Desires night" - Atelier Des Pixels gallery